Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Giuditta 8


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 In quei giorni venne a conoscenza di questi fatti Giuditta, figlia di Merari, figlio di Oks, figlio di Giuseppe, figlio di Oziel, figlio di Elkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di Rafain, figlio di Achitob, figlio di Elia, figlio di Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di Natanaèl, figlio di Salamiel, figlio di Sarasadai, figlio d'Israele.1 E dopo questo addivenne che avendo udito queste parole Iudit vedova, la qual era figliuola di Merari, figliuolo di Idox, figliuolo di Iosef, figliuolo di Ozia, figliuolo di Elai, figliuolo di Iamnor, figliuolo di Gedeon, figliuolo di Rafaim, figliuolo di Achitob, figliuolo di Melchia, figliuolo di Enan, figliuolo di Natania, figliuolo di Salatiel, figliuolo di Simeon, figliuolo di Ruben;
2 Suo marito era stato Manasse, della stessa tribù e della stessa famiglia di lei; egli era morto al tempo della mietitura dell'orzo.2 e lo marito di Iudit fu Manasse, lo qual morì nel tempo della mietitura dell' orzo;
3 Stava infatti sorvegliando quelli che legavano i covoni nella campagna, quando fu colpito da un'insolazione al capo; dovette adagiarsi sul letto e morì in Betulia, sua città. Lo seppellirono con i suoi padri nel campo tra Dotain e Balamon.3 però ch' egli stava sopra quelli che ligavano li fasci nel campo, e il caldo li percosse lo capo, e per questo morissi nella sua città chiamata Betulia, e ivi fu seppellito con li padri suoi.
4 Giuditta, rimasta vedova, viveva nella sua casa da tre anni e quattro mesi.4 Ed era Iudit già stata vedova (e senza marito) tre anni e sei mesi.
5 Si era fatta costruire una tenda sul terrazzo della propria casa, aveva cinto i suoi fianchi di sacco e portava gli abiti della vedovanza.5 E nella parte di sopra della sua casa si fece una camera secreta, nella quale con le sue fanciulle sì stava chiusa.
6 Digiunava tutti i giorni, da quando era vedova, eccettuate le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di letizia per il popolo d'Israele.6 E avea sopra li suoi lombi lo cilicio, e digiunava tutti li dì della vita sua, fuori che li sabbati e li primi dì della luna e le feste della casa d' Israel.
7 Era bella d'aspetto e molto avvenente a vederla e suo marito Manasse le aveva lasciato oro e argento, servi e ancelle, bestiame e terreni; essa dimorava in mezzo a tutto questo.7 Ed era di uno troppo elegante aspetto, alla quale lo marito suo li avea lasciato molte ricchezze, e una grande famiglia, e (molte) possessioni piene di armenti di buoi e di greggie di pecore.
8 Non c'era nessuno che potesse dir male sul suo conto, perché temeva grandemente Dio.8 E questa era sopra tutti famosissima, però che temea molto Iddio, e non si trovava chi dicesse di lei una mala parola.
9 Ella dunque venne a conoscenza delle esasperate parole che il popolo aveva rivolto ai capi, perché s'erano scoraggiati per la penuria d'acqua, e venne pure a conoscere tutte le risposte che aveva dato loro Ozia, come egli avesse giurato loro di consegnare la città agli Assiri dopo cinque giorni.9 E avendo udilo (Iudit), che Ozia avea promesso che passato il quinto dì daria la città (allo esercito di Oloferne), mandò alli due principali della terra, cioè Cabri e Carmi.
10 Allora mandò la sua ancella preposta all'amministrazione di tutte le sue sostanze a chiamare Cabri e Carmi, gli anziani della sua città.10 E vennero a lei, e disse loro: che cosa è questa, che ha consentito Ozia, di dar la città agli Assirii, se fra spazio di cinque di non verrà a voi adiutorio?
