Scrutatio

Domenica, 26 maggio 2024 - San Filippo Neri ( Letture di oggi)

Giudici 9


font
DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 OR Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò in Sichem a’ fratelli di sua madre, e parlò loro, e a tutta la famiglia della casa del padre di sua madre, dicendo:1 E andò Abimelec, figliuolo che fue di Gedeone, ai fratelli della madre sua, e favellò loro, e a tutto il suo parentado della casa del padre della madre sua, e disse:
2 Deh! parlate a tutti i Sichemiti, e dite loro: Qual cosa è migliore per voi, che settant’uomini, cioè tutti i figliuoli di Ierubbaal, signoreggino sopra voi, ovvero, che un uomo solo signoreggi sopra voi? ricordatevi ancora che io sono vostre ossa, e vostra carne.2 Parlate a tutti gli uomini della città di Sichem, (e dite loro): quale vi mette meglio, o che signoreggino sopra di voi (e siano vostri signori) LXX uomini della casa di Gedeone, o che vi signoreggi uno uomo? e tutti pensate insieme; però ch' io sono vostro osso e vostra carne.
3 E i fratelli di sua madre parlarono di lui a tutti i Sichemiti, e dissero loro tutte quelle parole; e il cuor loro s’inchinò a seguitare Abimelec; perchè dissero: Egli è nostro fratello.3 E favellarono di lui i fratelli della madre sua a tutti gli uomini di Sichem tutte quelle parole che avea detto Abimelec; e tanto fecero che puosero (nella testa e) ne' cuori loro, che andassero (dopo e) dietro alla signoria di Abimelec, dicendo loro: egli sì è nostro fratello.
4 E gli diedero settanta sicli d’argento, tolti dal tempio di Baal-berit, co’ quali Abimelec soldò degli uomini da nulla, e vagabondi, i quali lo seguitarono.4 E sì gli diedero LXX pesi d' ariento del luogo dove era l' idolo di Baalberit. Lo qual sì recò a sè e soldonne uomini poveri e senza opera e arte niuna; e sì lo seguitarono.
5 Ed egli venne in casa di suo padre, in Ofra, e uccise in su una stessa pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, ch’erano settant’uomini; ma Giotam, figliuol minore di Ierubbaal, scampò; perchè s’era nascosto.5 E venne Abimelec con costoro nella casa del padre suo in Efra, e sì uccise i suoi fratelli, figliuoli di Gedeone, i quali erano LXX, in su una pietra; e rimase solo Ioatam figliuolo di Ierobaal (cioè di Gedeone) che era il minore, e si nascose.
6 Poi tutti i Sichemiti, e tutta la casa di Millo, si adunarono insieme, e andarono, e costituirono re Abimelec, presso alla quercia dove era rizzato il piliere in Sichem6 E raunaronsi tutti gli uomini della città di Sichem, e tutte le famiglie della città di Mello; e sì andarono, e sì fecer re Abimelec, a lato alla quercia che sta in Sichem.
7 E ciò essendo rapportato a Giotam, egli andò, e si fermò in su la sommità del monte di Gherizim; e alzò la voce, e gridò, e disse loro: Ascoltatemi, Sichemiti, e così vi ascolti Iddio.7 La qual cosa essendo nunziata (e ridetta) a Ioatam, andò e istette suso nel monte di Garizim; e gridando ad alta voce, (gridò e) disse: udite uomini della città di Sichem, (acciò che) così oda voi Iddio.
8 Gli alberi andarono già per ungere un re che regnasse sopra loro; e dissero all’ulivo: Regna sopra noi.8 (E sì disse costui): andarono le legna acciò che ugnesseno (e facessero) sopra loro uno re, e dissono all' ulivo: sii nostro signore (e re).
9 Ma l’ulivo disse loro: Resterei io di produrre il mio olio, il quale Iddio e gli uomini onorano in me, per andar vagando per gli altri alberi?9 Il quale si respuose: or come posso io abbandonare la mia grassezza, la quale usano gli dii e gli uomini, (e andare) e venire per esser promosso tra le legna?
10 Poi gli alberi dissero al fico: Vieni tu, regna sopra noi.10 E disseno le legna al fico: vieni, e piglia il reame (e la signoria) sopra noi.
