Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 12


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 Vedendo Gionata che le circostanze lo favorivano, scelse alcuni, e li mandò a Roma a confermare e rinnovare l’amicizia coi Romani.1 Onde vedendo Ionata ch' era prosperevole il tempo (e la buona stagione l' aiutava), sì elesse ambasciadori, e mandogli a Roma a rinnovare con loro amistade.
2 Anche agli Spartani ed in altri luoghi mandò lettere allo stesso scopo.2 E in quello medesimo tenore mandò lettere alli Spartiati e ad altri luoghi (in una medesima forma).
3 Quelli dunque andarono a Roma, entrarono nella curia, e dissero: «Gionata sommo sacerdote, e la nazione giudea, cl hanno mandati per rinnovare con voi amicizia ed alleanza come per il passato ».3 Di che andarono a Roma, ed entrarono in corte, e dissono (l'ambasciata loro in questa forma): Ionata sommo sacerdote e la gente Giudea ci hanno mandati, che voi rinnoviate con loro amistade e la compagnia primaia.
4 Ed i Romani dettero a loro delle lettere pel loro ministri di diversi luoghi, acciò li riconducessero in sicurtà nella terra di Giuda.4 Eli Romani diedono a loro lettere per luoghi a loro sudditi (onde doveano passare), acciò che gli conducessono in Giudea con pace.
5 Ed ecco il testo della lettera scritta da Gionata agli Spartani:5 E questo fu lo esemplo delle lettere, le quali Ionata mandò gli Spartiati:
6 « Gionata sommo sacerdote, i seniori della nazione, i sacerdoti, e tutto il popolo de' Giudei, agli Spartani fratelli, salute.6 Ionata sommo sacerdote, e' suoi vecchi, e gli sacerdoti di Giudea, e tutto l' altro popolo, agli fratelli Spartiati salute.
7 Già prima, da Ario che era vostro re, fu mandata ad Onia sommo sacerdote una lettera, che diceva voi essere nostri fratelli, come si esprime il rescritto qui portato.7 Già prima furono mandate lettere a Onia, sommo sacerdote, da Ario il quale regnava appo voi, come voi siete nostri fratelli, sì come contiene lo scritto ch' è posto di sotto.
8 Ed Onia accolse con onore il personaggio inviato, ed accettò la lettera ove si parlava di alleanza ed amicizia.8 E ricevette Onia quello uomo, che fue a lui mandato, con onore; e ricevette le lettere le quali significavano della compagnia e della amistade.
9 Noi però, non avendo di ciò alcun bisogno, perchè abbiamo per nostro sostegno i libri santi che sono in mano nostra,9 Ma noi, conciofosse cosa che non abbisognassimo d'alcuna di queste cose, abbiendo ora consolazione de' santi libri, i quali sono nelle nostre mani,
10 abbiamo tuttavia voluto mandare a rinnovare con voi la fraternità e l'amicizia, acciò non v'avessimo a divenir estranei; è infatti molto tempo da che mandaste a noi.10 abbiamo voluto mandare a voi a rinnovare (con voi) l' amistade e la compagnia, acciò che per avventura non divegniamo stranieri da voi; certo molti tempi sono passati da poi che voi (non) mandaste a noi.
11 Noi dunque, in ogni occasione, senza mai tralasciarlo, nei giorni solenni, ed in quelli altri nel quali è di regola, ci ricordiamo di voi nei sacriflzil che offriamo, e nelle supplicazioni, com' è giusto e conveniente ricordarsi de' fratelli.11 E veramente ci ricordiamo di voi d'ogni tempo, sanza niuno intervallo, negli di solenni e negli altri dì che bisogna, ne' sacrificii che sì offriamo, e nell' altre osservazioni, sì come si conviene ed è lecito di ricordarsi de' fratelli.
12 Godiamo dunque della vostra gloria.12 Noi adunque ci rallegriamo della gloria vostra.
13 Ma noi siamo stati stretti da molte tribolazioni e da molte guerre, ed assaliti dai re circonvicini. ’13 Ma noi siamo tutti occupati di molte tribulazioni e di molte battaglie; e hannoci combattuto li re li quali ci sono d' intorno.
