Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 11


font
DIODATINOVA VULGATA
1 Siate miei imitatori, siccome io ancora lo son di Cristo.1 Imitatores mei estote, sicut et ego Christi.
2 OR io vi lodo, fratelli, di ciò che vi ricordate di me in ogni cosa; e che ritenete gli ordinamenti, secondo che io ve li ho dati.2 Laudo autem vos quod omnia mei memores estis et, sicut tradidi vobis,traditiones meas tenetis.
3 Ma io voglio che sappiate, che il capo d’ogni uomo è Cristo, e che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Iddio.3 Volo autem vos scire quod omnis viri caput Christusest, caput autem mulieris vir, caput vero Christi Deus.
4 Ogni uomo, orando, o profetizzando, col capo coperto, fa vergogna al suo capo.4 Omnis vir orans autprophetans velato capite deturpat caput suum;
5 Ma ogni donna, orando, o profetizzando, col capo scoperto, fa vergogna al suo capo; perciocchè egli è una medesima cosa che se fosse rasa.5 omnis autem mulier orans autprophetans non velato capite deturpat caput suum; unum est enim atque sidecalvetur.
6 Imperocchè, se la donna non si vela, si tagli anche i capelli! Ora se è cosa disonesta per la donna il tagliarsi i capelli, o il radersi il capo, si veli.6 Nam si non velatur mulier, et tondeatur! Si vero turpe est mulieritonderi aut decalvari, veletur.
7 Poichè, quant’è all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo l’immagine, e la gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo.7 Vir quidem non debet velare caput, quoniam imago et gloria est Dei; mulierautem gloria viri est.
8 Perciocchè l’uomo non è dalla donna, ma la donna dall’uomo.8 Non enim vir ex muliere est, sed mulier ex viro;
9 Imperocchè ancora l’uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.9 etenim non est creatus vir propter mulierem, sed mulier propter virum.
10 Perciò, la donna deve, per cagion degli angeli, aver sul capo un segno della podestà da cui dipende.10 Ideodebet mulier potestatem habere supra caput propter angelos.
11 Nondimeno, nè l’uomo è senza la donna, nè la donna senza l’uomo, nel Signore.11 Verumtamen nequemulier sine viro, neque vir sine muliere in Domino;
12 Perciocchè, siccome la donna è dall’uomo, così ancora l’uomo è per la donna; ed ogni cosa è da Dio.12 nam sicut mulier de viro,ita et vir per mulierem, omnia autem ex Deo.
13 Giudicate fra voi stessi: è egli convenevole che la donna faccia orazione a Dio, senza esser velata?13 In vobis ipsi iudicate: Decetmulierem non velatam orare Deum?
14 La natura stessa non v’insegna ella ch’egli è disonore all’uomo se egli porta chioma?14 Nec ipsa natura docet vos quod vir quidem,si comam nutriat, ignominia est illi;
15 Ma, se la donna porta chioma, che ciò le è onore? poichè la chioma le è data per velo.15 mulier vero, si comam nutriat, gloriaest illi? Quoniam coma pro velamine ei data est.
16 Ora, se alcuno vuol parer contenzioso, noi, nè le chiese di Dio, non abbiamo una tale usanza16 Si quis autem videturcontentiosus esse, nos talem consuetudinem non habemus, neque ecclesiae Dei.
17 OR io non vi lodo in questo, ch’io vi dichiaro, cioè, che voi vi raunate non in meglio, ma in peggio.17 Hoc autem praecipio, non laudans quod non in melius sed in deteriusconvenitis.
18 Perciocchè prima, intendo che quando vi raunate nella chiesa, vi son fra voi delle divisioni; e ne credo qualche parte.18 Primum quidem convenientibus vobis in ecclesia, audio scissurasinter vos esse et ex parte credo.
19 Poichè bisogna che vi sieno eziandio delle sette fra voi, acciocchè coloro che sono accettevoli, sien manifestati fra voi.19 Nam oportet et haereses inter vos esse, utet, qui probati sunt, manifesti fiant in vobis.
20 Quando adunque voi vi raunate insieme, ciò che fate non è mangiar la Cena del Signore.20 Convenientibus ergo vobis inunum, non est dominicam cenam manducare;
21 Perciocchè, nel mangiare, ciascuno prende innanzi la sua propria cena; e l’uno ha fame, e l’altro è ebbro.21 unusquisque enim suam cenampraesumit in manducando, et alius quidem esurit, alius autem ebrius est.
22 Perciocchè, non avete voi delle case per mangiare, e per bere? ovvero, sprezzate voi la chiesa di Dio, e fate vergogna a quelli che non hanno? che dirovvi? loderovvi in ciò? io non vi lodo22 Numquid domos non habetis ad manducandum et bibendum? Aut ecclesiam Deicontemnitis et confunditis eos, qui non habent? Quid dicam vobis? Laudabo vos?In hoc non laudo!
23 Poichè io ho dal Signore ricevuto ciò che ancora ho dato a voi, cioè: che il Signore Gesù, nella notte ch’egli fu tradito, prese del pane;23 Ego enim accepi a Domino, quod et tradidi vobis, quoniam Dominus Iesus, inqua nocte tradebatur, accepit panem
24 e dopo aver rese grazie, lo ruppe, e disse: Pigliate, mangiate; quest’è il mio corpo, il qual per voi è rotto; fate questo in rammemorazione di me.24 et gratias agens fregit et dixit: “ Hocest corpus meum, quod pro vobis est; hoc facite in meam commemorationem ”;
25 Parimente ancora prese il calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio; fate questo, ogni volta che voi ne berrete, in rammemorazione di me.25 similiter et calicem, postquam cenatum est, dicens: “ Hic calix novumtestamentum est in meo sanguine; hoc facite, quotiescumque bibetis, in meamcommemorationem ”.
26 Perciocchè, ogni volta che voi avrete mangiato di questo pane, o bevuto di questo calice, voi annunzierete la morte del Signore, finchè egli venga.26 Quotiescumque enim manducabitis panem hunc et calicembibetis, mortem Domini annuntiatis, donec veniat.
27 Perciò, chiunque avrà mangiato questo pane, o bevuto il calice del Signore, indegnamente, sarà colpevole del corpo, e del sangue del Signore.27 Itaque, quicumquemanducaverit panem vel biberit calicem Domini indigne, reus erit corporis etsanguinis Domini.
28 Or provi l’uomo sè stesso, e così mangi di questo pane, e beva di questo calice.28 Probet autem seipsum homo, et sic de pane illo edat et decalice bibat;
29 Poichè chi ne mangia, e beve indegnamente, mangia e beve giudicio a sè stesso, non discernendo il corpo del Signore.29 qui enim manducat et bibit, iudicium sibi manducat et bibit nondiiudicans corpus.
30 Perciò fra voi vi son molti infermi, e malati; e molti dormono.30 Ideo inter vos multi infirmi et imbecilles et dormiuntmulti.
31 Perciocchè, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.31 Quod si nosmetipsos diiudicaremus, non utique iudicaremur;
32 Ora, essendo giudicati, siamo dal Signore corretti, acciocchè non siamo condannati col mondo.32 dumiudicamur autem, a Domino corripimur, ut non cum hoc mundo damnemur
33 Per tanto, fratelli miei, raunandovi per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.33 Itaque,fratres mei, cum convenitis ad manducandum, invicem exspectate.
34 E se alcuno ha fame, mangi in casa; acciocchè non vi rauniate in giudicio. Or quant’è alle altre cose, io ne disporrò, quando sarà venuto34 Si quisesurit, domi manducet, ut non in iudicium conveniatis. Cetera autem, cum venero,disponam.