Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Giovanni 5


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DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 DOPO queste cose v’era una festa de’ Giudei; e Gesù salì in Gerusalemme.1 Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
2 Or in Gerusalemme, presso della porta delle pecore, v’è una pescina, detta in Ebreo Betesda, che ha cinque portici.2 A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici,
3 In essi giaceva gran moltitudine d’infermi, di ciechi, di zoppi, di secchi, aspettando il movimento dell’acqua.3 sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
4 Perciocchè di tempo in tempo un angelo scendeva nella pescina, ed intorbidava l’acqua; e il primo che vi entrava, dopo l’intorbidamento dell’acqua, era sanato, di qualunque malattia egli fosse tenuto.4
5 Or quivi era un certo uomo, ch’era stato infermo trentotto anni.5 Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.
6 Gesù, veduto costui giacere, e sapendo che già lungo tempo era stato infermo, gli disse: Vuoi tu esser sanato?6 Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?».
7 L’infermo gli rispose: Signore, io non ho alcuno che mi metta nella pescina, quando l’acqua è intorbidata; e quando io vi vengo, un altro vi scende prima di me.7 Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».
8 Gesù gli disse: Levati, togli il tuo letticello, e cammina.8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».
9 E in quello stante quell’uomo fu sanato, e tolse il suo letticello, e camminava. Or in quel giorno era sabato.9 E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
10 Laonde i Giudei dissero a colui ch’era stato sanato: Egli è sabato; non ti è lecito di togliere il tuo letticello.10 Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella».
11 Egli rispose loro: Colui che mi ha sanato mi ha detto: Togli il tuo letticello, e cammina.11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”».
12 Ed essi gli domandarono: Chi è quell’uomo che ti ha detto: Togli il tuo letticello, e cammina?12 Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?».
13 Or colui ch’era stato sanato non sapeva chi egli fosse; perciocchè Gesù s’era sottratto dalla moltitudine ch’era in quel luogo.13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
14 Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei stato sanato; non peccar più, che peggio non ti avvenga.14 Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».
15 Quell’uomo se ne andò, e rapportò ai Giudei che Gesù era quel che l’avea sanato.15 Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
16 E PERCIÒ i Giudei perseguivano Gesù, e cercavano d’ucciderlo, perciocchè avea fatte quelle cose in sabato16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
17 Ma Gesù rispose loro: Il Padre mio opera infino ad ora, ed io ancora opero.17 Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco».
18 Perciò adunque i Giudei cercavano vie più d’ucciderlo, perciocchè non solo violava il sabato, ma ancora diceva Iddio esser suo Padre, facendosi uguale a Dio.18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
19 Laonde Gesù rispose, e disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che il Figliuolo non può far nulla da sè stesso, ma fa ciò che vede fare al Padre, perciocchè le cose ch’esso fa, il Figliuolo le fa anch’egli simigliantemente.19 Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
20 Poichè il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutte le cose ch’egli fa; ed anche gli mostrerà opere maggiori di queste, acciocchè voi vi maravigliate.20 Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
21 Perciocchè, siccome il Padre suscita i morti, e li vivifica, così ancora il Figliuolo vivifica coloro ch’egli vuole.21 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
22 Poichè il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo;22 Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,
23 acciocchè tutti onorino il Figliuolo, come onorano il Padre; chi non onora il Figliuolo, non onora il Padre che l’ha mandato.23 perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
24 In verità, in verità, io vi dico, che chi ode la mia parola, e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudicio; anzi è passato dalla morte alla vita.24 In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
25 In verità, in verità, io vi dico, che l’ora viene, e già al presente è, che i morti udiranno la voce del Figliuol di Dio, e coloro che l’avranno udita viveranno.25 In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
26 Perciocchè, siccome il Padre ha vita in sè stesso,26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso,
27 così ha dato ancora al Figliuolo d’aver vita in sè stesso; e gli ha data podestà eziandio di far giudicio, in quanto egli è Figliuol d’uomo.27 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
28 Non vi maravigliate di questo; perciocchè l’ora viene, che tutti coloro che son ne’ monumenti udiranno la sua voce;28 Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce
29 ed usciranno, coloro che avranno fatto bene, in risurrezion di vita; e coloro che avranno fatto male, in risurrezion di condannazione.29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
30 Io non posso da me stesso far cosa alcuna; io giudico secondo che io odo; e il mio giudicio è giusto, perciocchè io non cerco la mia volontà, me la volontà del Padre che mi ha mandato30 Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
31 Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace.31 Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
32 V’è un altro che rende testimonianza di me, ed io so che la testimonianza ch’egli rende di me è verace.32 C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
33 Voi mandaste a Giovanni, ed egli rendette testimonianza alla verità.33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità.
34 Or io non prendo testimonianza da uomo alcuno, ma dico queste cose, acciocchè siate salvati.34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati.
35 Esso era una lampana ardente, e lucente; e voi volentieri gioiste, per un breve tempo, alla sua luce.35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
36 Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, poichè le opere che il Padre mi ha date ad adempiere, quelle opere, dico, le quali io fo, testimoniano di me, che il Padre mio mi ha mandato.36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
37 Ed anche il Padre stesso che mi ha mandato ha testimoniato di me; voi non udiste giammai la sua voce, nè vedeste la sua sembianza;37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto,
38 e non avete la sua parola dimorante in voi, perchè non credete a colui ch’egli ha mandato.38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
39 Investigate le scritture, perciocchè voi pensate per esse aver vita eterna; ed esse son quelle che testimoniano di me.39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me.
40 Ma voi non volete venire a me, acciocchè abbiate vita.40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
41 Io non prendo gloria dagli uomini.41 Io non ricevo gloria dagli uomini.
42 Ma io vi conosco, che non avete l’amor di Dio in voi.42 Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio.
43 Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro viene nel suo proprio nome, quello riceverete.43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
44 Come potete voi credere, poichè prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da un solo Dio?44 E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
45 Non pensate che io vi accusi appo il Padre; v’è chi vi accusa, cioè Mosè, nel qual voi avete riposta la vostra speranza.45 Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
46 Perciocchè, se voi credeste a Mosè, credereste ancora a me; poichè egli ha scritto di me.46 Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.
47 Ma se non credete agli scritti d’esso, come crederete alle mie parole?47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».