Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 15


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LA SACRA BIBBIABIBBIA RICCIOTTI
1 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò dalle isole del mare una lettera a Simone, sacerdote ed etnarca dei Giudei, e a tutta la nazione.1 - Dalle Isole del mare, il re Antioco figlio di Demetrio mandò lettere a Simone sommo sacerdote e principe della nazione de' Giudei, ed a tutta la nazione;
2 Essa era così concepita: "Il re Antioco a Simone, sacerdote grande ed etnarca, e alla nazione dei Giudei, salute!2 e dicevano cosi: «Il re Antioco, a Simone gran sacerdote, ed alla nazione de' Giudei, salute.
3 Poiché uomini infami si sono impadroniti del regno dei padri miei, ora io voglio rivendicare tale regno in modo da riordinarlo com'era prima. Pertanto, avendo raccolto grande quantità di truppe mercenarie ed equipaggiato navi da guerra,3 Essendo che uomini pestiferi si son impadroniti del regno de' padri nostri, voglio ora rivendicar questo regno, e rimetterlo come era prima; perciò mi son fatto un esercito scelto e numeroso, ed ho costruito navi da guerra.
4 intendo sbarcare nella regione per far vendetta su coloro che hanno rovinato la nostra regione e devastato molte città del mio regno.4 Voglio avanzarmi per la regione, a punire quelli che han devastato la nostra terra, e desolato molte città nel mio regno.
5 Ora perciò ti confermo tutte le immunità che ti concessero i re prima di me e tutti gli altri donativi dai quali essi ti esentarono;5 Io dunque ti condono tutti i tributi che prima di me ti condonarono gli altri re; e così pure tutti gli altri donativi che essi ti rimisero.
6 ti permetto di battere moneta propria per uso della tua regione;6 Ti permetto di far batter moneta tua propria nella tua terra.
7 Gerusalemme e il suo luogo santo siano liberi; tutte le armi che hai fabbricato e le fortezze che hai edificato e sono in tuo possesso, restino a te.7 Gerusalemme sia sacra ed immune; tutti gli arnesi di guerra da te costruiti, e le fortezze da te fabbricate ed occupate, restino a te.
8 Ogni debito che hai o potrai avere verso il re da questo momento e per sempre ti sia rimesso.8 Ogni debito col re, e ciò che dovresti al re in avvenire; ti vien rimesso da ora e per sempre.
9 Quando poi avremo riconquistato il nostro regno, glorificheremo te, la tua nazione e il tempio con una gloria così grande che la vostra gloria si farà manifesta su tutta la terra".9 Quando poi avremo ripreso il nostro regno, glorificheremo te, il tuo popolo ed il tempio, con sì grande onore che la vostra gloria diverrò nota per tutto il mondo ».
10 L'anno 174 Antioco partì per la terra dei suoi padri e tutte le truppe si unirono a lui, di modo che solo poche restarono con Trifone.10 L’anno centosettantaquattro, venne Antioco nella terra de' padri suoi, e tutti gli eserciti passaron dalla sua parte, così che pochi rimasero con Trifone.
11 Antioco si mise ad inseguire costui ed egli fuggendo giunse fino a Dora sul mare.11 Il re Antioco lo inseguì, e quegli fuggendo lungo mare venne a Dora;
12 Egli infatti sapeva che i mali si erano riversati su di lui poiché le truppe lo avevano abbandonato.12 vedeva infatti che tutto volgeva male per lui, e che l'esercito l'aveva abbandonato.
13 Antioco allora andò ad accamparsi davanti a Dora con centoventimila uomini di guerra e ottomila cavalieri.13 Antioco s'accampò contro Dora con centoventimila uomini armati ed ottomila cavalieri,
14 Circondò la città, mentre le navi l'attaccavano dal mare; così, stringendo la città dalla terra e dal mare, non permetteva a nessuno di uscire o di entrare.14 e circondò la città; anche le navi dal mare s’accostarono; la città era stretta da terra e dal mare, e nessuno poteva entrare nè uscire.
