Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

ΠΑΡΟΙΜΙΑΙ - Proverbi - Proverbs 23


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LXXBIBBIA VOLGARE
1 εαν καθισης δειπνειν επι τραπεζης δυναστων νοητως νοει τα παρατιθεμενα σοι1 (E però dice Salomone:) quando tu devi mangiare con uno ricco uomo, guarda bene ciò che ti metterà inanzi (e tutta la maniera).
2 και επιβαλλε την χειρα σου ειδως οτι τοιαυτα σε δει παρασκευασαι2 (E se tu intendi cosa fuori di ragione, delìberatene più tosto che tu puoi). E tienti la lingua in bocca, sì come tu avessi un coltello in gozzo, se tu hai in balia la vita tua.
3 ει δε απληστοτερος ει μη επιθυμει των εδεσματων αυτου ταυτα γαρ εχεται ζωης ψευδους3 Non agognare de' cibi di colui che ha guadagnato di falsitade.
4 μη παρεκτεινου πενης ων πλουσιω τη δε ση εννοια αποσχου4 Non pensare già che tu possi diventare ricco (per lavorare, nè) per tuo lavorare, (se Iddio non t' aiuta; e perciò devi miserevolmente mantenere;) e non devi già troppo pensare a tale cosa.
5 εαν επιστησης το σον ομμα προς αυτον ουδαμου φανειται κατεσκευασται γαρ αυτω πτερυγες ωσπερ αετου και υποστρεφει εις τον οικον του προεστηκοτος αυτου5 Non desiderare già troppe ricchezze le quali tu non puoi avere, (là dove tu non puoi avere onore; non ti curare di disputare delle Scritture, nè di ciò che Dio abbia a fare, che a te non tiene niente; chè quando tu crederai più sapere, meno ne saprai; chè spesso adiviene che ciò che gli uomini credono che debba in fretta essere e tosto, alcuna volta viene che non avverà, anzi avviene tutto il contrario; e perciò è troppo folle chi si intramette dello affare. di Dio); imperciò che si faranno aguglie, e voleranno in cielo.
6 μη συνδειπνει ανδρι βασκανω μηδε επιθυμει των βρωματων αυτου6 Allo uomo invidioso non tenere compagnia, (nè in colui che mette sua speranza nelle venture che già non verranno), e non desiderrai suoi cibi.
7 ον τροπον γαρ ει τις καταπιοι τριχα ουτως εσθιει και πινει7 Cotali genti somigliano coloro che [non sanno] ciò sia veritade. Con quello cotal uomo non mangiare già; chè quando elli ti darà mangiare, tanto averatti meno al suo cuore.
8 μηδε προς σε εισαγαγης αυτον και φαγης τον ψωμον σου μετ' αυτου εξεμεσει γαρ αυτον και λυμανειται τους λογους σου τους καλους8 E del malvagio esempio, che tu piglierai con quello cotale uomo, ti converrà fare penitenza anzi che tu debba trapassare. E perciò fa male chi si mette in malvagia compagnia, e perde assai del suo buono nome.
9 εις ωτα αφρονος μηδεν λεγε μηποτε μυκτηριση τους συνετους λογους σου9 (Guàrdati d' avere questione con niuno disleale, e) dinanzi all' uomo malvagio ti devi guardare di ben dire; chè tu gliene dispiaci in tutto; e molto viene in gran dispetto il malvagio, quando elli vede fare bene; (chè elli vuole tutta via essere migliore di tutti ).
10 μη μεταθης ορια αιωνια εις δε κτημα ορφανων μη εισελθης10 (Niuna convenzione non guardare a fare con loro, e loro diritto non tòrre, nè) al povero non rapire lo suo diritto; chè il povero e l' orfano fanciullo difende il nostro Signore; (e bene lo mostra; chè tanto com' elli andò per terra, egli amoe più il povero che il ricco).
11 ο γαρ λυτρουμενος αυτους κυριος κραταιος εστιν και κρινει την κρισιν αυτων μετα σου11 (E dice) egli è vendicatore delle povere genti contro li folli e ricchi; e intende come il ricco uomo mena il povero.
12 δος εις παιδειαν την καρδιαν σου τα δε ωτα σου ετοιμασον λογοις αισθησεως12 (Bello figliuolo), guarda che il tuo cuore intenda tutto a dottrina e a sapienza; (e quando tu intendi la malvagia parola, tanto tosto quanto più puoi del tuo cuore e delle tue orecchie la lieva ).