11 Giunti che furono presso di lei, disse loro: "Ascoltatemi, o capi degli abitanti di Betulia! Non è stato opportuno il discorso che avete fatto oggi davanti al popolo, interponendo questo giuramento pronunciato tra Dio e voi di consegnare la città ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non vi viene in aiuto.11 E chi siete voi, i quali tentate lo Signore Iddio?
12 Ora, chi siete voi, che avete tentato Dio in mezzo ai figli degli uomini?12 Queste non sono le parole, le quali vi provocheranno la misericordia (di Dio), ma più tosto conciteranno contro a voi ira, e accenderanno lo furore (di Dio).
13 Ora voi volete mettere alla prova il Signore onnipotente, ma non comprenderete nulla mai.13 Voi vi avete posto il tempo della misericordia di Dio, e nel vostro arbitrio gli avete ordinato (e statuto) lo dì.
14 Se non siete capaci di scrutare la profondità del cuore dell'uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potreste scandagliare Dio, che ha fatto tutto ciò, conoscere la sua mente e comprendere i suoi disegni? No, fratelli, non provocate a ira il Signore nostro Dio.14 Ma perchè Iddiò è paziente, in questo istesso pentiamoci, e dimandiamo perdonanza a lui con lacrime.
15 Se egli non vuole soccorrerci nel periodo di cinque giorni, egli ha il potere di difenderci nei giorni che vuole, come anche di distruggerci in faccia ai nostri nemici.15 Però che Iddio non si conduce come l' uomo, nè si infiammerà ad iracondia come lo figliuolo dell' uomo.
16 Voi però non vogliate ipotecare i disegni del Signore, nostro Dio, perché Dio non è come un uomo cui si possano fare delle minacce, o un figlio d'uomo sul quale si possano esercitare delle pressioni.16 E però umiliamo l' anime nostre a lui, e nel spirito umiliato e contrito serviamo a lui.
17 Perciò, attendendo con costanza la salvezza che viene da lui, invochiamolo in nostro aiuto ed esaudirà il nostro grido, se a lui piacerà.17 Diciamo piagnendo al Signore, che faccia secondo la sua volontade con noi la misericordia sua; che sì come il cuore nostro è conturbato nella superbia loro, così ci gloriamo della nostra umiltade.
18 Invero, nella nostra generazione non c'è stata né esiste oggi tribù o famiglia o popolo o città tra noi che adori gli dèi fatti da mano d'uomo, come avvenne nei tempi passati.18 Però che noi non siamo seguitati i peccati de' nosiri padri, i quali abbandonarono il suo Dio, e adorarono i dii d'altri.
19 Per questo i nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione e caddero miseramente al cospetto dei loro nemici.19 Per lo qual peccato dati furono in uccisione e in rubamento e in confusione alli nemici loro; ma noi non sappiamo altro Iddio fuori che lui.
20 Noi invece non riconosciamo altro Dio all'infuori di lui, onde speriamo che non vorrà disdegnare noi né la nostra nazione.20 Aspettiamo dunque umilmente la consolazione sua, e cercherà lo sangue nostro nelle afflizioni de' nostri nemici, e umilierà tutte le genti le quali si levano contro a noi, e faralle lo nostro Signore Dio sanza onore.
21 Se noi saremo presi, sarà presa anche l'intera Giudea, sarà saccheggiato il nostro santuario e Dio chiederà conto al nostro sangue di quella profanazione.21 E ora, fratelli, i quali siete li maggiori nel popolo di Dio, e da voi dipende l'anima loro, al parlare vostro dirizzate i cuori loro, acciò che si ricordino, che i padri nostri furono tentati, acciò che fossero provati se amavano il suo Iddio veramente.
22 L'uccisione dei nostri fratelli, la deportazione del paese, la devastazione della nostra eredità, Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo alle nazioni pagane, tra le quali diventeremo schiavi; saremo allora motivo di scandalo e di derisione di fronte ai nostri padroni.22 Debbonsi ricordare, come il padre nostro Abraam fu tentato, e provato per molte tribolazioni fu fatto amico di Dio.