15 Intanto giunse da Roma Numenio con i suoi compagni portando delle lettere per i re e per le regioni. Vi era scritto:15 Ritornarono dunque da Roma Numenio e quelli che v'erano stati con lui, recando lettere scritte al re ed ai popoli, le quali dicevan così:
16 "Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute!16 « Lucio console dei Romani, al re Tolomeo, salute.
17 Gli ambasciatori dei Giudei sono venuti da noi come nostri amici e alleati per rinnovare l'antica amicizia e alleanza, inviati dal sommo sacerdote Simone e dal popolo dei Giudei.17 Ambasciatori de' Giudei nostri amici son venuti a noi per rinnovare l’antica amicizia ed alleanza, mandati da Simone principe de' sacerdoti, e dal popolo de' Giudei.
18 Ci hanno portato uno scudo d'oro di mille mine.18 Ci hanno anche portato uno scudo d’oro di mille mine.
19 Ci piacque perciò di scrivere ai re e alle regioni di non far loro alcun male né di combattere contro di loro, contro le loro città e contro la loro regione, né di allearsi con quelli che combattono contro di essi.19 C'è parso bene pertanto di scrivere ai re ed al popoli che non rechino loro alcun male, nè attacchino loro o le loro città o contrade, nè diano aiuto a chi combatte contro di loro.
20 Ci è parso bene anche di accettare il loro scudo.20 C’è piaciuto ricever da loro quello scudo.
21 Se poi uomini infami dalla loro regione sono fuggiti presso di voi, consegnateli al sommo sacerdote Simone affinché li punisca secondo la loro legge".21 Se dunque dei sediziosi si son rifugiati presso di voi dal loro territorio, consegnateli a Simone sommo sacerdote, che li punirà secondo la sua legge ».
22 Queste medesime cose furono scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad A'rsace22 Queste medesime cose furon scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad Arance;
23 e a tutte le regioni: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfilia, alla Licia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene.23 e per tutte le contrade, a Lampsaco, agli Spartani, in Deio, a Mindo, a Sidone, nella Caria, in Sanio, nella Panfilia e nella Licia, ad Alicarnasso, in Coo, a Side, ad Aradon, in Rodi, a Fasellde, a Gortina, a Gnido, in Cipro ed a Cirene.
24 Una copia la scrissero anche per il sommo sacerdote Simone.24 Una copia poi ne fu scritta per Simone principe de' sacerdoti, e per il popolo de' Giudei.
25 Il re Antioco, dunque, stava accampato davanti a Dora, nella parte nuova, spingendo continuamente contro di essa le schiere e costruendo delle macchine. Teneva così accerchiato Trifone in modo che non poteva né uscire né entrare.25 Ora il re Antioco mise per la seconda volta il campo incontro a Dora, stringendola sempre più, facendo macchine di guerra, e serrando Trifone in modo che non scampasse.
26 Simone, allora, gli inviò duemila uomini scelti per combattere insieme a lui, nonché argento, oro e materiale in quantità.26 E Simone gli mandò in aiuto duemila uomini scelti, argento, oro ed arnesi in gran quantità.
27 Il re però non volle accettarli; anzi revocò tutte le concessioni che gli aveva fatto per l'innanzi e gli si mostrò ostile.27 Ma Antioco non volle riceverli, e ruppe tutti i patti proposti prima a Simone, e si distaccò da lui.
28 Gli inviò poi Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui e dirgli: "Voi avete occupato Giaffa, Ghezer e l'Acra di Gerusalemme, che sono città del mio regno.28 Mandò poi Atenoblo, de' suoi amici, a trattare con lui, e dirgli: « Voi occupate Joppe e Gazara e la rocca di Gerusalemme, che sono città del mio regno;
29 Avete devastato i loro territori, avete prodotto una grande piaga nel paese e vi siete impadroniti di molte altre località nel mio regno.29 voi avete devastato il loro territorio, avete arrecato danni alla regione, e vi siete impadroniti di molti luoghi del regno mio.
