SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 10


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BIBBIA VOLGARELA SACRA BIBBIA
1 Lo giudice savio giudicherà il popolo suo, il principato del savio sarà stabile.1 Il giudice saggio disciplina il suo popolo, il governo d'un saggio sarà ordinato.
2 Secondo il giudice del populo, così fieno li ministri suoi; e quale è il rettore della cittade, tali sono gli abitanti in quella.2 Quale il giudice del popolo tali i suoi ministri, gli abitanti della città somigliano a chi la governa.
3 Lo sciocco re perderà il suo popolo; e le cittadi saranno abitate per lo senno de' savi.3 Il re sregolato rovina il suo popolo, e la saggezza dei potenti edifica la città.
4 La signoria della terra sì è nella mano di Dio, (e scomunicabile è ogni iniquità delle genti); e utile rettore al tempo suo susciterà Iddio sopra di quella.4 Il governo del mondo è in mano al Signore, ad esso destina, a suo tempo, l'uomo adatto.
5 Nella mano d' Iddio è la potenza dell' uomo, e sopra la faccia dello scrivano (Iddio) porrà l'onore suo.5 Nella mano del Signore è il successo dell'uomo, è lui che dona allo scriba la sua gloria.
6 Non tenere a memoria ogni ingiuria la quale t'ha fatto il prossimo; e nulla farai nell' opere della ingiuria.6 Non sdegnarti col prossimo nei suoi errori, e non agire mai con tracotanza.
7 La superbia è odiosa dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; e ogni iniquità delle genti è biastemievole.7 L'arroganza spiace a Dio e agli uomini, entrambi odiano l'ingiustizia.
8 Il regno si trasporta di gente in gente per le ingiustizie e per le ingiurie e per le contumelie e per diversi inganni.8 L'impero passa da una nazione all'altra con l'inganno, l'ambizione e la cupidigia.
9 Niuna cosa è più scellerata che lo avaro. Per che sei superba, o terra e cenere?9 Perché si esalta chi è terra e cenere? Ancora in vita vomita gli intestini.
10 Niuna cosa è più iniqua che amare la pecunia; per che costui che l'ama, ha l'anima sua venale, però che nella vita sua sì gittoe le sue intime cose.10 La grave malattia si burla del medico, chi oggi è re domani muore.
11 Ogni signoria è breve per vita. La lunga infermità sì annoia il medico.11 Questa è la sorte dell'uomo che muore: serpenti, bestie feroci e vermi.
12 Rimove il medico la breve malattia; e così è il re oggi, e domani si muore.12 Chi s'allontana da Dio è sulla via dell'arroganza, egli distoglie il cuore dal creatore.
13 Quando muore l'uomo, fia erede delli serpenti e bestie e vermini.13 Perché l'arroganza comincia col peccato, chi n'è colpito emana cose abominevoli; perciò il Signore li punisce con portenti, li sconvolge fino ad annientarli.
14 Il principio della superbia dell' uomo sì è fuggirsi da Dio.14 Il Signore abbatte i prìncipi dai troni per farvi sedere gli uomini miti.
15 Però che il cuore suo si partì da colui che il fece; e perciò che la superbia è principio d'ogni peccato, colui che lei terrae sarà ripieno dalla maledizione, e infine lo stravolgerae.15 Il Signore svelle le radici delle nazioni e pianta gli umili al loro posto.
16 Perciò il Signore levò gli ornamenti al convento de' rei, e distrussegli insino alla fine.16 Il Signore devasta le terre dei popoli e le distrugge sino alle fondamenta;
17 Iddio distrusse le sedie delli superbi dogi, e fa sedere gli umili per coloro.17 colpisce certi uomini e li annienta, cancella dalla terra la loro memoria.
18 Iddio inaridì le radici delle superbe genti, e di quelle genti piantoe li umili.18 L'arroganza non fu creata per gli uomini, né l'ira per i nati di donna.
19 Iddio stravolse le terre delli cupidi, e disfecele insino al fondamento.19 C'è una specie che merita onore? Gli uomini; c'è una specie che merita onore? Quanti temono il Signore.
20 Inaridì quelli, e distrusse quelli, e fece cessare la memoria loro da terra.20 C'è una specie che merita disprezzo? Gli uomini; c'è una specie che merita disprezzo? Quanti vìolano la legge.
21 Iddio disfece la memoria de' superbi, e lascioe la memoria delli umili sempre.21 Tra fratelli ha onore chi comanda, ma agli occhi del Signore quanti lo temono.
22 Superbia non è creata agli uomini, nè iracondia alla nazione delle femine.22 Sia un ricco e un nobile che un povero può vantarsi del timore del Signore.
23 Il seme degli uomini, il quale teme Iddio, sarà onorato; ma quello seme degli uomini sarà disonorato, il quale passa il comandamento del Signore.23 Non è giusto disprezzare il povero che ha senno, né conveniente onorare il peccatore.
24 Nel mezzo de' fratelli lo rettore di quelli sia in onore; e coloro che temono Iddio, saranno nel conspetto suo.24 Principe, giudice, potente: anche se onorati, son meno di chi teme il Signore.
25 Il timore di Dio sì è gloria degli onorati ricchi e delli poveri.25 Gli uomini liberi serviranno lo schiavo saggio, e chi ha senno non protesterà.
26 Non dispregiare l'uomo povero e giusto; e non magnificare l' uomo peccatore ricco.26 Non far sfoggio di saggezza quando attendi al tuo mestiere, e non sentirti grande quando sei nel bisogno.
27 Grande è il giudice, e potente in onore; e non è egli maggiore di colui che teme Iddio.27 Val più lavorare e abbondare in tutto che passeggiare con boria e senza pane.
28 Li liberi sono servi del savio servo; e l' uomo savio e disciplinato non mormorarae quando è castigato, e chi non sae non sarà onorato.28 Figlio, sii modesto ma pensa al tuo onore, fatti valere secondo il tuo merito.
29 Non ti esaltare in fare l' opera tua, e non dimorare nel tempo dell' angoscia.29 Chi riparerà al male che uno fa a se stesso, e chi l'onorerà se egli si disonora?
30 Meglio è colui che adopera, e abbonda in tutte le cose, che colui che si gloria, e non ha del pane.30 Il povero si farà onore con la saggezza, e il ricco si farà onore con la ricchezza.
31 Figliuolo, salva l'anima tua nella mansuetudine, e dàlli onore secondo il merito suo.31 L'onore del povero crescerà con la ricchezza, ma il disprezzo del ricco crescerà con la povertà.
32 Or chi giustificherae colui che pecca nell'anima sua? chi onorerà colui che disonora l'anima sua?
33 Il povero si gloria per la disciplina e il timor suo; ed è alcuno che è onorato per la ricchezza sua.
34 Colui che si vanagloria nella povertade, quanto maggiormente nella ricchezza? E colui che si gloria nelle ricchezze, tema la povertade.