Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Neemia 6


font
DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 OR quando Samballat, e Tobia, e Ghesem Arabo, e gli altri nostri nemici, ebbero inteso che io avea riedificate le mura, e che non vi era restata alcuna rottura quantunque fino a quel tempo io non avessi poste le reggi alle porte,1 - Quando Sanaballat, e Tobia, e Gossem Arabo, e gli altri nemici nostri seppero che io avevo riedificate le mura, e che in queste non rimaneva più alcuna interruzione (sino allora però non avevo messo le imposte alle porte),
2 Sanballat e Ghesem mi mandarono a dire: Vieni, troviamci insieme in alcuna delle ville della valle di Ono. Or essi macchinavano di farmi del male.2 Sanaballat e Gossem mandarono a dirmi: «Vieni, e facciamo d'accordo un trattato, in qualche villaggio della pianura di Ono». Essi però pensavano di farmi del male.
3 Ed io mandai loro de’ messi, per dir loro: Io fo una grande opera, e non posso andarvi; perchè cesserebbe l’opera, tosto che io l’avrei lasciata, e sarei andato da voi?3 Io pertanto mandai a loro dei messi, dicendo: «Sto attendendo ad un gran lavoro, e non posso allontanarmi; che non abbiano a trascurarlo, se io venissi via per trovarmi con voi».
4 Ed essi mi mandarono a dire la stessa cosa quattro volte; ed io feci loro la medesima risposta.4 Per quattro volte mi mandarono quell'invito, ed io risposi sempre come da principio.
5 E Sanballat mi mandò il suo servitore a dirmi la medesima cosa la quinta volta; e quel servitore avea una lettera aperta in mano;5 Alla quinta volta, Sanaballat mi mandò con la stessa imbasciata un suo servo, che mi portava una lettera del seguente tenore:
6 nella quale era scritto: Ei s’intende fra queste genti, e Gasmu dice, che tu e i Giudei deliberate di ribellarvi; e che perciò tu riedifichi le mura; e secondo ciò che se ne dice, tu diventi lor re.6 «Fra le genti s'è sentito dire, e Gossem l'ha detto, che tu ed i Giudei macchinate una ribellione, e che per questo tu rialzi la muraglia, e vuoi farti loro re; perciò ancora,
7 Ed anche, che tu hai costituiti de’ profeti, per predicar di te in Gerusalemme, dicendo: Ei v’è un re in Giuda. Or queste cose perverranno agli orecchi del re; ora dunque, vieni, e prendiamo consiglio insieme.7 tu hai messo su dei profeti, i quali ti faccian largo in Gerusalemme e dicano: - È il re della Giudea. - Ora, il re verrà a saper queste cose. Vieni dunque, perchè facciamo insieme consiglio».
8 Ma io gli mandai a dire: Queste cose che tu dici non sono; ma tu le fingi da te stesso.8 Ma io mandai a risponder loro: «Le cose non stanno nel modo che dici tu; tu te le sei cavate di testa tua».
9 Perciocchè essi tutti ci spaventavano, dicendo: Le lor mani si rallenteranno, e lasceranno l’opera, sì che non si farà. Ora dunque, o Dio, fortifica le mie mani9 Tutti quelli cercavano di atterrirci, pensando che lasceremmo da parte il lavoro, e l'abbandoneremmo. Io invece appunto per quel motivo, m'inanimii sempre più.
10 Oltre a ciò, essendo io entrato in casa di Semaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, il quale era rattenuto, egli mi disse: Riduciamoci insieme nella Casa di Dio, dentro al Tempio, e serriamo le porte del Tempio; perciocchè coloro vengono per ucciderti; e per questo effetto arriveranno di notte.10 Ed entrai segretamente nella casa di Semaia figlio di Dalaia, figlio di Metabeel. E quegli mi disse: «Conferiamo insieme nella casa di Dio, nella parte centrale del tempio, e chiudiamo le porte; perchè verranno per ucciderti, e verranno a darti morte di notte».
11 Ma io risposi: Un uomo par mio fuggirebbe egli? e qual sarebbe il par mio ch’entrasse nel Tempio, per salvar la sua vita? Io non vi entrerò.11 Ma io risposi: «Un uomo par mio fuggirà? Ed uno come me entrerà nel tempio, senza morire? Non verrò».
12 Ed io riconobbi che Iddio non l’avea mandato; perciocchè avea pronunziata quella profezia contro a me; e che Tobia e Sanballat gli davano pensione;12 Capii che non l'aveva mandato Iddio, che s'era data l'aria di parlare come un profeta, ma che Tobia e Sanaballat l'avevano messo su;
13 acciocchè fosse loro pensionario, per fare che io mi spaventassi, e facessi così come egli diceva, e commettessi peccato; onde avessero alcun soggetto di spargere alcuna cattiva fama, per vituperarmi.13 aveva infatti ricevuto del danaro per spaventarmi, e farmi peccare, ed aver così da rimproverarmi di qualche male.
14 Ricordati, o Dio mio, di Tobia, e di Sanballat, secondo quest’opere di ciascun di loro. Ricordati anche della profetessa Noadia, e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi14 Ricordati di me, Signore, in vista di tali raggiri di Tobia e di Sanaballat, come anche del profeta Noadia, e degli altri profeti che volevano farmi paura.
15 Or le mura furono finite al venticinquesimo giorno di Elul, nello spazio di cinquantadue giorni.15 Fu dunque compiuta la muraglia ai venticinque del mese di Elul, in cinquanta giorni.
16 E, quando tutti i nostri nemici ebbero ciò inteso, e tutte le nazioni ch’erano d’intorno a noi l’ebber veduto, si videro grandemente scaduti; e riconobbero che quest’opera era stata fatta dall’Iddio nostro.16 Quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le genti che ci attorniavano s'intimorirono, e si persero d'animo, e riconobbero che questa era un'operazione di Dio.
17 A que’ dì ancora andavano e venivano lettere di molti notabili di Giuda a Tobia, e di esso a loro.17 Frattanto, molte lettere venivano mandate da ottimati de' Giudei a Tobia, e da Tobia ne arrivavano a loro.
18 Perciocchè molti in Giuda erano in giuramento con lui; conciossiachè egli fosse genero il Secania, figliuolo di Ara; e Iohanan, suo figliuolo, avea presa per moglie la figliuola di Mesullam, figliuolo di Berechia.18 Molti infatti in Giudea erano legati a lui con giuramento; perchè era genero di Sechenia figlio di Area, ed il figlio suo Joanan aveva sposato una figlia di Mosollam figlio di Barachia.
19 Ed anche in presenza mia raccontavano le sue virtù, e gli palesavano i miei ragionamenti. E Tobia mandava lettere per ispaventarmi19 Lo lodavano in mia presenza, e gli riferivano le mie parole, ed egli Tobia mi mandava lettere per impaurirmi.