Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Esodo 34


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DIODATINOVA VULGATA
1 E IL Signore disse a Mosè: Tagliati due tavole di pietra, simili alle primiere; e io scriverò in su quelle tavole la parole ch’erano in su le primiere che tu spezzasti.1 Dixitque Dominus ad Moy sen: “ Praecide tibi duas ta bulas lapideas instar priorum, et scribam super eas verba, quae habuerunt tabulae, quas fregisti.
2 E sii presto domattina, e sali la mattina in sul monte di Sinai, e presentati quivi davanti a me, in su la sommità del monte.2 Esto paratus mane, ut ascendas statim in montem Sinai; stabisque mihi super verticem montis.
3 E non salga teco alcuno, nè anche si vegga alcuno in tutto il monte, nè anche pasturi alcun bestiame, minuto o grosso, dirincontro a questo monte.3 Nullus ascendat tecum, nec videatur quispiam per totum montem; oves quoque et boves non pascantur e contra ”.
4 Mosè adunque tagliò due tavole di pietra, simili alle primiere; e si levò la mattina seguente a buon’ora, e salì in sul monte di Sinai; come il Signore gli avea comandato; e prese in mano quelle due tavole di pietra4 Excidit ergo duas tabulas lapideas, quales antea fuerant; et de nocte consurgens ascendit in montem Sinai, sicut praeceperat ei Dominus, portans secum tabulas.
5 E il Signore scese nella nuvola, e si fermò quivi con lui, e gridò: Il Nome del Signore.5 Cumque descendisset Dominus per nubem, stetit cum eo vocans in nomine Domini.
6 Il Signore adunque passò davanti a lui, e gridò: Il Signore, il Signore, l’Iddio pietoso e misericordioso, lento all’ira, e grande in benignità e verità;6 Et transiens coram eo clamavit: “ Dominus, Dominus Deus, misericors et clemens, patiens et multae miserationis ac verax,
7 che osserva la benignità in mille generazioni; che perdona l’iniquità, il misfatto, e il peccato: il quale altresì non assolve punto il colpevole; anzi fa punizione della iniquità de’ padri sopra i figliuoli, e sopra i figliuoli de’ figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione.7 qui custodit misericordiam in milia, qui aufert iniquitatem et scelera atque peccata, nihil autem impunitum sinit, qui reddit iniquitatem patrum in filiis ac nepotibus in tertiam et quartam progeniem ”.
8 E Mosè subito s’inchinò a terra, e adorò.8 Festinusque Moyses curvatus est pronus in terram et adorans
9 E disse: Deh! Signore; se io ho trovata grazia davanti agli occhi tuoi, venga ora il Signore nel mezzo di noi; questo popolo è veramente un popolo di collo duro; ma tu, perdonaci le nostre iniquità e il nostro peccato, e possedici9 ait: “ Si inveni gratiam in conspectu tuo, Domine, obsecro, ut gradiaris nobiscum; populus quidem durae cervicis est, sed tu auferes iniquitates nostras atque peccata nosque possidebis ”.
10 E il Signore disse: Ecco, io fo patto nel cospetto di tutto il tuo popolo; io farò maraviglie, quali non furono mai create in tutta la terra, nè fra alcuna nazione; e tutto il popolo, nel mezzo del quale tu sei, vedrà l’opera del Signore; conciossiachè quello che io farò teco sia cosa tremenda.10 Respondit Dominus: “ Ego inibo pactum coram universo populo tuo; mirabilia faciam, quae numquam visa sunt super totam terram nec in ullis gentibus, ut cernat cunctus populus, in cuius es medio, opus Domini terribile, quod facturus sum tecum.
11 Osserva quello che oggi ti comando. Ecco, io scaccerò d’innanzi a te gli Amorrei, e i Cananei, e gl’Hittei e i Ferezei, e gli Hivvei, e i Gebusei.11 Observa cuncta, quae hodie mando tibi: ego ipse eiciam ante faciem tuam Amorraeum et Chananaeum et Hetthaeum, Pherezaeum quoque et Hevaeum et Iebusaeum.
12 Guardati che tu non faccia lega con gli abitanti del paese, nel qual tu entrerai; che talora essi non ti sieno in laccio nel mezzo di te.12 Cave, ne umquam cum habitatoribus terrae, quam intraveris, iungas amicitias, quae tibi sint in ruinam;
13 Anzi disfate i loro altari, e spezzate le loro statue, e tagliate i lor boschi.13 sed aras eorum destrue, confringe lapides palosque succide.
14 Perciocchè tu non hai da adorare altro dio; conciossiachè il nome del Signore sia: Il Geloso; egli è un Dio geloso.14 Noli adorare deum alienum: Dominus Zelotes nomen eius, Deus est aemulator.
15 Guardati dunque che tu non faccia lega con gli abitanti di quel paese; che talora, quando essi fornicheranno dietro a’ lor dii, e sacrificheranno loro, non ti chiamino, e tu non mangi de’ lor sacrificii.15 Ne ineas pactum cum hominibus illarum regionum, ne, cum fornicati fuerint cum diis suis et sacrificaverint eis, vocet te quispiam, et comedas de immolatis.
16 E non prenda delle lor figliuole per li tuoi figliuoli; e ch’esse, fornicando dietro a’ lor dii, non facciano parimente fornicare i tuoi figliuoli dietro agl’iddii loro.16 Nec uxorem de filiabus eorum accipies filiis tuis, ne, postquam ipsae fuerint fornicatae cum diis suis, fornicari faciant et filios tuos in deos suos.