30 Ora, perciò, consegnate le città che avete occupato e i tributi delle località di cui vi siete impadroniti fuori dai confini della Giudea.30 Or dunque consegnate le città che avete occupate, ed i tributi ricavati da' luoghi dei quali vi siete impadroniti, fuori de' confini di Giudea.
31 Oppure dateci in cambio cinquecento talenti d'argento per le devastazioni da voi compiute e altri cinquecento talenti per i tributi delle città. Altrimenti verremo e vi faremo guerra".31 Altrimenti, date per le città cinquecento talenti d'argento; e per lo sterminio arrecato, e pei tributi delle città, altri cinquecento; se no, verremo, e vi faremo guerra ».
32 Atenobio, amico del re, venne a Gerusalemme e, avendo visto la gloria di Simone, il vasellame d'oro e d'argento e il grande apparato, ne rimase stupefatto. Gli riferì le parole del re;32 Venne Atenobio, l’amico del re, a Gerusalemme; vide la gloria di Simone, la sua magnificenza In oro e in argento, la ricchezza del suo apparato, e ne rimase stupito. E gli riferì le parole del re.
33 ma Simone gli rispose: "Né terra di altri noi abbiamo preso, né di cose di altri noi ci siamo impossessati, ma piuttosto dell'eredità dei padri nostri, che ingiustamente, a un certo momento, era stata occupata dai nostri nemici.33 Ma Simone gli rispose, dicendo: «Noi non abbiamo conquistato territorio altrui, nè riteniamo roba d'altri, ma sì quel che era de' padri nostri, e che ingiustamente ci fu rapito per qualche tempo 15:dai nostri nemici.
34 Noi quindi, avutane l'opportunità, abbiamo ricuperato quell'eredità dei nostri padri.34 Noi ora, essendoci favorevole l’occasione, abbiamo rivendicata l’eredità de’ padri nostri.
35 Riguardo a Giaffa, poi, e a Ghezer, che tu reclami, esse producevano una grande piaga al popolo e alla nostra regione. Per esse ti daremo cento talenti".35 Quanto poi a Joppe e Gazare, ed a ciò che tu richiedi, furon loro che fecero al nostro popolo ed alla nostra terra gran male; [tuttavia] tl daremo per esse cento talenti ». Atenobio non gli rispose parola.
36 Quegli non rispose parola e adirato se ne tornò presso il re, a cui riferì questi discorsi, la gloria di Simone e quanto aveva visto. Anche il re si adirò di grande ira.36 E tornato irritato al re, gli riferì queste parole, e la gloria di Simone, e tutto quello che aveva veduto; ed il re montò in gran furore.
37 Ora Trifone, salito su una nave, fuggì a Ortosia.37 Trifone intanto, su una nave, fuggì in Ortosiada.
38 Il re allora stabilì Cendebeo stratega della costa e gli affidò un'armata di fanti e cavalieri.38 Allora il re pose Cendebeo a capo della zona marittima, e gli affidò un esercito di fanti e di cavalieri.
39 Gli comandò di porre il campo di fronte alla Giudea, di ricostruire Cedron, di fortificare le porte e di combattere contro il popolo. Il re intanto si mise ad inseguire Trifone.39 Gli ordinò di muover le schiere contro la Giudea, fortificare Gedor, bloccar le porte della città, e debellar il popolo. Il re poi si dette ad inseguire Trifone.
40 Come Cendebeo giunse a Iamnia, incominciò a provocare il popolo e a invadere la Giudea, a ridurre in schiavitù la popolazione e a uccidere.40 Cendebeo dunque giunse a Jamnia, e cominciò a vessar il popolo, a desolar la Giudea, a far prigionieri e morti fra il popolo. Si dette a fortificare Gedor,
41 Ricostruì Cedron e vi collocò cavalieri e truppe affinché, facendo delle sortite, battessero le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re.41 e vi collocò cavalieri e fanti, che uscendo facevano incursioni per la Giudea, come gli aveva ordinato il re.