Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Esodo 23


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1Dopo di ciò Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno.2Giobbe prese la parola e disse:3"Perisca il giorno nel quale sono nato, e la notte che ha detto: "E' stato concepito un uomo!".4Che quel giorno sia tenebre, che da lassù Dio non ne abbia cura, non brilli sopra di lui la luce!5Che lo rivendichino tenebre e ombra funerea, che si posi sopra di lui una nube, le eclissi lo rendano spaventoso!6Quella notte se la possegga il buio, essa non si aggiunga ai giorni dell'anno e non entri nel computo dei mesi!7Sì, quella notte sia infeconda e non vi penetri l'allegrezza.8La maledicano quelli che imprecano all'Oceano, coloro che sono esperti nel risvegliare Leviatàn.9Si oscurino le stelle della sua aurora, attenda la luce, e non venga e non veda i guizzi dell'aurora;10perché essa non chiuse per me il varco della matrice, e non sottrasse ai miei occhi tanta miseria.11Perché non sono morto sin dal seno materno, e non sono spirato appena uscito dal grembo?12Perché due ginocchia mi accolsero, e perché due mammelle, per allattarmi?13Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e godrei il riposo,14insieme ai re e ai governanti della terra, che si sono costruiti mausolei,15o insieme ai nobili che possiedono oro o riempiono di argento i loro palazzi.16O perché non sono stato come un aborto interrato, come i bimbi che non hanno visto la luce?17Laggiù i malvagi cessano di agitarsi e là riposano gli sfiniti di forze.18I prigionieri stanno tranquilli insieme a loro, senza udire più la voce dell'aguzzino.19Laggiù piccoli e grandi si confondono, e lo schiavo è libero dal suo padrone.20Perché dar la luce a un infelice e la vita agli amareggiati nell'animo,21a coloro che attendono la morte che non viene, e si affannano a ricercarla più di un tesoro,22che godono andando verso il tumulo ed esultano perché trovano una tomba;23a un uomo, il cui cammino è nascosto, e che Dio da ogni parte ha sbarrato?24Così, come mio alimento vengono i sospiri, e i miei gemiti sgorgano come acqua;25perché ciò che io temo, mi colpisce, e ciò che mi spaventa, mi sopraggiunge.26Non ho tranquillità, non ho pace, non ho posa, mi assale il tormento".