Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 22


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - «Fratelli e padri, vogliate ascoltare quel che io vi dico a mia difesa».1 «Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi».
2 Quando ebbero udito che parlava loro in lingua ebraica, tanto più fecero silenzio.2 Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò:
3 E continuò: «Io sono un Giudeo nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, istruito ai piedi di Gamaliele nell'esatta osservanza della legge de' nostri padri, zelante della legge come siete voi tutti, oggi;3 «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi.
4 e ho perseguitato a morte questa dottrina, procurando che uomini e donne fossero arrestati e messi in prigione,4 Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne,
5 della qual cosa mi son testimoni il sommo sacerdote e gli anziani, dai quali ebbi lettere pei fratelli di Damasco; e io mi ci recavo per menare in catene a Gerusalemme quelli di là, perchè fossero puniti.5 come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
6 Or mentre io ero in cammino, già vicino a Damasco, sul mezzogiorno, d'un subito mi sfolgorò d'intorno una gran luce dal cielo.6 Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me;
7 Caddi per terra, e udii una voce che mi diceva: - Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? -7 caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”.
8 Io risposi: - Chi sei, Signore? - Ed egli mi disse: - Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. -8 Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”.
9 E quanti erano meco videro ben la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.9 Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
10 Allora dissi: - Signore, che devo fare? - E il Signore mi rispose: - Lèvati su, va' in Damasco, e qui ti sarà detto tutto quel che devi fare. -10 Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”.
11 E siccome io non ci vedevo per il bagliore di quella luce, giunsi a Damasco guidato a mano da coloro ch'erano meco.11 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
12 Un certo Anania, uomo secondo la legge e del quale tutti i Giudei ivi dimoranti rendevano buona testimonianza,12 Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti,
13 venne da me, e standomi accanto, mi disse: - Saulo fratello, che tu riabbia la vista! - E in quell'istante stesso lo vidi.13 venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi.
14 Allora egli disse: - Il Dio dei nostri padri t'ha preordinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e a udire la voce della bocca di lui;14 Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca,
15 giacchè tu gli sarai, presso tutti gli uomini, testimone delle cose che hai vedute e udite.15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.
16 E adesso, che aspetti? Lèvati, ricevi il battesimo e làvati dei tuoi peccati, invocando il suo nome. -16 E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.
17 Avvenne poi che, tornato a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi,17 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi
18 e vidi Lui che mi diceva: - Fa' presto, esci subito da Gerusalemme, perchè non accetteranno la tua testimonianza rispetto a me. -18 e vidi lui che mi diceva: “Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”.
19 E io osservai: - Signore, essi sanno che ero io a metterli in carcere e flagellare nelle sinagoghe quelli che credevano in te;19 E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te;
20 e quando si spandeva il sangue di Stefano, tuo testimone, c'ero anch'io ad approvare, e custodivo le vesti di coloro che l'uccidevano. -20 e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”.
21 Allora mi disse: «Va', ch'io ti manderò lontano verso i Gentili -».21 Ma egli mi disse: “Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”».
22 L'ascoltarono sino a questa parola; ma qui alzarono la voce, dicendo: «Togli dal mondo quest'uomo; non è degno di vivere!».22 Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma a questo punto alzarono la voce gridando: «Togli di mezzo costui; non deve più vivere!».
23 E com'essi gridavano e gettavan via le vesti e lanciavan polvere in aria,23 E poiché continuavano a urlare, a gettare via i mantelli e a lanciare polvere in aria,
24 il tribuno comandò che Paolo fosse menato in fortezza, battuto con flagelli e messo alla tortura, a fin di scoprire per qual motivo gridassero così contro di lui.24 il comandante lo fece portare nella fortezza, ordinando di interrogarlo a colpi di flagello, per sapere perché mai gli gridassero contro in quel modo.
25 E legato che l'ebbero con cinghie, Paolo disse al centurione che era lì presente: «V'è egli lecito di flagellare un uomo Romano, neppur condannato?».25 Ma quando l’ebbero disteso per flagellarlo, Paolo disse al centurione che stava lì: «Avete il diritto di flagellare uno che è cittadino romano e non ancora giudicato?».
26 Il centurione, udito questo, corse dal tribuno, dicendo: «Che stai per fare? quest'uomo è cittadino Romano!».26 Udito ciò, il centurione si recò dal comandante ad avvertirlo: «Che cosa stai per fare? Quell’uomo è un romano!».
27 Allora il tribuno venne da Paolo e gli chiese: «Dimmi, sei tu Romano?». Ed egli rispose: «Sì».27 Allora il comandante si recò da Paolo e gli domandò: «Dimmi, tu sei romano?». Rispose: «Sì».
28 Il tribuno osservò: «A me questa cittadinanza è costata una gran somma!». E Paolo: «Io, invece, l'ho dalla nascita».28 Replicò il comandante: «Io, questa cittadinanza l’ho acquistata a caro prezzo». Paolo disse: «Io, invece, lo sono di nascita!».
29 Onde coloro che stavano per torturarlo si ritrassero subito da lui; e il tribuno stesso ebbe paura a saper ch'egli era cittadino Romano, perchè l'aveva fatto legare.29 E subito si allontanarono da lui quelli che stavano per interrogarlo. Anche il comandante ebbe paura, rendendosi conto che era romano e che lui lo aveva messo in catene.
30 Il giorno di poi, volendo conoscere esattamente di che cosa lo accusassero i Giudei, il tribuno lo fece sciogliere, e comandò si radunassero i capi dei sacerdoti con tutto il Sinedrio; e, menato fuori Paolo, lo fe' comparire davanti a loro.30 Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.