23 La nostra schiavitù non si volgerà in benevolenza, ma il Signore Dio nostro la volgerà a nostro disonore.23 Così Isaac, così Iacob, così Moisè, e tutti quelli i quali piacquero a Dio, per molte tribolazioni passarono fedeli.
24 Ora pertanto, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che da noi dipende la loro vita e che le cose sante, il tempio e l'altare riposano su di noi.24 Ma quelli, li quali non riceverono le tentazioni con lo timore di Dio, e la impazienza sua e lo impeto della sua mormorazione proferirono contro a Dio,
25 Oltre tutto ringraziamo il Signore, nostro Dio, che ci mette alla prova, come già i nostri padri.25 furono esterminati dallo esterminatore, e perirono dalli serpenti.
26 Ricordate quanto fece con Abramo, a quante prove sottopose Isacco e quanto avvenne a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava le greggi di Labano, suo zio materno.26 E noi non cerchiamo vendetta per quelle cose che noi siamo afflitti.
27 Come li fece passare al crogiolo per scrutare i loro cuori, così non è che vuole vendicarsi di noi, ma è a scopo di correzione che il Signore castiga quelli che gli sono vicino".27 Ma pensiamo questi esser piccoli supplizii per i peccati nostri, e crediamo che gli flagelli del Signore siano avvenuti a noi, come a servi suoi, per nostra emendazione, e non a nostra perdizione.
28 Ozia le rispose: "Tutto ciò che hai detto, l'hai proferito con cuore retto e nessuno può contraddire le tue parole.28 E dissero a lei Ozia e quelli altri principali: tutte quelle cose che tu hai parlato sono vere, e nel tuo parlare non v'è reprensione alcuna.
29 Perché non da oggi è palese la tua sapienza, ma dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo riconosce la tua prudenza, così come è nobile l'indole del tuo cuore.29 Ora adunque priega per noi, però che tu sei una donna santa e che teme Iddio.
30 Ma il popolo soffre tremendamente la sete e ci ha costretto ad agire come noi abbiamo loro promesso e a prendere sopra di noi la responsabilità di un giuramento che non potremo violare.30 E disse loro Iudit: come voi conoscete esser da Dio quello ch' io ho potuto dire,
31 Ma ora, prega per noi, perché sei una donna pia, e il Signore invierà la pioggia a riempire le nostre cisterne e noi non verremo meno".31 così anco provate, quello ch' io ho deliberato di fare, se è da Dio; e pregate che Iddio facci il mio consiglio stabilire.
32 Giuditta rispose loro: "Ascoltatemi! Compirò un'azione che passerà di generazione in generazione ai figli del nostro popolo.32 Voi starete alla porta questa notte, e io uscirò con Abra mia serva; e pregate che così come voi avete detto, che in cinque dì Iddio abbi riguardo (e abbi rispetto) al suo popolo d'Israel.
33 Questa notte voi vi troverete alla porta della città e io uscirò con la mia ancella ed entro i giorni, dopo i quali voi avete promesso di consegnare la città ai nostri nemici, il Signore per mano mia visiterà Israele.33 Ma io non voglio che voi sappiate quello ch' io mi voglio fare; e persino ch' io non vi dico altro, non si facci altro se non pregare per me al Signore Iddio nostro.
34 Voi però non andate indagando sulla mia impresa, non vi dirò nulla, fino a quando non sarà compiuto ciò che ho in mente di fare".34 E disse a lei Ozia principe di Giuda: va in pace, e il Signore sia teco in vendetta delli nostri nemici. E partendosi se n'andarono.
35 Ozia e i capi le risposero: "Va' in pace e il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici".
36 E ritiratisi dalla tenda di lei, se ne andarono ai loro posti.