Scrutatio

Venerdi, 10 maggio 2024 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 1


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 PAOLO, apostolo di Gesù Cristo, per la volontà di Dio; e il fratello Timoteo; alla chiesa di Dio, ch’è in Corinto, con tutti i santi, che sono in tutta l’Acaia;1 Paolo, per volontà di Dio apostolo di Gesù Cristo, e il fratello Timoteo, alla Chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi che sono in tutta l'Acaia.
2 grazia, e pace a voi, da Dio nostro Padre, e dal Signor Gesù Cristo2 Grazia e pace a voi da Dio Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
3 BENEDETTO sia Iddio, e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il Padre delle misericordie, e l’Iddio d’ogni consolazione,3 Benedetto sia Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, padre delle misericordie e Dio d'ogni consolazione,
4 il qual ci consola in ogni nostra afflizione; acciocchè, per la consolazione, con la quale noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolar coloro che sono in qualunque afflizione.4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione, affinchè mediante la consolazione che riceviamo noi stessi da Dio, possiamo consolare anche gli altri, in qualunque affanno si trovino.
5 Perciocchè, come le sofferenze di Cristo abbondano in noi, così ancora per Cristo abbonda la nostra consolazione.5 Perché, come in noi traboccano le sofferenze di Cristo, cosi per Cristo abbonda anche la nostra consolazione.
6 Ora, sia che siamo afflitti, ciò è per la vostra consolazione e salute; sia che altresì siamo consolati, ciò è per la vostra consolazione, la quale opera efficiacemente nel vostro sostenere le medesime sofferenze, le quali ancora noi patiamo6 Ma se siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione; se siamo incoraggiati, è per la vostra esortazione e salute, che vi fa sopportare con pazienza i medesimi patimenti che noi soffriamo.
7 E la nostra speranza di voi è ferma, sapendo che come siete partecipi delle sofferenze, così ancora sarete partecipi della consolazione.7 Così la speranza che abbiamo di voi è sicura, perchè sappiamo che voi, come siete compagni nelle sofferenze, sarete pure nella consolazione.
8 Perciocchè, fratelli, non vogliamo che ignoriate la nostra afflizione, che ci è avvenuta in Asia: come siamo stati sommamente gravati sopra le nostre forze; talchè siamo stati in gran dubbio, eziandio della vita.8 Non vogliamo infatti, o fratelli, lasciarvi ignorare la tribolazione che ci ha colti in Asia, che oltremodo ci ha oppressi al di là delle forze, fino a farci venire a noia la vita.
9 Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza della morte; acciocchè noi non ci confidiamo in noi stessi, ma in Dio, il qual risuscita i morti;9 Ma noi abbiamo avuto dentro noi stessi ravviso della morte, affinchè non confidiamo in noi, ma in Dio che risuscita i morti.
10 il qual ci ha liberati, e libera da un sì gran pericolo di morte; nel quale speriamo che ancora per l’avvenire ce ne libererà;10 Egli ci ha liberati da tanti pericoli e ci libera e come speriamo, ci libererà ancora,
11 sovvenendoci ancora voi congiuntamente con l’orazione; acciocchè del beneficio che ci sarà avvenuto per l’orazione di molte persone, grazie sieno rese da molti per noi11 specialmente se ci aiuterete anche voi colle vostre preghiere, onde, come il bene ci vien largito per mezzo di tante persone, così anche da tanti sian resi per noi i ringraziamenti.
12 PERCIOCCHÈ questo è il nostro vanto, cioè la testimonianza della nostra coscienza, che in semplicità, e sincerità di Dio, non in sapienza carnale, ma nella grazia di Dio, siam conversati nel mondo, e vie più ancora fra voi.12 Il nostro vanto è questo: la testimonianza della nostra coscienza, secondo la quale noi ci siam diportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con semplicità di cuore e colla sincerità di Dio, e non con la sapienza della carne, ma colla grazia di Dio.
13 Perciocchè noi non vi scriviamo altre cose, se non quelle che discernete, ovvero ancora riconoscete;13 Or non vi scriviamo nulla di diverso da quello che avete letto e riconosciuto, e spero che lo riconoscerete sino alla fine:
14 ed io spero che le riconscerete eziandio infino al fine. Siccome ancora ci avete in parte riconosciuti, che noi siamo il vostro vanto, come altresì voi siete il nostro, il quale avremo nel giorno del Signor nostro Gesù Cristo14 in parte infatti voi avete riconosciuto che noi siamo la vostra gloria, come anche voi la nostra, nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.
15 Ed in questa confidanza io voleva innanzi venire a voi, acciocchè aveste una seconda grazia.15 Con questa fiducia, volevo recarmi prima da voi, affinchè aveste una doppia grazia;
16 E passando da voi, venire in Macedonia; e poi di nuovo di Macedonia venire a voi, e da voi essere accompagnato in Giudea.16 da voi passare in Macedonia, dalla Macedonia tornar di nuovo a voi, che m'avreste accompagnato nella Giudea.
17 Facendo adunque questa deliberazione, ho io usata leggerezza? ovvero, le cose che io delibero, le delibero io secondo la carne, talchè vi sia in me sì, sì; e no, no?17 Essendo stato questo il mio proposito, sono stato forse incostante? Ovvero, quello che delibero, lo delibero secondo la carne, in modo che dica or « sì » or «no »?
18 Ora, come Iddio è fedele, la nostra parola inverso voi non è stata sì, e no.18 Ma come Dio è fedele, il nostro discorso presso di voi non è tra il « sì » e il « no »;
19 Perciocchè il Figliuol di Dio, Gesù Cristo, che è stato fra voi predicato da noi, cioè da me, da Silvano, e da Timoteo, non è stato sì, e no; ma è stato sì in lui.19 perchè il Figliolo di Dio Cristo Gesù, che fu tra voi predicato da noi, da me, da Silvano e da Timoteo, non fu « sì » e « no »: in lui fu il solo « sì ».
20 Poichè tutte le promesse di Dio sono in lui sì ed Amen; alla gloria di Dio, per noi.20 Infatti quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui il loro « sì », ed è quindi per mezzo di lui detto l'« Amen » a Dio per la nostra gloria.
21 Or colui, che ci conferma con voi in Cristo, e il quale ci ha unti, è Iddio;21 Or è Dio colui che ci rende fermi con voi in Cristo, e ci ha unti,
22 il quale ancora ci ha suggellati, e ci ha data l’arra dello Spirito nei cuori nostri.22 egli ci ha pure impresso il proprio sigillo ed ha infuso nei nostri cuori il pegno dello Spirito.
23 Or io chiamo Iddio per testimonio sopra l’anima mia, che per risparmiarvi, non sono ancora venuto a Corinto.23 Or io sull'anima mia chiamo Dio in testimone, che, per risparmiarvi, non son più venuto a Corinto, non perchè la facciamo da padroni sulla vostra fede, cooperiamo invece alla vostra allegrezza, giacché state saldi nella fede.
24 Non già che noi signoreggiamo la vostra fede, ma siamo aiutatori della vostra allegrezza: perchè voi state ritti per la fede