13 μη αποσχη νηπιον παιδευειν οτι εαν παταξης αυτον ραβδω ου μη αποθανη13 Il fanciullo, tanto quanto egli è giovane e picciolo, castigalo tuttavia; e fàllo temere e per insegnamento e per batterlo colla vergella.
14 συ μεν γαρ παταξεις αυτον ραβδω την δε ψυχην αυτου εκ θανατου ρυση14 E se tu il castighi (e mettilo in questo secolo in buona dottrina, e in buona vita e in timore ed altro), tu lo guarderai dalla morte dello inferno. (Molto desidera Iddio, che l' uomo si tragga di peccato, e ch' elli si tenga nel suo servigio; e bene il mostra in più maniere, quando elli dice a tutti comunemente per Salomone):
15 υιε εαν σοφη γενηται σου η καρδια ευφρανεις και την εμην καρδιαν15 Bello figliuolo, se tuo cuore e te riguardi di mala vita (e di malo affare), il mio cuore sarà in pace con teco; (e guarderatti d'avversitade e da tribulazione).
16 και ενδιατριψει λογοις τα σα χειλη προς τα εμα χειλη εαν ορθα ωσιν16 E molto mi piace, se tu guardi la tua lingua e la tua bocca nettamente (sanza dire villania. o male d'altrui ).
17 μη ζηλουτω η καρδια σου αμαρτωλους αλλα εν φοβω κυριου ισθι ολην την ημεραν17 Non avere usanza di malvagio, (e nè essere malvagio uomo in ricchezza e in pace in questo mondo); ma tutti li dì della vita tua, (o povero o ricco che tu ti sia), temi Iddio (e metti in lui tutta tua speranza).
18 εαν γαρ τηρησης αυτα εσται σοι εκγονα η δε ελπις σου ουκ αποστησεται18 Ello ti sarà renduto il dì del giudicio; e bene sappi che il soprano re non ti dimenticherà giammai.
19 ακουε υιε και σοφος γινου και κατευθυνε εννοιας σης καρδιας19 Intendi ciò che io t' insegno; sii savio; informa il tuo cuore e la tua vita nella via di veritade.
20 μη ισθι οινοποτης μηδε εκτεινου συμβολαις κρεων τε αγορασμοις20 Sopra tutte cose ti guarda di malvagia compagnia, e di coloro che non hanno cura di menare buona vita e sanza peccato,
21 πας γαρ μεθυσος και πορνοκοπος πτωχευσει και ενδυσεται διερρηγμενα και ρακωδη πας υπνωδης21 e di coloro che vogliono avere dell' altrui, e di coloro che portano falso testimonio contro altrui, e danno malvagio consiglio altrui; da loro discendenti saranno distrutti (e verranno a mala confusione), e al dì dirieto anderanno in corpo e in anima allo inferno.
22 ακουε υιε πατρος του γεννησαντος σε και μη καταφρονει οτι γεγηρακεν σου η μητηρ22 Intendi di cuore colui che ti generoe, (e intendi ciò ch' elli t'insegna); e non dispregiare già la tua madre, quand' ella invecchia, (e quand' ella sarà in malattia e in povertade).
23 -23 E non mentire (per cosa che tu odi), e se alcuno ha mestiero del tuo consiglio, sì lo consiglia per amor di Dio sanza nullo pregio; e insegna a coloro che n' hanno bisogno, (se tu sai più che non sanno loro, e si di' loro ciò ch' elli ti domandano).
24 καλως εκτρεφει πατηρ δικαιος επι δε υιω σοφω ευφραινεται η ψυχη αυτου24 Molto puote avere grande gioia quello che hae il figliuolo prode uomo; e quello che hae savio figliuolo ne deve essere molto lieto.
25 ευφραινεσθω ο πατηρ και η μητηρ επι σοι και χαιρετω η τεκουσα σε25 Sia tale che il tuo padre e la madre tua (e li tuoi amici) abbino onore di te.
26 δος μοι υιε σην καρδιαν οι δε σοι οφθαλμοι εμας οδους τηρειτωσαν26 Figliuolo mio, dammi il cuor tuo, e gli occhi tuoi guardino i fatti mici. (E se tu altrimenti vivi che tu non devi, tu sarai dolore a tutti li tuoi amici, quanto ti sarà misavvenuto).
