SCRUTATIO

Martedi, 1 luglio 2025 - Preziosissimo Sangue di Gesù ( Letture di oggi)

Isaia 51


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1 Udite (e ascoltate) me, voi i quali seguitate (e fate) quella cosa la quale è giusta, che addomandate (e chiedete) lo Signore; attendete (e riguardate) alla pietra onde voi siete spiccati, e alla caverna dello lago (cioè dello inferno) onde voi siete tagliati.1 - Udite me, voi che perseguite la giustizia e che cercate il Signore, ponete mente alla roccia donde foste tagliati, e alla cava aperta da cui foste cavati.
2 Attendete ad Abraam, lo vostro padre, e a Sara la qual partorì voi; però che io lo chiamai uno, e benedissilo, e fecilo moltiplicare. (Nota di quella parola: io chiamai uno, che lo chiamò uno, cioè singolare, cioè Cristo, che fue diviso dalli altri uomini).2 Ponete mente ad Abramo padre vostro e a Sara vostra progenitrice; chè lui [quand'era] solo ho chiamato, e l'ho benedetto e l'ho moltiplicato.
3 E Iddio consolerà Sion di tutte le sue rovine, e lo suo deserto sarà pieno di ricchezze e di diletti, e lo suo sbandeggiamento quasi come l'orto del Signore. E troverassi in lei allegrezza e letizia, e ringraziamento (a Dio) e voce di laude.3 Dunque il Signore consolerà anche Sion e ristorerà tutte le sue rovine; e la sua desolazione ridurrà amena come un Eden e la sua solitudine come un giardino di Dio. Il gaudio e la letizia in essa si troveranno, l'inno del ringraziamento e la voce di laude.
4 O populo mio, attendi e riguarda me, e voi, ischiatte mie, udite me; però che la legge uscirà da me, e lo mio giudicio si riposerà nella luce del populo.4 Prestatemi attenzione, o popolo mio, o gente mia, ascoltatemi! Perchè da me uscirà la legge, e il mio comandamento in luce dei popoli sovr'essi riposerà.
5 Lo mio giusto è appresso, ed è uscito di fuori lo mio salvatore, e le mie braccia giudicherauno li populi; le isole aspetteranno me, e sosterranno lo mio braccio.5 Il mio giusto è vicino a venire, il mio salvatore è già uscito, e le mie braccia giudicheranno i popoli e le isole me aspetteranno e attenderanno il mio braccio.
6 Alzate nel cielo li vostri occhi; guardate sopra la terra di sotto; però che li cieli diverranno liquidi come fumo, e la terra sarà trita come vestimento, e li suoi abitatori così anche morranno; ma la mia salute sarà in sempiterno, e la giustizia [mia] non verrà meno.6 Alzate i vostri occhi al cielo, abbassateli verso la terra e mirate; i cieli come fumo svaniranno e la terra come una veste si consumerà e i tuoi abitatori parimenti moriranno. Ma la mia salute sarà in sempiterno, e la mia giustizia non verrà mai meno.
7 O populo mio, ascolta me, il quale sai (e conoscesti) il giusto (cioè Cristo); la mia legge sarà nel tuo cuore; non vogliate temere lo vituperio delli uomini, e non abbiate paura della loro bestemmia.7 Uditemi, voi, che conoscete la giustizia, popolo mio che la mia legge ha nel suo cuore; non temete gli obbrobri degli uomini, non paventate le loro bestemmie!
8 Però che lo vermine li mangerà, come fussero uno vestimento; e la tignuola [li] divorerà sì come fussono lana; ma la mia salute sarà in sempiterno, e la mia giustizia starà insino nella generazione delle generazioni.8 Perchè come un vestito saranno rosi dalle tarme e li divorerà la tignuola come lana; ma la mia salute sarà in sempiterno, e la mia giustizia per tutte le generazioni.
9 O braccio del Signore, lèvati suso e vestiti di fortezza; lèvati suso come nel tempo antico, nelle generazioni de' secoli. Or non percotesti tu lo superbo, e feristi lo dragone?9 Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio del Signore! Risvegliati come nei giorni antichi, come nelle generazioni dei secoli passati! Non sei tu che hai percosso il superbo e ferito il dragone?
10 Or non seccasti tu lo mare e l'acqua del grande abisso, e ponesti lo profondo del mare, e facestine via acciò che li liberati potessono andare?10 Non sei tu che hai seccato il mare e le acque dell'abisso impetuoso, che facesti del fondo del mare una via perchè passassero i liberati?
11 E ora ritorneranno quelli che sono ricomperati da Dio, e verranno in Sion laudando; allegrezza e letizia in sempiterno sarà sopra li suoi capi; e terranno allegrezza e letizia, e lo dolore e il pianto fuggirà via.11 Anche adesso i riscattati del Signore ritorneranno e verranno in Sion inneggianti: l'aureola della gioia eterna sarà sul loro capo, avranno conseguito il gaudio e la letizia e sarà sbandito il dolore e il pianto.