11 Ma il fico disse loro: Resterei io di produrre la mia dolcezza, e il mio buon frutto, per andar vagando per gli altri alberi?11 Il quale si rispuose loro: or come posso io abbandonare la dolcezza mia e i frutti soavissimi, e andare acciò ch' io sia promosso a tutti gli altri legni?
12 E gli alberi dissero alla vite: Vieni tu, regna sopra noi.12 E favellarono le legna ancora alla vite: vieni, e sii nostro signore.
13 Ma la vite disse loro: Resterei io di produrre il mio mosto, che rallegra Iddio e gli uomini, per andar vagando per gli altri alberi?13 La quale sì respuose: or posso io abbandonare il vino mio, il quale (fa lieto e) rallegra Dio e gli uomini, ed essere levato in alto tra tutti gli altri legni?
14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: Vieni tu, regna sopra noi.14 E dissero tutte le legna al pruno: vieni e sii nostro signore.
15 E il pruno disse agli alberi: Se ciò che voi fate, ungendomi per re sopra voi, è con verità, venite, riparatevi sotto alla mia ombra; se no, esca il fuoco dal pruno, e consumi i cedri del Libano.15 Il quale sì respuose loro: se voi veramente m'avete fatto re, venite e sì vi riposate sotto l'ombra mia; ma se voi non volete, esca fuori del pruno il fuoco, e arda tutti i cedri del (monte di) Libano.
16 Ora altresì, se voi siete proceduti con verità e con integrità, costituendo Abimelec re; e se avete operato bene inverso Ierubbaal, e inverso la sua casa; e se voi gli avete renduta la retribuzione delle sue opere16 E ora veramente, se senza peccato, e dirittamente avete fatto re sopra voi Abimelec, e [vi] siete bene portati con Ierobaal (cioè con Gedeone) e con la casa sua, e avetegli renduto secondo i benefizii suoi, il quale combattette per voi,
17 conciossiachè mio padre abbia guerreggiato per voi, e abbia cacciato dietro alle spalle ogni riguardo alla sua vita, e vi abbia riscossi dalla mano de’ Madianiti.17 e puose l'anima sua e la vita sua, acciò che vi liberasse delle mani di Madian;
18 Ma oggi voi vi siete sollevati contro alla casa di mio padre, e avete uccisi sopra una medesima pietra i suoi figliuoli, in numero di settant’uomini, e avete costituito re sopra i Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perciocchè egli è vostro fratello;18 e ora vi siete levati suso contra alla casa del padre mio, e avete morti i suoi figliuoli, LXX uomini, sopra una pietra, e avete fatto re Abimelec, figliuolo di una fante di Gedeone, sopra gli uomini di Sichem, perchè è vostro fratello;
19 se, dico, siete oggi proceduti con verità e con integrità, verso Ierubbaal e verso la sua casa, godete d’Abimelec, e Abimelec goda di voi;19 onde se dirittamente e sanza vizio avete fatto oggi con Ierobaal (cioè con Gedeone) e con la casa sua, rallegratevi (e pigliate conforto) con Abimelec, ed egli si rallegri (e conforti) con voi.
20 se no, esca il fuoco d’Abimelec, e consumi i Sichemiti e la casa di Millo; esca parimente il fuoco de’ Sichemiti e della casa di Millo, e consumi Abimelec.20 Ma se avete fatto perversamente, esca fuori il fuoco di Gedeone, acciò che consumi (e arda) gli abitatori di Sichem e il castello di Mello; ed esca fuori il fuoco degli uomini di Sichem e del castello di Mello, e sì divori (e arda) Abimelec.
21 Poi Giotam scampò e se ne fuggì d’innanzi ad Abimelec suo fratello, e andò in Beer, e quivi dimorò21 Le quali cose avendo tutte dette, si fuggì, e andossene nella città di Bera; e sì abitò quivi per paura di Abimelec suo fratello.
22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni.22 E regnò Abimelec sopra i figliuoli d' Israel tre anni.