17 Non farti alcun dio di getto17 Deos conflatiles non facies tibi.
18 Osserva la festa solenne degli Azzimi; mangia azzimi sette giorni, come io ti ho comandato, nel tempo ordinato del mese di Abib; conciossiachè nel mese di Abib tu sii uscito di Egitto.18 Sollemnitatem Azymorum custodies: septem diebus vesceris azymis, sicut praecepi tibi, in tempore constituto mensis Abib; mense enim verni temporis egressus es de Aegypto.
19 Tutto quello che apre la matrice è mio; e di tutto il tuo bestiame sarà fatta offerta per ricordanza, cioè: dei primi parti del tuo minuto e del tuo grosso bestiame.19 Omne, quod aperit vulvam generis masculini, meum erit; de cuncto grege tuo tam de bobus quam de ovibus meum erit.
20 Ma riscatta con un agnello, o con un capretto, il primogenito dell’asino; e se pur tu non lo riscatti, fiaccagli il collo; riscatta ogni primogenito d’infra i tuoi figliuoli; e non comparisca alcuno davanti a me vuoto.20 Primogenitum asini redimes ove, sin autem nec pretium pro eo dederis, franges cervicem eius. Primogenitum filiorum tuorum redimes; nec apparebis in conspectu meo vacuus.
21 Lavora sei giorni, e riposati al settimo giorno; riposati eziandio nel tempo dell’arare e del mietere.21 Sex diebus operaberis, die septimo cessabis etiam arare et metere.
22 Celebra ancora la festa solenne delle Settimane, ch’è la festa delle primizie della mietitura del grano; e parimente la festa solenne della ricolta de’ frutti, all’uscita dell’anno.22 Sollemnitatem Hebdomadarum facies tibi in primitiis frugum messis tuae triticeae et sollemnitatem Collectae, quando, redeunte anni tempore, cuncta conduntur.
23 Tre volte l’anno comparisca ogni maschio tuo davanti alla faccia del Signore, dell’Eterno Signore Iddio d’Israele.23 Tribus temporibus anni apparebit omne masculinum tuum in conspectu omnipotentis Domini, Dei Israel.
24 Perciocchè io scaccerò le genti d’innanzi a te, e allargherò i tuoi confini; e quando tu salirai per comparir davanti alla faccia del Signore Iddio tuo, tre volte l’anno, niuno sarà mosso da cupidità per assalire il tuo paese.24 Cum enim tulero gentes a facie tua et dilatavero terminos tuos, nullus insidiabitur terrae tuae, ascendente te et apparente in conspectu Domini Dei tui ter in anno.
25 Scannando il mio sacrificio, non ispandere il sangue di esso con pan lievitato; e non sia il sacrificio della festa della Pasqua guardato la notte infino alla mattina.25 Non immolabis super fermento sanguinem hostiae meae; neque residebit mane de victima sollemnitatis Paschae.
26 Porta nella Casa del Signore Iddio tuo le primizie de’ primi frutti della tua terra. Non cuocere il capretto nel latte di sua madre.26 Primitias frugum terrae tuae afferes in domum Domini Dei tui.
Non coques haedum in lacte matris suae ”.
27 Poi il Signore disse a Mosè: Scrivi queste parole, perciocchè su queste parole io ho fatto patto teco e con Israele27 Dixitque Dominus ad Moysen: “ Scribe tibi verba haec, quibus et tecum et cum Israel pepigi foedus ”.
28 E Mosè stette quivi col Signore quaranta giorni e quaranta notti; senza mangiar pane, nè bere acqua; e il Signore scrisse sopra quelle tavole le parole del patto, le dieci parole.28 Fuit ergo ibi cum Domino quadraginta dies et quadraginta noctes; panem non comedit et aquam non bibit et scripsit in tabulis verba foederis, decem verba.
29 Ora, quando Mosè scese dal monte di Sinai, avendo le due Tavole della Testimonianza in mano, mentre scendeva dal monte, egli non sapeva che la pelle del suo viso era divenuta risplendente, mentre egli parlava col Signore.29 Cumque descenderet Moyses de monte Sinai, tenebat duas tabulas testimonii et ignorabat quod resplenderet cutis faciei suae ex consortio sermonis Domini.
30 Ed Aaronne e tutti i figliuoli d’Israele riguardarono Mosè; ed ecco, la pelle del suo viso risplendeva; onde temettero di accostarsi a lui.30 Videntes autem Aaron et filii Israel resplendere cutem faciei Moysi, timuerunt prope accedere;
31 Ma Mosè il chiamò; ed Aaronne e tutti i principali ritornarono a lui alla raunanza; e Mosè parlò loro.31 vocatique ab eo reversi sunt tam Aaron quam principes synagogae. Et postquam locutus est ad eos,
32 E, dopo questo, tutti i figliuoli d’Israele si accostarono, ed egli comandò loro tutte le cose che il Signore gli avea dette nel monte di Sinai.32 venerunt ad eum etiam omnes filii Israel; quibus praecepit cuncta, quae audierat a Domino in monte Sinai.
33 E quando ebbe finito di parlar con loro, egli si mise un velo in sul viso.33 Impletisque sermonibus, posuit velamen super faciem suam,
34 E quando Mosè veniva davanti alla faccia del Signore, per parlar con lui, si toglieva il velo, finchè uscisse fuori; poi, come era uscito, diceva a’ figliuoli d’Israele ciò che gli era comandato.34 quod ingressus ad Dominum et loquens cum eo auferebat, donec exiret; et tunc loquebatur ad filios Israel omnia, quae sibi fuerant imperata.
35 E i figliuoli d’Israele, riguardando la faccia di Mosè, vedevano che la pelle del suo viso risplendeva. Poi egli si rimetteva il velo in sul viso, finchè entrasse a parlar col Signore35 Qui videbant cutem faciei Moysi resplendere, sed operiebat ille rursus faciem suam, donec ingressus loqueretur cum eo.