SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Isaías 16


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BIBLIABIBBIA TINTORI
1 Enviad corderos al señor del país desde la Roca del Desierto al monte de la hija de Sión.1 Manda, o Signore l'agnello dominatore della terra dalla Pietra del deserto alla montagna della figlia di Sion.
2 Como aves espantadas, nidada dispersa, serán las hijas de Moab cabe los vados del Arnón.2 Come uccelli ra­minghi, come nidiata di uccellini dispersi saranno le figlie di Moab al passaggio dell'Arnon.
3 Presenta algún plan, toma una decisión. Haz tu sombra como la noche en pleno mediodía; esconde a los acosados, al fugitivo no delates.3 Pren­di consiglio, raduna l'assemblea, rendi folta come notte l'ombra tua nel pieno meriggio, nascon­di quelli che fuggono, non tra­dire gli erranti.
4 Acójanse en ti los acosados de Moab; sé para ellos cobijo ante el devastador. Cuando no queden tiranos, acabe la devastación, y desaparezcan del país los opresores,4 Sian tuoi ospiti i miei profughi, o Moab, sii tu il loro rifugio davanti al devastatore; perchè è finita la polvere, il miserabile è distrutto, è venuto meno colui che conculcava la terra.
5 será establecido sobre la piedad el trono, y se sentará en él con lealtad - en la tienda de David - un juez que busque el derecho, y sea presto a la justicia.5 E sopra la misericordia sarà stabilito il trono, e vi sederà per la verità, nella casa di David, un giudice amante della giustizia e veloce nel fare secondo il diritto.
6 Hemos oído la arrogancia de Moab: ¡una gran arrogancia! Su altanería, su arrogancia y su furor y sus bravatas sin fuerza.6 Abbiamo sentito parlare della superbia di Moab: egli è oltremodo orgoglioso; la sua superbia, la sua arroganza, la sua rabbia vanno oltre le sue forze.
7 Por eso, que ulule Moab por Moab; ulule todo él. Por los panes de uvas de Quir Jaréset gimen: «¡Ay, abatidos!»7 Per questo Moab urlerà a Moab: tutti urleranno: a quelli che fan festa sopra le muraglie di mattoni cotti al fuoco annunziate le loro piaghe;
8 Pues la campiña de Jesbón se ha marchitado, el viñedo de Sibmá, cuyas cepas majaron los señores de las gentes. Hasta Yazer alcanzaban, se perdían por el desierto, sus frondas se extendían, pasaban la mar.8 i sobborghi d'Esebon son deserti, i vigneti di Sabama i signori delle nazioni li han tagliati: i loro tralci si stendevano fino a Iazer, andavano a perdersi nel deserto, le loro propaggini lasciate passavano di là dal mare.
9 Por eso voy a llorar como llora Yazer, viña de Sibmá. Te regaré con mis lágrimas, Jesbón y Elalé, porque sobre tu cosecha y sobre tu segada se ha extinguido el clamor,9 Per questo io piangerò col pianto di Iazer i vigneti di Sabama, t'inonderò colle mie lacrime, o Esebon, o Eleale, perchè sopra la tua vendemmia e la tua messe è venuto l'urlo dei calpestatori.
10 y se retira del vergel alegría y alborozo, y en las viñas no se lanzan cantos de júbilo, ni gritos. Vino en los lagares no pisa el pisador: el clamor ha cesado.10 E sparirà dal Carmelo la gioia e l'alle­grezza, nelle vigne non ci saran più feste, nè gridi di gioia, il pigiatore non pigierà più come pel passato il vino nello strettoio: ho fatto cessare i canti dei pigiatori.
11 Por eso mis entrañas por Moab como el arpa resuenan, y mi interior por Quir Jeres.11 Per questo il mio seno per Moab freme come cetra, e le mie viscere per le muraglie di mattoni cotti al fuoco.
12 Luego, cuando vea Moab que se cansa sobre el alto, entrará a su santuario a orar, pero nada podrá.12 E allora quando apparirà che Moab s'è affaticato sopra i suoi alti luoghi, entrerà nel suo santuario per pregare, e non otterrà niente.
13 Esta es la palabra que en un tiempo pronunció Yahveh acerca de Moab.13 Questa è la parola che il Signore ha detto sopra Moab già da un pezzo;
14 Y ahora ha hablado Yahveh diciendo: «Dentro de tres años, como años de jornalero, será despreciada la gloria de Moab con toda su numerosa muchedumbre, y el resto será pequeñísimo, insignificante».14 ed ora il Signore ha parlato, dicendo: « In tre anni, anni di mercenario, sarà tolta la gloria di Moab sopra tutto il gran popolo che resterà piccolo, da poco, e senza valore ».