Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Siracide 13


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 Chi toccherae la pece si sozzerae da essa; e chi comunicherae collo superbo si vestirae di superbia.
2 Peso si leva adosso quello che comunica con più onesto di sè. Non sarai compagno con più ricco di te.
3 Che comunicherae il laveggio colla pentola? (però che) quando si stropiccieranno insieme, si romperanno.
4 Il ricco ingiustamente operoe, e fremerae; e lo povero offeso tacerae.
5 Se tu gli donerae, torrassi te; e se tu non avrai che dare, abbandonerà te.
6 Se tu averai, mangerà teco e [ti] vuoterà de' tuoi beni; e non si dorrà de' tuoi danni.
7 Se tu li sarai necessario, supplanterà te, e sorridendosi ti darae speranza, narrandoti i suoi beni, e dirae: che hai tu bisogno?
8 E confonderatti nelli cibi suoi, infino a tanto che tu l'aiuti, infino a due o tre volte; e alla perfine si farae beffe di te, e poi vedendoti t' abbandonerae, e scorlerae il capo suo verso di te.
9 Umìliati a Dio, e aspetta l' adiutorio suo.
10 E guarda che tu ingannato non ti avvilisci in pazzia.
11 Non essere umile nella sapienza tua, acciò che tu umiliato [non] sia condutto nella stoltezza.
12 Chiamato da più potente di te, pàrtiti; però che questo più ti chiamerae a sè.
13 Non essere importuno, e non essere sospinto; non si di lungi da lui, sì che ti dimentichi.
14 Non ritenere ugualmente con lui parlamento; non credere a molte parole di colui; però che di molto parlare egli ti tenterae, e sorridendoti domanderae delli tuoi secreti.
15 Il fiero animo di colui serberae le tue parole; e non ti risparmierae di domandare come tu facesti nella guerra, e come nella prigione.
16 Guàrdati, e attendi diligentemente a quello che tu udirai; però che tu vai colla tua sovversione.
17 Udendo tu quelle parole, sì come senza sonno attendi, e veglierai.
18 In tutta la vita tua ama Iddio, e invocalo in (ogni) tuo adiutorio.
19 Ciascuno animale ama suo simile; e così ogni uomo ama (eguali e) prossimali a sè.
20 Ogni carne si congiugnerae a simile di sè, e ogni uomo s' accompagnerae a suo simile.
21 Il lupo s' accompagnerae collo agnello alcune volte; così s' accompagnerae il peccatore col giusto.
22 Che compagnia è quella del santo uomo col cattivo? Che buona parte è dal ricco al povero?
23 L'asino selvatico sì è caccia dello leone nel bosco; e così li poveri sono pastura delli ricchi.
24 E sì come la umilitade è una abbominazione al superbo, così è il povero una maledizione al ricco.
25 Il ricco commosso (e adirato) è aggrandito dalli suoi amici; lo umile, quando cade, è cacciato eziandio da' suoi conoscenti.
26 Molti sono gli aiutatori al ricco, quando egli è ingannato; egli favelloe superbamente, e dissono ch' elli aveva ragione.
27 Lo umile è ingannato, e oltre il danno è ripreso; parlò saviamente, e non fu ascoltato.
28 Lo ricco parlò, e tutti tacerono; e alzarono la parola sua infino a' nuvoli.
29 Il povero parlò, e dicono: chi è costui? e se elli offenderà, sovvertono colui.
30 Buona è la ricchezza, alla quale non è peccato nella coscienza; e la povertà è malvagissima nella bocca dello cattivo uomo.
31 Il cuore dell' uomo cambia la faccia di colui, in bene o sia in male.
32 Malagevolmente e con fatica troverai vestigio di buono cuore e buono viso.