14 In queste guerre, però, non abbiamo voluto esser molesti a voi nè agli altri nostri alleati ed amici ;14 Adunque non vogliamo essere molesti a voi, nè agli altri compagni nè amici nostri, in queste battaglie.
15 avemmo infatti aiuto dal cielo, e noi siamo stati liberati, ed umiliati i nostri nemici.15 Imperò che avemo avuto aiutorio dal cielo, e siamo liberati, e li nostri nimici sono umiliati.
16 Abbiamo dunque scelto Numenio figlio d'Antioco, ed Antipatro figlio di Giasone, e li abbiamo mandati al Romani, a rinnovar con loro l'amicizia e l'alleanza di prima ;16 E però (sappiate che noi) abbiamo eletto Numenio [figliuolo] di Antioco, e Antipatre figliuolo di Giasone, e mandatigli a' Romani, a rinnovare la compagnia e l' amistade di prima.
17 ed abbiamo loro dato ordine di venire anche a voi, a salutarvi, e presentarvi le nostre lettere di rinnovamento della nostra fraternità.17 E abbiamo loro imposto, che siano con esso voi, rendendovi (grazie e) salute, e diano a voi le nostre lettere della rinnovazione della nostra fratellanza.
18 Ed ora farete bene rispondendoci in proposito ».18 E però farete bene a risponderci a queste cose.
19 Questo poi è il tenore della lettera mandata ad Onta:19 Questo è il rescritto che mandò [ad] Onia:
20 « Ario re degli Spartani, ad Onla gran sacerdote, salute.20 [Ario] re degli Spartiati a Ionata, grande sacerdote, salute.
21 Degli Spartani e de' Giudei, s’è trovato in un certo scritto che sono fratelli, e che vengono dalla stirpe d'Abramo.21 Trovato è nella scrittura degli Spartiati e de' Giudei, ch' egli sono fratelli, e della schiatta di Abraam.
22 Ed ora, avendo noi scoperto questa cosa, farete bene a scriverci della vostra prosperità,22 Ora poi che queste cose conosciute avemo, fate bene a scrivere a noi della vostra pace.
23 come anche noi abbiamo scritto a voi. Il nostro bestiame ed i nostri possedimenti son vostri, ed i vostri son nostri. Abbiamo dunque mandato a parteciparvi queste cose ».23 Sì come noi abbiamo scritto a voi, le nostre pecore e le nostre possessioni sono vostre, e le vostre sono nostre; abbiamvi adunque mandato ad annunziare queste cose.
24 Di poi Gionata seppe che i generali di Demetrio eran tornati con un esercito più grande di prima, per combatter con lui.24 E intanto Ionata intese che gli principi di Demetrio erano tornati con maggior oste che prima, per combattere contro a lui.
25 Uscì di Gerusalemme, ed andò incontro a loro nella terra di Amat, non volendo dar loro tempo d’entrar nella terra sua.25 E però egli uscì fuori di Ierusalem, e venne loro incontro nella contrada degli Amatiti; imperò che non diede loro spazio d' entrare nel suo territorio.
26 E mandò esploratori sul loro campo, i quali tornarono a riferire che quelli avevano stabilito d’attaccarll all’ improvviso, la notte.26 E mandò nel campo loro spie; e quando furono tornate, gli dissero che gl' inimici si aveano ordinato d' assalirlo di notte.
27 Quando dunque il sole fu tramontato, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e star in armi preparati a battaglia per tutta la notte; e mise delle guardie tutt’ intorno all’accampamento.27 Onde, quando il sole fue tramonto, comandò Ionata alla sua gente, che veggiassono e fussono tutta notte con l'arme apparecchiati alla battaglia, e puose guardie (e agguati) intorno al suo campo.
28 Ed i nemici seppero che Gionata co’ suoi stava pronto a battaglia, ed ebber timore, e si persero d'animo; accesero dei fuochi ne’ loro accampamenti [e si ritirarono].28 E quando li nimici sentirono che Ionata e la sua gente erano apparecchiati alla battaglia, sì dubitarono e impaurirono nell' animo loro; e accesono molti fuochi nel campo loro; (poi se ne fuggirono per paura).
