Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 16


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 Or egli giunse in Derba, ed in Listra; ed ecco, quivi era un certo discepolo, chiamato per nome Timoteo, figliuol d’una donna Giudea fedele, ma di padre Greco;1 E pervenendo Paulo in Derben e in Listra, trovò uno cristiano, il quale avea nome Timoteo, ed era figliuolo di una fedele donna cristiana, ma di padre pagano.
2 del quale i fratelli, ch’erano in Listra, ed in Iconio, rendevan buona testimonianza.2 A costui rendendo buona testimonianza (tutti) li fedeli, ch' erano in Listra e in Iconio,
3 Costui volle Paolo che andasse seco; e presolo, lo circoncise, per cagion de’ Giudei ch’erano in quei luoghi; perciocchè tutti sapevano che il padre d’esso era Greco.3 Paulo il prese per suo discepolo, e sì lo circoncise, per li iudei ch' erano in quelli luoghi, li quali tutti sapevano che il padre era pagano.
4 E passando essi per le città, ordinavano loro d’osservar gli statuti determinati dagli apostoli, e dagli anziani, ch’erano in Gerusalemme.4 E andando (predicando) per diverse contrade, ammaestravanli di osservare li comandamenti degli apostoli, e de' seniori li quali erano in Ierusalem.
5 Le chiese adunque erano confermate nella fede, e di giorno in giorno crescevano in numero5 Onde le Chiese si confermavano nella fede, e il numero delli fedeli cresceva continuamente.
6 Poi, avendo traversata la Frigia, e il paese della Galazia, essendo divietati dallo Spirito Santo d’annunziar la parola in Asia,6 E passando le contrade di Frigia e di Galazia, furono proibiti dallo Spirito Santo di (andare e) predicare in Asia.
7 vennero in Misia, e tentavano d’andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù nol permise loro.7 E venendo in Misia, tentavano d' andare in Bitinia; ma questo non permise il Spirito Santo, (cioè che li impedì, che non andorono).
8 E passata la Misia, discesero in Troas.8 Onde poi ch' ebbeno passata la (predetta terra) Misia, discesono in Troade.
9 ED una visione apparve di notte a Paolo. Un uomo Macedone gli si presentò, pregandolo, e dicendo: Passa in Macedonia, e soccorrici.9 E ivi Paulo ebbe una tale visione, cioè che gli apparve uno uomo di Macedonia, il quale (umilmente) i pregava, e diceva: passa in Macedonia, e aiutaci.
10 E quando egli ebbe veduta quella visione, presto noi procacciammo di passare in Macedonia, tenendo per certo che il Signore ci avea chiamati là, per evangelizzare a que’ popoli.10 Dopo la quale visione incontanente procurassimo d'andare, avendo per certo che Dio ci chiamava (e mandava) a predicare a quella gente.
11 E perciò, partendo di Troas, arrivammo per diritto corso in Samotracia, e il giorno seguente a Napoli;11 E navigando da Troade, per diritto corso pervenimmo in Samotracia; il seguente di giungemmo a Napoli,
12 e di là a Filippi, ch’è la prima città di quella parte di Macedonia, ed è colonia; e dimorammo in quella città alquanti giorni.12 e indi a Filippi, ch' è nella prima parte di Macedonia, nella quale città erano quasi pur forestieri; e quivi stemmo alquanti giorni (pensando e) ragionando di Dio.
13 E nel giorno del sabato andammo fuor della città, presso del fiume, dove era il luogo ordinario dell’orazione; e postici a sedere, parlavamo alle donne ch’erano quivi raunate.13 Il dì del sabbato seguente uscimmo fuori della porta a lato al fiume, dove era certo luogo d'orazione; e quivi sedendo, parlammo con molte donne che verano congregate.
