Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 18


font
BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendogli: «Chi è il più grande nel regno de' cieli?».1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
2 E Gesù, chiamato un fanciullino lo pose in mezzo a loro,2 Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro
3 e disse: «In verità vi dico: se voi non vi cambierete e non diventerete come i pargoli non entrerete nel regno de' cieli.3 e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, sarà il più grande nel regno de' cieli.4 Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.
5 E chi riceve un fanciullo come questo in nome mio, riceve me.5 E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
6 Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccini che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel profondo del mare.6 Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.
7 Guai al mondo per causa degli scandali! È necessario infatti che avvengano scandali, guai però all'uomo per causa del quale avvien lo scandalo!7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!
8 Ora se la tua mano o il tuo piede è per te occasione di scandalo, taglialo via e gettalo lontano da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo che essere gettato nel fuoco eterno, con due mani o due piedi.8 Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.
9 E se il tuo occhio è per te occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che essere gettato nella Geenna del fuoco con due occhi.9 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.
10 Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, poichè vi dico che i loro angeli, nei cieli, vedono continuamente il volto del Padre mio, che è nei cieli.10 Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
11 Infatti il Figliuol dell'uomo è venuto a salvare ciò che era perduto.11
12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascia egli sul monte le novantanove per andare in cerca di quella che si era smarrita?12 Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
13 E se ha il bene di trovarla, in verità vi dico ch'egli si rallegra maggiormente per questa che non per le novantanove che non s'eran smarrite.13 In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
14 Così è volere del Padre vostro che è nei cieli che neppur uno di questi piccoli perisca.14 Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
15 Se il tuo fratello ha peccato contro te, va' e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello;15 Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello;
16 se invece non ti ascolta, prendi con te una o due persone, affinchè ogni cosa sia attestata per bocca di due o tre testimoni.16 se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
17 Se neppur d'essi fa caso, dillo alla Chiesa; e se non ascolta nemmeno la Chiesa, abbilo in conto di un pagano e di un pubblicano.17 Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
18 In verità vi dico che tutto ciò che voi legherete sulla terra, sarà legato in cielo e tutto ciò che voi scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.18 In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
19 Vi dico ancora che se due di voi si mettono insieme sulla terra a domandare qualsiasi cosa, essa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.19 In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà.
20 Perchè dovunque due o tre persone sono riunite nel mio nome, io sono in mezzo a loro».20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
21 Allora Pietro, avvicinatosi, gli domandò: «Signore, se mio fratello pecca contro di me, quante volte gli perdonerò? Fino a sette volte?».21 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
22 Gli rispose Gesù: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.22 E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
23 Per questo il regno de' cieli è simile a un re, il quale volle regolare i conti co' suoi servitori.23 Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi.
24 Avendo pertanto cominciato a far ciò, gli menarono innanzi un tale che gli doveva diecimila talenti.24 Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti.
25 Siccome egli non aveva di che pagare, il padrone comandò che si vendesse lui, la moglie, i figli e tutto quanto aveva per saldare il debito.25 Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito.
26 Ma il servo, gettandosi ai suoi piedi, lo scongiurava dicendo: - Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto.-26 Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.
27 Mosso a compassione il padrone di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.27 Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
28 Quel servo, appena uscito, si imbattè in uno dei suoi compagni che gli doveva cento danari e, presolo pel collo, lo strangolava, dicendo: - Paga ciò che tu mi devi.-28 Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”.
29 Il compagno, gettandosi ai suoi piedi, lo scongiurava dicendo: - Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto.-29 Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”.
30 Ma colui non volle, anzi andò e lo cacciò in prigione, finchè avesse pagato il debito.30 Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
31 Ora i suoi compagni, vista la cosa, ne furon grandemente contristati e riferiron l'accaduto al loro padrone.31 Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.
32 Allora il padrone lo fece chiamare a sè e gli disse: - Servo malvagio; io t'avevo condonato tutto quel debito, perchè tu me ne avevi supplicato;32 Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato.
33 e non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come ne ho avuta io per te?-33 Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”.
34 E sdegnato, lo diede in mano ai manigoldi fin tanto che non avesse pagato tutto il suo debito.34 Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
35 Così farà con voi il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdonerà di cuore al proprio fratello».35 Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».