Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ester 1


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1Nell'anno secondo del regno di Assuero, il gran re, il primo di Nisan, Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino,1Egli era del numero dei deportati che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva condotto in schiavitù da Gerusalemme, insieme con Ieconia, re di Giuda.1Questo fu il sogno: ecco, grida e tumulto, tuoni e terremoti, sgomento sopra la terra!1Ed ecco: due dragoni enormi si avanzano, ambedue pronti alla lotta. Lanciano un grande urlo1e al loro urlo tutte le nazioni si accingono alla guerra, per combattere il popolo dei giusti.1Giorno di tenebre e di buio! Angustia e affanno, tribolazione e spavento grande sopra la terra!1Tutto il popolo giusto fu sgomento, temendo disgrazie, e si preparò a perire; gridò però a Dio.1Al loro grido scaturì come un grande fiume da una piccola fonte: grande abbondanza di acqua!1La luce e il sole si levano, gli umili sono esaltati e divorano i potenti.1ebreo che dimorava nella città di Susa, uomo eminente addetto alla corte del re, ebbe un sogno.1Mardocheo abitava alla corte insieme con Bigtàn e Tères, due eunuchi del re, guardie del palazzo.1Avendo inteso i loro discorsi e investigato i loro piani, venne a sapere che essi si preparavano a portare la mano contro il re Assuero. Ne informò quindi il re.1Il re interrogò i due eunuchi e, avendo essi confessato, furono condannati a morte.1Il re fece scrivere questi fatti come memoriale e anche Mardocheo, dal canto suo, li mise per iscritto.1Il re affidò poi a Mardocheo una funzione nella corte e gli fece regali per il servizio reso.1Ma Aman, figlio di Ammedàta, agaghita, era molto stimato presso il re e volle danneggiare Mardocheo e il suo popolo, a causa dei due eunuchi del re.1Si era al tempo di Assuero, quell'Assuero il cui regno si stendeva dall'India all'Etiopia, cioè su centoventisette province.1Destatosi Mardocheo dopo aver avuto il sogno, si domandò: "Che cosa vorrà fare Dio?". Continuò a pensarci e fino alla notte desiderava di penetrarne in ogni modo il significato.2A quei tempi, quando il re Assuero sedeva sul trono regale nella cittadella di Susa,3nell'anno terzo del suo regno, fece un banchetto per tutti i suoi prìncipi e ministri, per gli uomini più eminenti di Persia e di Media, per i nobili e i prìncipi delle province.4Nel far mostra della ricchezza e della gloria del suo regno e dello splendente fasto della sua grandezza, passarono molti giorni: centottanta giorni.5Trascorsi questi giorni, il re fece un banchetto di sette giorni, nel recinto del giardino della casa del re, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, invitando tutti, dal più grande al più piccolo.6C'erano tende bianche e celesti, tenute con corde di bisso e di porpora, sospese ad anelli d'argento e colonne di marmo, letti d'oro e d'argento posati su un pavimento di marmo raro, bianco, rosa e nero.7Per bere c'erano vasi d'oro, uno differente dall'altro, e l'abbondanza del vino offerto dal re era grande, secondo la liberalità regale.8Si beveva, come d'abitudine, senza limitazione, perché così aveva prescritto il re a tutti i funzionari della sua casa: che ognuno facesse come voleva.9Anche la regina Vasti aveva imbandito un banchetto per le donne nella reggia del re Assuero.10Nel giorno settimo, quando il cuore del re era esilarato dal vino, disse a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcas, i sette eunuchi che erano adibiti al servizio del re Assuero,11di far venire la regina Vasti alla presenza del re, con la corona regale, per mostrare al popolo e ai prìncipi la sua bellezza; essa infatti era di bell'aspetto.12Ma la regina Vasti si rifiutò di andare, contro l'ordine del re, dato per mezzo degli eunuchi; il re si adirò assai e l'ira divampò in lui.13Il re disse ai sapienti, esperti nella conoscenza delle leggi (perché gli affari del re si regolavano alla presenza degli esperti delle leggi e del diritto;14i più vicini a lui erano Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsanà e Memucàn, sette prìncipi di Persia e Media, ammessi alla presenza del re, che sedevano al primo posto nel regno):15"Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti, che non ha obbedito alla parola del re Assuero, trasmessa per mezzo degli eunuchi?".16Memucàn disse davanti al re e ai prìncipi: "La regina Vasti non soltanto ha mancato nei riguardi del re, ma anche nei riguardi dei prìncipi e di tutti i popoli che si trovano nelle province del re Assuero.17Infatti il modo di comportarsi della regina sarà risaputo da tutte le donne, che ne trarranno ragione per disprezzare i loro mariti, dicendo: "Il re Assuero aveva ordinato alla regina Vasti di presentarsi a lui ed ella non è andata".18Allora le principesse di Persia e Media, che avranno appreso la condotta della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne nascerà disprezzo e ira.19Se sembrerà bene al re, proclami un editto regale; esso sia inserito nelle leggi dei Persi e dei Medi e sia irrevocabile: la regina Vasti non compaia più alla presenza del re Assuero; il re darà il suo titolo di regina a un'altra migliore di lei.20Sia promulgato l'editto emesso dal re in tutto il suo regno, che è grande, e tutte le donne rispetteranno i loro mariti, dalla più grande alla più piccola".21Piacque la proposta al re e ai prìncipi e il re seguì quello che aveva detto Memucàn.22Mandò lettere a tutte le province del re, a ogni provincia secondo la sua scrittura e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ognuno era padrone a casa sua, e parlava la lingua del suo popolo.