29 Gionata ed i suoi non se n’avvidero sino alle mattina, vedendo risplendere i fuochi.29 Ma Ionata e gli suoi non si addierono di ciò infino alla mattina (che loro se ne fossono fuggiti); imperò che gli rilucenti fuochi gl' ingannarono (che durarono tutta notte).
30 Allora Gionata li Inseguì; ma non li raggiunse, perchè avevan passato il fiume Eleutero.30 Allora Ionata (e la sua gente) si mise loro dietro, ma non gli poterono giugnere; imperò che loro aveano già passato il fiume (che si chiama) Eleutero.
31 Poi, deviò Gionata versogli Arabi chiamati Zabadel, li sconfisse, e ne prese le spoglie.31 Allora Ionata volse sua via verso li Arabi i quali si chiamavano Zabadei; (e assaligli) e percossegli, e ruboe le loro ricchezze.
32 Di lì mosse, e venne a Damasco, e percorreva tutta quella regione.32 E poi (incontanente) venne a Damasco, e campeggiando cercò tutto intorno la contrada.
33 Simone pure si mosse, e venne sino ad Ascalon ed alle fortezze vicine; poi si diresse ad Joppe, e l’occupò;33 E intanto cavalcò Simone infino ad Ascalona e alle prossimane fortezze; e capitò a Ioppen, e presela;
34 aver infatti saputo che quelli volevan consegnare la piazza a Demetrio, e vi collocò una guarnigione che la custodisse.34 imperò che avea inteso che volevano dare. fornimento alla parte di Demetrio; e lasciovvi buone guardie per guardare la terra.
35 Tornato che fu Gionata, convocò i seniori del popolo, e pensò con loro di edificar fortezze in Giudea,35 Allora ritornoe Ionata, e radunòe (al consiglio) tutti i più vecchi del popolo; e ragionava con loro di edificare fortezze in Giudea,
36 alzar muri in Gerusalemme, ed uno di grande altezza fra la cittadella e la città, per separar quella da questa, acciò rimanesse isolata, e [quei di dentro] non potessero comprare nè vendere.36 e di fare mura a Ierusalem, e di fare grandi e alte mura nel mezzo tra la città e la ròcca, acciò che fusse divisa da tutta la cittade, e fusse per sè, sì che non comperassono nè vendessono (insieme).
37 Si trovaron dunque d’accordo per riedificar la città; e cadde il muro posto sopra il torrente, a levante; e Gionata ricostruì quello chiamato Cafeteta.37 E così si radunarono, ed edificarono la cittade; e cadde il muro il quale era sopra lo fossato dal lato d' oriente, e Ionata fece rifare il detto muro il quale si chiama Cafeteta.
38 Simone poi edificò Adiada in Sefela, e la fortificò, e vi mise le porte ed i serramenti.38 E Simone rifece Adiada in Sefela, e fornilla e armolla, e fecevi le porte e serrature.
39 Ma Trifone pensava di farsi re dell’Asia, prender la corona, e disfarsi dei re Antioco.39 E conciofosse cosa che Trifone (del quale avemo parlato addietro) pensasse di regnare in Asia, e di porre a sè corona, e d' uccidere in prima lo re Antioco,
40 Temendo però che Gionata non glielo permettesse ma prendesse le armi contro di lui, cercava d'averlo nelle mani ed ucciderlo. Si mosse dunque, ed andò In Betsan.40 dubitando che per l'avventura Ionata non lo impedisse, egli cercava (di ingannare Ionata, e) di prenderlo e di ucciderlo. E però si levò suso, e venne in Betsan; (e mandò a Ionata, che gli venisse incontro, però che voleva regnare in Asia).
41 Allora Gionata gli uscì incontro con quarantamila soldati scelti, e venne a Betsan.41 Allora Ionata gli venne incontro (e in aiuto) con XL milia uomini eletti (e insegnati) a battaglia, e venne in Betsan.
42 Quando Trifone vide che Gionata era venuto con esercito grande per attaccarlo, ebbe paura.42 E veggendo Trifone, che Ionata era venuto (in suo aiuto) con grande oste, (d' incominciare sua impresa) temette (molto nè di metterli mano addosso).