27 πιθος γαρ τετρημενος εστιν αλλοτριος οικος και φρεαρ στενον αλλοτριον27 L'un dì appresso l'altro cade il malvagio uomo in peccato, e non se ne avvede infino a tanto che viene alla fossa di disperazione; leggermente cade l' uomo in peccato mortale.
28 ουτος γαρ συντομως απολειται και πας παρανομος αναλωθησεται28 (Ma grande gravezza è a lasciare ciò che li piace e che gli diletta; chè la cattiva carne dell' uomo ella non ha cura, se none di peccare e di viltade; ma alla fine gli verrà molto caro comprato). Or ella sta a tradimento, come ladro nella via; e se non trova chi si difenda, sì gli uccide.
29 τινι ουαι τινι θορυβος τινι κρισις τινι αηδιαι και λεσχαι τινι συντριμματα δια κενης τινος πελειοι οι οφθαλμοι29 (In molte maniere volge e inganna il demonio il cuore dell' uomo, inanzi che lo metta in volontade d'alcuno peccato; e quando elli l'ha tanto menato in mala vita per dislealtà, alla fine il trae alla morte dello inferno. E perciò dice Salomone, che il demonio agguarda l' uomo, come ladro, inganna tutti coloro ch' elli puote trarre a peccato). Or chi averà i guai? or chi averae le zuffe? or chi avrà l' inferno? or chi sarà fedito sanza colpa? or cui conviene portare gli occhi bassi?
30 ου των εγχρονιζοντων εν οινοις ου των ιχνευοντων που ποτοι γινονται30 Non a coloro i quali sono mentovati di sopra, cioè bevitori e rangolosi di tener la coppa a bocca? (E coloro che menano vita disleale, non hanno cura di loro ammendare e nè di servire a Dio; non è già maraviglia, s' egli addiviene di coloro misavventura; e come più gli misavviene, tanto è più grande dolore a lui, inanzi a tutti quanti li suoi amici ).
31 μη μεθυσκεσθε οινω αλλα ομιλειτε ανθρωποις δικαιοις και ομιλειτε εν περιπατοις εαν γαρ εις τας φιαλας και τα ποτηρια δως τους οφθαλμους σου υστερον περιπατησεις γυμνοτερος υπερου31 Non desiderare già di bere troppo vino per la bellezza di lui, (chè addiviene molto male per troppo bere); però che il vino entra molto dolcemente,
32 το δε εσχατον ωσπερ υπο οφεως πεπληγως εκτεινεται και ωσπερ υπο κεραστου διαχειται αυτω ο ιος32 ma nella fine mette l'uomo a troppo mal agio; elli fae tali cose, donde elli si ripenterebbe poi, se potesse.
33 οι οφθαλμοι σου οταν ιδωσιν αλλοτριαν το στομα σου τοτε λαλησει σκολια33 E lo soperchio bere del vino sì muove l'uomo a iussuria; (e sì gli fa dire e fare di grandi oltraggi); e brievemente l' uomo, che volentieri s' inebria, non può celare cosa che sappia.
34 και κατακειση ωσπερ εν καρδια θαλασσης και ωσπερ κυβερνητης εν πολλω κλυδωνι34 (E perciò dice Salomone:) l' uomo che non si guarda (e che non cura cosa che faccia) sì è come quello che deve governare la nave e (hae il governamento perduto, per ch' egli sarà come quello) dorme nel mezzo del mare; (che non si guarda nel mondo contro alle tentazioni del demonio; e chi a tutti i vizii e tutti peccati si abbandona, adunque bene ha perduto il governamento, quando la sua vita è ciascuno di alla morte dello inferno).
35 ερεις δε τυπτουσιν με και ουκ επονεσα και ενεπαιξαν μοι εγω δε ουκ ηδειν ποτε ορθρος εσται ινα ελθων ζητησω μεθ' ων συνελευσομαι35 E tale uomo dice: e' m' ha battuto, e io [non] lo sentiroe; giae io sono tratto da molti, e sì non mi sento niente di duolo; desidera ancora di vegghiare e trovare del vino per inebriarsi. (E perciò che Dio è molto misericordioso, l' ha istretto a penitenza, e non gli rende tanto tosto il suo merito, e' sì non teme malo affare; anzi pensa che ne lascerae la sua mala vita).