12 E io medesimo consolerò voi: chi sei tu che temi dall' uomo mortale, e del figliuolo dell' uomo, il quale diventarà arido come fieno?12 Io, io sarò quello che vi consolerò. Chi sei tu da aver paura di un uomo mortale, di un figlio dell'uomo che seccherà come l'erba?
13 E hai dimenticato lo Iddio tuo creatore, lo quale distese li cieli e fondò la terra; e sempre tutto lo dì avesti paura della faccia del suo furore, il quale avea tribulato te, e aveati apparecchiato a uccidere: dove è ora il furore de' tribulanti?13 E ti dimenticasti del Signore che ti ha fatto, che distese i cieli e fondò la terra; e sei stato tutto il giorno in continuo spavento che si riaffacciasse furibondo il tuo oppressore che si teneva preparato a sterminarti! Dove è adesso il furore dell'oppressore?
14 Certo tosto verrà andante ad aprire; e non ucciderà insino all' uccisione, e lo suo pane uon verrà meno. (E nota che dice: ad aprire, cioè lo cuore de' superbi per la grazia; e poi dice: non ad uccidere, cioè che non ucciderà li peccatori così tosto; chè prima li chiamerà a penitenza, come dice Santo Matteo nel XIIII capitolo: fate penitenza, e dice a' peccatori; e poi dice che lo loro pane non verrà meno, cioè Cristo, il quale è vero e dolce pane).14 Presto giungerà colui che s'avanza per aprire, e non lascerà che sia fatto morire sterminato, nè che manchi il suo pane.
15 E io sono lo tuo Signore Iddio, il quale conturbo il mare, e foe enfiare le sue onde; e lo mio nome sì è lo Signore delli esèrciti.15 Io sono il Signore Dio tuo, che sconvolgo il mare e gonfio i suoi flutti: Signore degli eserciti è il mio nome.
16 E hoe poste le mie parole (e li miei detti) nella tua bocca, e difesi te sotto l'ombra della mia mano, acciò che tu pianti li cieli, e fondi la terra, e dichi a Sion: tu se' lo mio populo.16 Io ho posto le mie parole nella tua bocca, e sotto l'ombra delle mie mani ti ho protetto, affinchè tu pianti i cieli e fondi la terra e dica a Sion: «Tu sei il popolo mio!».
17 Lièvati, lièvati suso, e lièvati, Ierusalem, la quale hai bevuto della mano del Signore lo calice della sua ira; e bevesti insino al fondo del calice dello sopore, e bevestilo insino alla feccia.17 Ridestati, ridestati, risorgi, o Gerusalemme, che dalla mano del Signore hai bevuto il calice dell'ira sua; hai trangugiato sino in fondo il calice dello stordimento, l'hai succhiato fino alla feccia.
18 E non è chi la sostenga di tutti li figliuoli suoi li quali generò; e non è chi pigli la sua mano di quanti figliuoli ella ha nutrito.18 Tra tutti i figli che ha generato non v'è alcuno che la sorregga: tra tutti i figli che ha allevato non v'è alcuno che la prenda per mano.
19 Due cose sono le quali vennero incontro a te; e chi si contristerà di te? lo guastamento e lo spezzamento, e la fame e lo coltello; or chi consolerà te?19 Due sciagure t'incolsero, e chi è che ti compassioni? La devastazione e lo sterminio, la fame e la spada; chi ti consolerà?
20 Non [li] tuoi figliuoli, però che sono gittati e dormirono in capo di tutte le vie, sì come la bestia allacciata; e sono pieni d'indignazione del Signore, e di riprensione dello tuo Iddio.20 I tuoi figli gettati nell'abbandono si coricarono ai canti di tutte le strade, legati come un'antilope presa al laccio, colmi dell'ira del Signore e della vendetta del tuo Dio.
21 E però tu, poverella, odi (questa percossa); e sei ebria, ma non di vino (cioè che se' ebria di tribulazione).21 Per questo, o misera, o ebbra non di vino, ascolta!
22 Questo dice lo Signore tuo e lo tuo Iddio, lo quale combatte per lo suo popolo: ecco ch' io hoe tolto della tua mano lo calice del sonno, lo fondo del calice della mia indignazione; io non consentirò che tu beva più quello.22 Così dice il tuo dominatore il Signore e Dio tuo che prenderà le difese per il suo popolo: «Ecco ch'io ti ho tolto di mano il calice dell'ira mia, tu non lo berrai mai più».
23 E porrò quello nella (loro) mano di coloro li quali adumiliarono te, e dissono all' anima tua: inchinati giuso, acciò che noi passiamo; e ponesti lo tuo corpo come terra, e come via alli andanti.23 E lo porrò in mano di coloro che ti hanno umiliata e che dissero, a te: «Curvati, che noi passiamo sopra!». E dovesti far del corpo terra, e come una strada a quei che passavano.