43 Lo ricevè con onore, lo raccomandò a tutt’i suoi amici, gli fece regali, e dette ordine a’ suol soldati che gli obbedissero come a lui medesimo.43 E fecegli grande onore, e laudollo inanzi a tutti i suoi amici, e diedegli molti doni; e mandò a tutta la sua gente, che lo ubbidissono sì come sè medesimo.
44 E disse a Gionata: « Perchè hai tu disturbato tutto il tuo popolo, mentre non v'è guerra fra noi?44 E poi disse a Ionata: per che hai affaticato tutto il tuo popolo (in nostro servigio), conciosia cosa che non ci bisogni di combattere con persona?
45 Rimandali alle loro case, scegliti pochi uomini per scorta, e vieni con me in Tolemaide; io te la darò, con le rimanenti piazze forti e l’esercito e tutti gli addetti al governo; poi tornerò indietro e me n'andrò; chè solo per questo sono venuto ».45 E però lasciagli ritornare a casa loro; ed eleggi teco alquanti uomini, e verrai meco a Tolemaida, e darollati con tutte l'altre fortezze, e accomandarotti l'oste, e tutti gli uffici del reggimento, e poi me n'anderoe; però che per questo sono venuto.
46 Gionata gli credè; fece come gli aveva detto, e congedò l'esercito che se ne tornò nella terra di Giuda.46 E Ionata gli credette, e fece sì come egli gli disse, e diè commiato alla sua oste; e tornarono (tutti gli uomini) in Giudea.
47 Ritenne con sè tremila uomini, de’ quali poi rimandò duemila In Galilea; gli altri mille andaron con lui.47 E rimase con lui tre milia uomini solamente; de' quali egli ne rimandò in Galilea due milia, e mille n' andarono con lui.
48 Or quando Gionata fu entrato In Tolemaide, i cittadini chiusero le porte, e lo fecero prigioniero, ed uccisero di spada tutti quelli ch’eran entrati con lui.48 E così tosto come Ionata fue entrato in Tolemaida, allora i Tolemaidi chiusono le porte, e presono Ionata; e tutti gli altri suoi compagni uccisono, mettendogli al taglio delle spade.
49 Poi Trifone mandò l’esercito e la cavalleria In Galilea e nella gran pianura, a sterminare tutti i compagni di Gionata.49 E (fatto questo) Trifone mandò (incontanente) la sua oste e gli cavalieri in Galilea nel grande campo, acciò che uccidessono tutti i compagni di Ionata.
50 Ma questi, quando seppero che Gionata era stato catturato ed ucciso con tutti quelli che eran con lui, s’incoraggiarono l’un l’altro, e si misero in ordine di battaglia.50 Ma quando loro seppono ch' egli era stato preso, e morto [con] tutti li suoi compagni, loro medesimi presono conforto, e uscirono fuori alla battaglia.
51 Or quelli che li avevano inseguiti, vedendo che questi giocavan la vita, tornaron indietro.51 E veggendo quegli che v' erano venuti, che loro mostravano loro il volto, sì si ritornarono indietro.
52 Ed essi giunsero tutti senza ostacolo nella terra di Giuda. E piansero molto Gionata e quelli ch’eran stati con lui: pianse di gran pianto Israele.52 E gli Giudei si tornarono in pace a casa loro. Ora tutti quegli ch' erano stati con Ionata feciono grandissimo pianto (e lamento); e tutto l'altro popolo piansono molto per questa perdita.
53 Allora tutte le genti circonvicine pensavano di schiacciarli, dicendo:53 Ora avvenne che tutte le genti dintorno si studiarono di distruggere la gente Giudea, dicendo intra loro:
54 «Non hanno un capo, nè chi li aiuti. Ora dunque distruggiamoli, e disperdiamo di fra gli uomini la loro memoria »54 (Ora è il tempo di distruggerli, da poi che) più non hanno il loro principe nè aiutatore; combattiamo contro a loro, (e meniamgli a fine), e togliamo a questi uomini la loro memoria.