Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Lettera ai Galati 2


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DIODATINOVA VULGATA
1 Poi, in capo a quattordici anni, io salii di nuovo in Gerusalemme, con Barnaba, avendo preso meco ancora Tito.1 Deinde post annos quattuor decim, iterum ascendi Hieroso lymam cumBarnaba, assumpto et Tito;
2 Or vi salii per rivelazione; e narrai a que’ di Gerusalemme l’evangelo che io predico fra i Gentili; e in particolare, a coloro che sono in maggiore stima; acciocchè in alcuna maniera io non corressi, o non fossi corso in vano.2 ascendi autem secundum revelationem; et contuli cumillis evangelium, quod praedico in gentibus, seorsum autem his, quiobservabantur, ne forte in vacuum currerem aut cucurrissem.
3 Ma, non pur Tito, ch’era meco, essendo Greco, fu costretto d’essere circonciso.3 Sed neque Titus,qui mecum erat, cum esset Graecus, compulsus est circumcidi.
4 E ciò, per i falsi fratelli, intromessi sotto mano, i quali erano sottentrati per ispiar la nostra libertà, che noi abbiamo in Cristo Gesù, affin di metterci in servitù.4 Sed proptersubintroductos falsos fratres, qui subintroierunt explorare libertatem nostram,quam habemus in Christo Iesu, ut nos in servitutem redigerent;
5 A’ quali non cedemmo per soggezione pur un momento; acciocchè la verità dell’evangelo dimorasse ferma fra voi.5 quibus neque adhoram cessimus subicientes nos, ut veritas evangelii permaneat apud vos.
6 Ma non ricevei nulla da coloro che son reputati essere qualche cosa; quali già sieno stati niente m’importa; Iddio non ha riguardo alla qualità d’alcun uomo; perciocchè quelli che sono in maggiore stima non mi sopraggiunsero nulla.6 Ab his autem, qui videbantur esse aliquid — quales aliquando fuerint, nihilmea interest; Deus personam hominis non accipit — mihi enim, quiobservabantur, nihil contulerunt,
7 Anzi, in contrario, avendo veduto che m’era stato commesso l’evangelo dell’incirconcisione, come a Pietro quel della circoncisione7 sed e contra, cum vidissent quod creditumest mihi evangelium praeputii, sicut Petro circumcisionis
8 perciocchè colui che avea potentemente operato in Pietro per l’apostolato della circoncisione, avea eziandio potentemente operato in me inverso i Gentili,8 — qui enimoperatus est Petro in apostolatum circumcisionis, operatus est et mihi intergentes —
9 e Giacomo, e Cefa, e Giovanni, che son reputati esser colonne, avendo conosciuta la grazia che m’era stata data, diedero a me, ed a Barnaba, la mano di società; acciocchè noi andassimo a’ Gentili, ed essi alla circoncisione.9 et cum cognovissent gratiam, quae data est mihi, Iacobus et Cephaset Ioannes, qui videbantur columnae esse, dexteras dederunt mihi et Barnabaecommunionis, ut nos in gentes, ipsi autem in circumcisionem;
10 Sol ci raccomandarono che ci ricordassimo de’ poveri; e ciò eziandio mi sono studiato di fare10 tantum utpauperum memores essemus, quod etiam sollicitus fui hoc ipsum facere.
11 Ora, quando Pietro fu venuto in Antiochia, io gli resistei in faccia; poichè egli era da riprendere.11 Cum autem venisset Cephas Antiochiam, in faciem ei restiti, quiareprehensibilis erat.
12 Perciocchè, avanti che certi fosser venuti d’appresso a Giacomo, egli mangiava co’ Gentili; ma, quando coloro furon venuti, si sottrasse, e si separò, temendo quei della circoncisione.12 Prius enim quam venirent quidam ab Iacobo, cum gentibuscomedebat; cum autem venissent, subtrahebat et segregabat se, timens eos, qui excircumcisione erant.
13 E gli altri Giudei s’infingevano anch’essi con lui; talchè eziandio Barnaba era insieme trasportato per la loro simulazione.13 Et simulationi eius consenserunt ceteri Iudaei, ita utet Barnabas simul abduceretur illorum simulatione.
14 Ma, quando io vidi che non camminavano di piè diritto, secondo la verità dell’evangelo, io dissi a Pietro, in presenza di tutti: Se tu, essendo Giudeo, vivi alla gentile, e non alla giudaica, perchè costringi i Gentili a giudaizzare?14 Sed cum vidissem quod nonrecte ambularent ad veritatem evangelii, dixi Cephae coram omnibus: “ Si tu,cum Iudaeus sis, gentiliter et non Iudaice vivis, quomodo gentes cogisiudaizare? ”.
15 Noi, di nascita Giudei, e non peccatori d’infra i Gentili,15 Nos natura Iudaei et non ex gentibus peccatores,
16 sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma per la fede di Gesù Cristo, abbiamo ancora noi creduto in Cristo Gesù, acciocchè fossimo giustificati per la fede di Cristo, e non per le opere della legge; perciocchè niuna carne sarà giustificata per le opere della legge.16 scientesautem quod non iustificatur homo ex operibus legis, nisi per fidem Iesu Christi,et nos in Christum Iesum credidimus, ut iustificemur ex fide Christi et non exoperibus legis, quoniam ex operibus legis non iustificabitur omnis caro.
17 Or se, cercando d’esser giustificati in Cristo, siam trovati ancor noi peccatori, è pur Cristo ministro del peccato? Così non sia.17 Quodsi quaerentes iustificari in Christo, inventi sumus et ipsi peccatores,numquid Christus peccati minister est? Absit!
18 Perciocchè, se io edifico di nuovo le cose che ho distrutte, io costituisco me stesso trasgressore.18 Si enim, quae destruxi, haeciterum aedifico, praevaricatorem me constituo.
19 Poichè per una legge io son morto ad un’altra legge, acciocchè io viva a Dio.19 Ego enim per legem legimortuus sum, ut Deo vivam. Christo confixus sum cruci;
20 Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me; e ciò che ora vivo nella carne, vivo nella fede del Figliuol di Dio, che mi ha amato, e ha dato sè stesso per me.20 vivo autem iam nonego, vivit vero in me Christus; quod autem nunc vivo in carne, in fide vivoFilii Dei, qui dilexit me et tradidit seipsum pro me.
21 Io non annullo la grazia di Dio; perciocchè, se la giustizia è per la legge, Cristo dunque è morto in vano21 Non irritam faciogratiam Dei; si enim per legem iustitia, ergo Christus gratis mortuus est.