14 Ed una certa donna, chiamata per nome Lidia, mercatante di porpora, della città di Tiatiri, la qual serviva a Dio, stava ad ascoltare. E il Signore aperse il suo cuore, per attendere alle cose dette da Paolo.14 Fra le quali v'era una donna che aveva nome Lidia, ed era della città di Tiatira, e faceva arte di porpore. Questa era molto fedele; onde Dio gli aperse il cuore a intendere quello che Paulo diceva.
15 E, dopo che fu battezzata ella e la sua famiglia, ci pregò dicendo: Se voi mi avete giudicata esser fedele al Signore, entrate in casa mia, e dimoratevi. E ci fece forza15 E (credette e) ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (dopo il battesimo) ci pregò, e disse: se ci reputate (degni e) fedeli a Dio, pregovi che vegniate a casa mia. E così ci fece (una cortese) forza.
16 Or avvenne, come noi andavamo all’orazione, che noi incontrammo una fanticella, che avea uno spirito di Pitone, la quale con indovinare facea gran profitto a’ suoi padroni.16 E andando noi poi all' orazione, avvenne che scontrammo una giovane che avea spirito pitonico, (cioè che per opera del diavolo indovinava e prediceva molte cose); per la quale cosa grande guadagno dava alli suoi signori.
17 Costei, messasi a seguitar Paolo e noi, gridava, dicendo: Questi uomini son servitori dell’Iddio altissimo, e vi annunziano la via della salute.17 Questa, venendoci drietro, gridava e diceva: questi uomini sono servi di Dio eccelso, e insegnano la via della salute.
18 E fece questo per molti giorni; ma, essendone Paolo annoiato, si rivoltò, e disse allo spirito: Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca fuor di lei. Ed egli uscì in quello stante.18 E così fece (e gridò) più giorni. Delle quali cose Paulo dolendosi, rivolsesi a lei, e disse a quello malo spirito (che parlava in lei): io ti comando nel nome di Iesù Cristo, ch' eschi di lei. E incontanente uscì.
19 Or i padroni d’essa, veggendo che la speranza del lor guadagno era svanita, presero Paolo, e Sila, e li trassero alla corte a’ rettori.19 La quale cosa vedendo li signori suoi, e considerando che ne perdevano il loro guadagno presero (a furore) Paulo e Sila, e menoronli inanzi a' principi (e a' rettori).
20 E presentatili a’ pretori, dissero: Questi uomini turbano la nostra città; perciocchè son Giudei;20 E accusaronli, e dissono: questi uomini conturbano la città nostra, ed essendo iudei
21 ed annunziano dei riti, i quali non è lecito a noi, che siam Romani, di ricevere, nè di osservare.21 prèdicano (una setta e) uno modo di vivere, il quale non è lecito di tenere nè di ricevere, perchè siamo Romani.
22 La moltitudine ancora si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, stracciate loro le vesti, comandarono che fosser frustati.22 E (intanto concitorono la gente, che) il popolo corse a furore contra a loro, e li principi stracciorono le loro vestimenta indosso, e fecenli battere (duramente) con certe verghe.
23 E dopo aver loro data una gran battitura, li misero in prigione, comandando al carceriere di guardarli sicuramente.23 E poi li misero in prigione, comandando alla guardia che li guardasse' diligentemente.
24 Il quale, ricevuto un tal comandamento, li mise nella prigione più addentro, e serrò loro i piedi ne’ ceppi24 La quale ricevendo il detto comandamento, li mise nel fondo della prigione con li piedi nel ceppo.
25 Or in su la mezzanotte, Paolo e Sila, facendo orazione, cantavono inni a Dio; e i prigioni li udivano.25 Ma elli (di tutto questo) lodavano e adoravano Iddio; e stando così in su la mezza notte, udendoli le guardie (così laudare Dio),
26 E di subito si fece un gran tremoto, talchè i fondamenti della prigione furono scrollati; e in quello stante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si sciolsero.26 venne uno sùbito terremuoto sì grande, che si commosse tutta quella casa insino alli fondamenti; e tutti li usci s' apersero e [si] ruppero tutti li legami.