23 E Iddio mandò uno spirito maligno fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti ruppero la fede ad Abimelec;23 E mise Iddio uno spirito pessimo (e una discordia) tra Abimelec e gli abitatori di Sichem; i quali sì incominciarono a biasimare (e avere in abominazione) il peccato,
24 acciocchè la violenza fatta a’ settanta figliuoli di Ierubbaal, e il sangue loro, venisse ad esser messo addosso ad Abimelec lor fratello, il quale li avea uccisi; e addosso a’ Sichemiti, i quali aveano tenuta mano con lui a uccidere i suoi fratelli.24 e quella cosa iscellerata che fece dell' uccidere li LXX figliuoli di Gedeone, e lo spargimento che fece del sangue loro; incominciarono a (dire e a) favellare ad Abimelec loro fratello; e parlano [con] tra tutti gli altri principi della città di Sichem, quali l' aveano aiutato.
25 I Sichemiti adunque gli posero agguati in su le sommità de’ monti, i quali rubavano in su la strada chiunque passava appresso di loro. E ciò fu rapportato ad Abimelec.25 E si gli puoser gli agguati suso nella punta de' monti; e aspettando che venisse Abimelec, sì andavano (sempre nascosi, e) rubando e facendo preda di coloro che passavano. E fue nunziato (e mandato dire) ad Abimelec.
26 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli, vennero, e passarono in Sichem; e i Sichemiti presero confidenza in lui.26 E venne Gaal figliuolo di Obed coi fratelli suoi, e sì passò suso in Sichem. Nel cui avvenimento, levandosi suso gli abitatori di Sichem,
27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le lor vigne, e calcarono le uve, e cantarono delle canzoni. Poi entrarono nel tempio dell’iddio loro, e mangiarono, e bevvero, e maledissero Abimelec.27 si uscirono fuori nelli campi, guastando le vigne e calcando coi piedi in su l' uve (ordinate); e fatte le schiere de' cantatori, sì entrarono nel tempio del loro iddio, e dentro le nozze e il convito sì maledicevano Abimelec,
28 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: Chi è Abimelec, e quale è Sichem, che noi serviamo ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e Zebul non è egli suo commissario? Servite a’ discendenti di Hemor, padre di Sichem. E perchè serviremo noi a costui?28 gridando Gaal figliuolo di Obed, e dicendo: chi è Abimelec, e chi è Sichem, che noi gli serviamo? Or non si trova ch' egli è figliuolo di Ierobaal, e ch' egli ha fatto principe il servo suo Zebul sopra gli uomini d' Emor padre di Sichem? Perchè gli serviamo noi?
29 Oh! fossemi pur data questa gente sotto la mia condotta, io caccerei Abimelec. Poi disse ad Abimelec: Accresci pure il tuo esercito, e vien fuori.29 Iddio il volesse, che fosse alcuno il quale desse questo popolo sotto la mia mano, acciò ch' io ne cacciassi di mezzo Abimelec! E fue detto ad Abimelec: rauna l'oste e la moltitudine, e vieni.
30 E Zebul, capitano della città, avendo udite le parole di Gaal, figliuolo di Ebed, si accese nell’ira.30 E avendo. udite queste parole Zebul, principe della città, le quali avea dette Gaal figliuolo di Obed, turbossi fortemente.
31 E cautamente mandò messi ad Abimelec, a dirgli: Ecco, Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli, son venuti in Sichem; ed ecco, stringono la città contro a te.31 E mandò nascosamente i messi ad Abimelec, dicendo: ecco Gaal figliuolo di Obed sì è venuto in Sichem colli suoi (messi e) fratelli, e sì combatte (e si fa commozione) contro a te nella cittade.
32 Ora, dunque, levati di notte, con la gente ch’è teco, e poni agguati nella campagna;32 Lèvati suso di notte col popolo il quale è teco, e sì ti nascondi nel campo.
33 e domattina a buon’ora, in sul levar del sole, levati, e fa’ una correria sopra la città; ed ecco, egli e la gente ch’è con lui, uscirà incontro a te, e tu gli farai secondo che ti occorrerà.33 E la mattina per tempo, quando il sole si lieva, percuoti adosso alla cittade: e uscendo egli contro a te (fuori della cittade) con lo popolo suo, fa tu a lui quello che fare puoi.
34 Abimelec adunque si levò di notte, con tutta la gente ch’era con lui, e stettero agli agguati contro a Sichem, in quattro schiere.34 E levossi suso di notte Abimelec con tutto l'oste suo; e sì puose agguati a lato a Sichem in quattro luoghi.
