Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Genesi 39


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LA SACRA BIBBIABIBBIA RICCIOTTI
1 Giuseppe fu condotto in Egitto, e Potifar, eunuco del faraone e capo-cuoco, un egiziano, lo comperò da quegli Ismaeliti che l'avevano fatto scendere laggiù.1 - Giuseppe dunque fu condotto in Egitto, e Putifar egiziano, eunuco del Faraone, capo dell'esercito, lo comprò dagli Ismaeliti che ve l'avevan condotto.
2 Il Signore fu con Giuseppe, così che questi divenne un uomo a cui tutto riusciva, e rimase nella casa dell'egiziano, suo padrone.2 Il Signore fu con lui, ed egli riusciva felicemente in tutte le sue cose; abitava nella casa del padrone,
3 Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che tutto quello ch'egli faceva, il Signore lo faceva prosperare nelle sue mani.3 il quale vedeva benissimo che il Signore era con lui, che faceva riuscir bene in mano di lui tutto quel che faceva.
4 Onde Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi egli lo nominò soprintendente della sua casa e gli diede in mano tutto il suo avere.4 Giuseppe dunque trovò favore presso il padrone, e lo serviva. Posto da lui a capo di tutta la famiglia, governava la casa affidatagli, e tutto quel che gli era stato assegnato.
5 E da quando l'ebbe fatto soprintendente della sua casa e di tutto il suo avere, il Signore benedisse la casa dell'egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su tutto quello che aveva, in casa e nella campagna.5 Ed a causa di Giuseppe, benedisse il Signore la casa di quell'egiziano, e moltiplicò gli averi di lui, tanto in casa quanto nei campi,
6 Così egli lasciò tutto il suo avere nelle mani di Giuseppe e non gli chiedeva conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Or Giuseppe era bello di forma e bello di aspetto.6 nè egli si occupava d'altro, che del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di viso, e piacente di aspetto.
7 Dopo queste cose, avvenne che la moglie del suo padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: "Giaci con me!".7 Pertanto, dopo parecchio tempo, la sua padrona gli mise gli occhi addosso, e gli disse: «Vieni meco».
8 Ma egli si rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore non mi chiede conto di quanto vi sia nella sua casa e tutto il suo avere me lo ha dato in mano.8 Ma egli, niente acconsentendo a tale scelleratezza, le rispose: «Ecco, il mio signore ha messo tutto in mano mia, a tal segno che non sa nemmeno che cosa possiede in casa sua;
9 Egli stesso non è più grande di me in questa casa; e non mi ha proibito nulla, se non te, per il fatto che tu sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?".9 non v'è cosa alcuna che non dipenda da me, o che egli non abbia consegnata a me, eccetto te che sei la sua moglie; come potrei io fare un tal male, e peccare contro il mio Dio?».
10 E benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì a giacere accanto a lei, a darsi a lei.10 Con parole di questo genere, ogni giorno, la donna molestava il giovane, ed egli ricusava di peccare con lei.
11 Or un certo giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non vi era in casa nessuno dei domestici.11 Accadde poi, un certo giorno, che Giuseppe era entrato in casa per fare un certo lavoro, e non v'era altri.
12 Essa lo afferrò per la veste, dicendo: "Giaci con me!". Ma egli le abbandonò tra le mani la sua veste, fuggì ed uscì fuori.12 Essa, presolo per un lembo del mantello, gli ripetè: «Vieni con me». Ma egli lasciato il mantello in mano di lei, fuggì, ed uscì di casa.
13 Allora essa, vedendo che egli le aveva lasciato tra le mani la sua veste ed era fuggito fuori,13 Quando la donna si vide il mantello nelle mani, e si trovò disprezzata,
14 chiamò i suoi domestici e disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un ebreo, per scherzare con noi! E' venuto da me per giacere con me, ma io ho chiamato a gran voce.14 chiamò a sè la gente di casa e disse: «Ecco, s'è messo in casa quest'ebreo perchè ci oltraggiasse; è entrato da me, per sedurmi; ma io ho gridato,
15 Allora lui, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha abbandonato la sua veste presso di me ed è fuggito fuori".15 e quand'egli ha sentito la mia voce, ha lasciato andare il mantello che io tenevo, ed è fuggito via».
16 Poi essa tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo signore non fu tornato a casa.16 Per segno dunque della sua fedeltà, ritenne il mantello, lo mostrò al marito quando tornò a casa,
17 Allora gli disse le stesse cose in questi termini: "E' venuto da me quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, per scherzare con me;17 e disse: «È venuto a me, per oltraggiarmi, quel servo ebreo che tu hai portato in casa;
18 ma come io ho alzato la voce e ho gridato, ha abbandonato la sua veste presso di me ed è fuggito fuori".18 ma quando mi ha sentito gridare, ha lasciato andare il mantello che io gli tenevo, ed è fuggito via».
19 Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questi termini: "E' proprio così che mi ha fatto il tuo servo!", si accese d'ira.19 Ciò udito, il padrone, troppo credulo alle parole della moglie, si sdegnò grandemente,
20 E il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione nel luogo dove il re detiene i carcerati. Così egli rimase là in prigione.20 e fece metter Giuseppe nella prigione ove si custodivano i prigionieri del re. Ed ivi fu chiuso.
21 Ma il Signore fu con Giuseppe, e diffuse su lui la misericordia, facendogli trovare grazia agli occhi del direttore del carcere.21 Ma il Signore era con Giuseppe, ed avendone pietà gli fece trovare grazia in cospetto del capo della carcere,
22 Così il direttore del carcere affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nella prigione, e tutto quello che si faceva là dentro, lo faceva lui.22 il quale affidò a lui tutti i prigionieri trattenuti in carcere; e da lui dipendeva ogni cosa.
23 Il direttore del carcere non badava più a nulla di quanto era affidato a lui, perché il Signore era con lui e quello ch'egli faceva, il Signore glielo faceva prosperare.23 Nè ad altro pensava [il capo carceriere], avendo tutto affidato a lui. Il Signore infatti era con Giuseppe, e faceva riuscire a bene tutto quel che faceva.