27 E il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, trasse fuori la spada, ed era per uccidersi, pensando che i prigioni se ne fosser fuggiti.27 (Al quale rumore) svegliandosi lo soprastante della prigione, e vedendo aperte le uscia, trasse fuori il coltello per uccidersi, pensando che gli apostoli fossero fuggiti.
28 Ma Paolo gridò ad alta voce, dicendo: Non farti male alcuno; perciocchè noi siam tutti qui.28 Dalla quale cosa Paulo avvedendosi, gridò con grande voce, e disse: non ti fare male, però che tutti ci siamo (e niuno è fuggito).
29 Ed egli, chiesto un lume, saltò dentro; e tutto tremante, si gettò a’ piedi di Paolo e di Sila.29 Onde elli (ciò udendo) fece venire un lume, ed entrando dentro (e trovandoli tutti), molto di ciò tremefatto, s' inginocchiò a Paulo e a Sila.
30 E menatili fuori, disse: Signori, che mi conviene egli fare per esser salvato?30 E menandoli fuori della prigione, sì li disse loro signori miei, che è bisogno che io faccia sì che io sia salvo?
31 Ed essi dissero: Credi nel Signor Gesù Cristo, e sarai salvato tu, e la casa tua.31 Ed elli risposeno: credi in Iesù Cristo, e sarai salvo tu e la famiglia tua.
32 Ed essi annunziarono la parola del Signore a lui, ed a tutti coloro ch’erano in casa sua.32 E così dicendo li predicarono la fede.
33 Ed egli, presili in quell’istessa ora della notte, lavò loro le piaghe. Poi in quell’istante fu battezzato egli, e tutti i suoi.33 Onde elli incontanente credette, e ricevette il battesimo con tutta la sua famiglia; e (con grande pietà e devozione) lavò le piaghe di Paulo e di Sila.
34 Poi, menatili in casa sua, mise loro la tavola; e giubilava d’avere, con tutta la sua casa, creduto a Dio34 E menolli in casa sua, e diede loro mangiare e bevere; e allegrossi con tutta la sua famiglia, credendo (veramente) in Iddio.
35 Ora, come fu giorno, i pretori mandarono i sergenti a dire al carceriere: Lascia andar quegli uomini.35 E fatto che fu giorno, mandarono li magistrati (e gli uffiziali e) li giustizieri (della città e la famiglia loro) e dissenli lasciate andare via quelli uomini (cristiani li quali vi raccomandammo).
36 E il carceriere rapportò a Paolo queste parole, dicendo: I pretori hanno mandato a dire che siate liberati; ora dunque uscite, e andatevene in pace.36 La quale cosa dicendo elli a Paulo (e a Sila), inducevali che si partissero e andassero in pace.
37 Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti, senza essere stati condannati in giudicio, noi che siam Romani, ci hanno messi in prigione; ed ora celatamente ci mandano fuori! La cosa non andrà così; anzi, vengano eglino stessi, e ci menino fuori.37 Allora Paulo (arditamente) disse: poi che siamo pubblicamente battuti (ingiustamente) e senza colpa, e messi in prigione, essendo noi romani, ora ci vogliono scacciare (e liberare) occultamente? (Certo questa non è buona giustizia, e) non sarà così; ma vengano elli,
38 E i sergenti rapportarono queste parole a’ pretori; ed essi temettero, avendo inteso ch’erano Romani.38 e (come pubblicamente ci misero in prigione come malefattori così pubblicamente) ci lìberino (come innocenti). Le quali parole essendo annunziate a quelli principi (e ufficiali), temettero molto udendo ch' erano romani.
39 E vennero, e li pregarono di perdonar loro; e menatili fuori, li richiesero d’uscir della città.39 E vennero a loro, e sì li pregorono che li piacesse loro di partirsi di quella città.
40 Ed essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia; e, veduti i fratelli, li consolarono, e poi si dipartirono40 Onde allora si partirono, e vennero a Lidia; e visitando li cristiani e fedeli, li confortorono (molto), e poi si partirono.