35 Or Gaal, figliuolo di Ebed, uscì fuori, e si fermò in su l’entrata della porta della città; e Abimelec si levò dagli agguati, con la gente ch’era con lui.35 E uscì fuori (incontro a lui) Gaal figliuolo di Obed, e istette suso nella entrata della porta della cittade. E levossi suso Abimelec, e tutto quanto l'oste suo con lui, del luogo dove (e nel quale) eran gli agguati.
36 E Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: Ecco della gente, che scende dalle sommità de’ monti. E Zebul gli disse: Tu vedi l’ombra de’ monti, e ti pare che sieno uomini.36 E veggendo egli il popolo apparire, disse Gaal a Zebul: ecco una grande moltitudine di gente, la quale iscende giuso del monte. Al quale respuose Zebul: ombre di monti tu vedi, quasi come capi di uomini, e però tu se' ingannato per questo errore.
37 E Gaal parlò di nuovo, e disse: Ecco della gente che scende dal bellico del paese, ed una schiera che viene dalla via del querceto degl’indovini.37 E disse una altra volta Gaal: ecco uno grande popolo il quale esce dal mezzo della terra; e una schiera venne per la via la quale riesce alla quercia.
38 E Zebul gli disse: Dove è ora la tua bocca, con la quale tu dicevi: Chi è Abimelec, che noi gli serviamo? Non è egli questo popolo quello che tu sprezzavi? Deh! esci ora fuori, e combatti con lui.38 Allo quale disse Zebul: dove è ora la bocca tua delle parole, che dicevi? Chi è Abimelec, che noi gli serviamo? Non è questo popolo che tu dispregiavi? Esci fuori, e combatti contro a lui.
39 Allora Gaal uscì fuori davanti a’ Sichemiti, e combattè con Abimelec.39 E andò Gaal, aspettando il popolo di quelli di Sichem; e combattè contro Abimelec.
40 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d’innanzi a lui, e molti caddero uccisi infino all’entrata della porta.40 E sì lo isconfisse Abimelec; e andogli dietro, e fuggendo sì il costrinse d'entrare nella cittade (tanto il perseguitò); e furono morti di quegli della parte sua molti, insino alla porta della cittade.
41 E Abimelec si fermò in Aruma; e Zebul cacciò di Sichem Gaal, e i suoi fratelli; talchè non poterono più stare in Sichem.41 E istette Abimelec suso nel luogo dove era (fatta la sconfitta) Ruma; e Zebul, Gaal e' suoi compagni cacciò fuori della cittade, e non sostenne che vi stessero punto.
42 E il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì fuori a’ campi; e ciò fu rapportato ad Abimelec.42 Il dì vegnente uscì fuori il popolo nel campo. La qual cosa essendo ridetta ad Abimelec,
43 Ed egli prese la sua gente, e la spartì in tre schiere, e si pose in agguato su per li campi; e, veggendo che il popolo usciva della città, si levò contro ad esso, e lo percosse.43 si prese tutto l'oste suo, e sì lo divise in tre schiere, e puose gli agguati nelli campi; e vedendo il popolo, il quale usciva della cittade, levossi suso dello agguato, e percossegli adosso
44 Ed Abimelec, con la schiera ch’egli avea seco, corse verso la città, e si fermò all’entrata della porta della città; e le altre due schiere corsero sopra tutti quelli ch’erano per li campi, e li percossero.44 con la schiera sua, combattendo forte e assediando la cittade; e le due altre ( ch' erano) ischiere correndo per lo campo, perseguitavano i nemici.
45 Ed Abimelec combattè contro alla città tutto quel giorno, e la prese, e uccise il popolo ch’era in essa; poi spianò la città, e vi seminò del sale.45 E Abimelec tutto quanto il dì combatteo la cittade; il quale sì la prese, e uccise tutti quanti gli abitatori della cittade; e disfacendola sì la spianò e dentro (sì seminò e) fece seminare il sale.
46 E tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito ciò, si ridussero nella fortezza del tempio d’El-berit.46 La qual cosa udendo coloro i quali istavano nella torre degli uomini di Sichem, sì entrarono nel templo del loro iddio Berit; e qui fecero patto (e legamento) con lui; e da lui sì avea preso questo nome lo luogo che era (forte, imperciò ch' era) molto bene (fornito e) fortificato.
47 E fu rapportato ad Abimelec, che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano adunati là.47 E udendo Abimelec, che gli uomini della torre di quelli di Sichem erano dentro tutti raunati,
48 Laonde Abimelec salì in sul monte di Salmon, con tutta la gente ch’era con lui; e prese delle scuri in mano, e tagliò un ramo d’albero; e, toltolo, sel recò in ispalla; poi disse alla gente ch’era con lui: Quello che mi avete veduto fare, fatelo prestamente, come ho fatto io.48 si salì in sul monte di Selmon con tutto il suo popolo; e presa in mano la scure, si tagliò uno grande ramo dall'àlbore; e postolosi suso in su la spalla, e portandolo, disse al popolo e compagni ch' erano con lui: quello che voi vedeste fare a me, fate voi costà.
49 Tutta la gente adunque tagliò anch’essa de’ rami, ciascuno il suo; poi, andati dietro ad Abimelec, posero quelli intorno alla fortezza, e arsero la fortezza sopra coloro che v’erano dentro; e tutti gli abitanti morirono anch’essi, in numero d’intorno a mille persone, tra uomini e donne49 E tagliando ciascuno fortemente i rami degli arbori, seguitavano lo loro duca. Attorniando costoro la torre (intorno intorno) con questi rami di àrbori, sì vi misono entro fuoco; e intervenne questo, che del fumo e del fuoco (annegarono e) morirono più di mille uomini, tra femine e maschi insieme, i quali abitavano (ed erano) nella torre di Sichem.
50 Poi Abimelec andò a Tebes, e vi pose campo, e la prese.50 E partendosi quindi Abimelec, venne suso al castello di Tebes; il quale (castello) attorniato, sì l' assediava con l'oste suo.
51 Ora, nel mezzo della città v’era una torre forte, nella quale tutti gli uomini e le donne, e tutti gli abitanti della città, si rifuggirono; e, serratisi dentro, salirono in sul tetto della torre.51 Ed era nel mezzo una torre altissima, nella quale erano fuggiti molti uomini e molte femine e tutti quanti i principi della cittade; e sì aveano forte serrata la porta, e istavano sopra il tetto della torre intorno alle beltresche.
52 Ed Abimelec, venuto fino alla torre, la combattè, e si accostò infino alla porta della torre, per bruciarla col fuoco.52 E andando Abimelec (e accostandosi) presso alla torre, combatteva fortemente; e approssimandosi alla porta, si forzava di mettervi entro fuoco.
53 Ma una donna gittò giù un pezzo di macina in sul capo di Abimelec, e gli spezzò il teschio.53 E venne una femina, e gittò di sopra una pezza di macina; e diede in sul capo di Abimelec, e tutto il cervello sì gli spezzò.
54 Laonde egli prestamente chiamò il fante che portava le sue armi, e gli disse: Tira fuori la tua spada, e uccidimi, che talora non si dica di me: Una donna l’ha ammazzato. Il suo fante adunque lo trafisse, ed egli morì.54 Il quale sì chiamò tosto il suo scudiero, e sì gli disse: isguaina il coltello tuo (e dammi) e uccidimi, acciò che non si dica ch' io sia morto per mano di femina. Il quale facendo quello che gli fu comandato, sì lo uccise.
55 E quando gl’Israeliti ebber veduto che Abimelec era morto, se ne andarono ciascuno al suo luogo.55 E morto egli, tutti coloro i quali erano con lui del popolo d'Israel, sì si tornarono nel luogo loro.
56 Così Iddio fece la retribuzione ad Abimelec, del male ch’egli avea commesso contro a suo padre, uccidendo i suoi settanta fratelli.56 E rendette Iddio male e quello che avea meritato Abimelec contro al padre suo, avendo morti LXX (uomini de') suoi fratelli.
57 Iddio fece ancora ritornare in sul capo degli uomini di Sichem tutto il male che aveano commesso; e avvenne loro la maledizione di Giotam, figliuolo di Ierubbaal57 E quelli di Sichem, come aveano adoperato, così rendette loro; e vennero loro addosso le maledizioni di Ioatam figliuolo dì Ierobaal (cioè di Gedeone).