Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Deuteronomium 15


font
VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Septimo anno facies remissionem,1 E il settimo anno sì perdonerai ogni cosa.
2 quæ hoc ordine celebrabitur. Cui debetur aliquid ab amico vel proximo ac fratre suo, repetere non poterit, quia annus remissionis est Domini.2 E questo sarà il modo e) l'ordine che tu terrai: chiunque dee avere alcuna cosa o da suo amico, ovvero da suo prossimo, o da suo fratello, non lo potrà dimandare; imperciò che egli è l'anno nel quale si dee lasciare e perdonare ogni cosa a Dio.
3 A peregrino et advena exiges : civem et propinquum repetendi non habebis potestatem.3 Dal peregrino e dal forestiere il richiederai, se ti dee dare alcuna cosa; ma dal tuo cittadino o dal tuo prossimo non avrai signoria di richiedere.
4 Et omnino indigens et mendicus non erit inter vos : ut benedicat tibi Dominus Deus tuus in terra, quam traditurus est tibi in possessionem.4 E guarda che al tutto nè mendico nè povero si trovi (nè non sarà) tra voi, acciò che Iddio, tuo Signore, ti benedica nella terra la quale egli ti dee dare in possessione.
5 Si tamen audieris vocem Domini Dei tui, et custodieris universa quæ jussit, et quæ ego hodie præcipio tibi, benedicet tibi, ut pollicitus est.5 E se tu udirai la voce di Dio tuo Signore, e farai tutte quelle cose ch' egli ti comando, e quello ch' io oggi ti comando, egli ti benedicerà, siccome egli t'ha promesso.
6 Fœnerabis gentibus multis, et ipse a nullo accipies mutuum. Dominaberis nationibus plurimis, et tui nemo dominabitur.
6 Tu presterai danari ad usura a tutte l'altre genti (fuori di te); e tu non piglierai da alcuno pre stanza. Tu signoreggerai a molte (genti e) nazioni; e niuna persona avrà signoria sopra di te.
7 Si unus de fratribus tuis, qui morantur intra portas civitatis tuæ in terra quam Dominus Deus tuus daturus est tibi, ad paupertatem venerit, non obdurabis cor tuum, nec contrahes manum,7 E se uno de' tuoi fratelli, i quali abitano (e stanno) dentro dalle porte della tua cittade nella terra la quale Iddio tuo Signore ti dee dare, verrà esso in povertà, guarda che il tuo cuore non stia duro contro a lui, e che tu ritraggi la tua mano da lui (e non gli sovvenghi nelle sue necessitadi).
8 sed aperies eam pauperi, et dabis mutuum, quo eum indigere perspexeris.8 Ma fa che apri la mano tua al povero, e dara’gli (in presenza di Dio) quello che tu vederai che egli hae bisogno.
9 Cave ne forte subrepat tibi impia cogitatio, et dicas in corde tuo : Appropinquat septimus annus remissionis : et avertas oculos tuos a paupere fratre tuo, nolens ei quod postulat mutuum commodare : ne clamet contra te ad Dominum, et fiat tibi in peccatum.9 E guarda che niuno malo pensiero (nè mal vagio) ti ritragga, e dica nel cuor tuo: ecco che s'approssima il settimo anno che si dee perdonare e lasciare ogni cosa, e per questo volgi gli occhii tuoi dal povero tuo fratello (non facendo quello che ho detto io di sopra), e non gli vuoi tu prestare quello che ti chiede in prestanza, acciò ch' egli non gridi contro a te, e così ti torni in peccato.
10 Sed dabis ei : nec ages quippiam callide in ejus necessitatibus sublevandis, ut benedicat tibi Dominus Deus tuus in omni tempore, et in cunctis ad quæ manum miseris.10 Ma fa che tu gliele dea, e non fare alcuna cosa maliziosa, quando gli sovvieni ed esso verrae nelle tue mani però ch' hae bisogno, acciò che Iddio tuo Signore ti benedica d'ogni tempo, e in tutte quelle cose che tu porrai la tua mano.
11 Non deerunt pauperes in terra habitationis tuæ : idcirco ego præcipio tibi, ut aperias manum fratri tuo egeno et pauperi, qui tecum versatur in terra.
11 Non fia senza poveri la terra che tu abiterai; e però io ti comando che tu apri la mano al tuo fratello (povero, e al) bisognoso e al povero che abita teco nella terra tua (sovverrai a lui nelle sue necessitadi).
12 Cum tibi venditus fuerit frater tuus Hebræus aut Hebræa, et sex annis servierit tibi, in septimo anno dimittes eum liberum :12 E quando a te sarae venduto il tuo fratello ebreo (il quale sia della tua ischiatta, ovvero da schiatta ebrea) o femina o maschio che sia, e avratti servito sei anni, fa che nel settimo anno il lasci andare liberamente.
13 et quem libertate donaveris, nequaquam vacuum abire patieris :13 E colui, il quale tu farai libero, fa che tu guardi ch' egli non si parta da te (senza alcuna cosa o) voto.
14 sed dabis viaticum de gregibus, et de area, et torculari tuo, quibus Dominus Deus tuus benedixerit tibi.14 Ma fa che tu gli dia del tuo bestiame quanto bisogna per via ch' hae ad andare; e dara'gli quello che batti nell'aia tua (cioè della biada), e del tuo vino il quale pigi nelle tue tine, alle quali Iddio tuo Signore avrà benedetto.
15 Memento quod et ipse servieris in terra Ægypti, et liberaverit te Dominus Deus tuus, et idcirco ego nunc præcipio tibi.15 Ricorditi che tu servisti (e fosti servo) nella terra d'Egitto, e poi Iddio tuo Signore ti liberoe; e però io ti comando.
16 Sin autem dixerit : Nolo egredi : eo quod diligat te, et domum tuam, et bene sibi apud te esse sentiat :16 E se [uno di] questi servi (i quali hai comperati; dopo i sei anni, il settimo anno dica: io non mi voglio partire da te, però ch' egli (ti ama, e) vuole a te bene e alla casa tua (che è santa), però ch' egli sta bene teco;
17 assumes subulam, et perforabis aurem ejus in janua domus tuæ, et serviet tibi usque in æternum. Ancillæ quoque similiter facies.17 piglierai una lesina (è uno ferro sottile e acuto) e forera’gli gli orecchii suoi nella porta della casa tua; e poi ti serva sempre mai; e così farai alla tua serva.
18 Non avertas ab eis oculos tuos, quando dimiseris eos liberos, quoniam juxta mercedem mercenarii per sex annos servivit tibi : ut benedicat tibi Dominus Deus tuus in cunctis operibus quæ agis.
18 Non volgere gli occhii tuoi da loro, quando gli lascerai andare liberi (che si partiranno da te che ti mostri turbato); imperciò che secondo quello (che dee fare il servo e quello) che tu daresti ad un altro per (prezzo e per) mercede in sei anni t'ha servito; acciò che Iddio, tuo Signore, ti benedica in tutte le operazioni e fatti tuoi.
19 De primogenitis, quæ nascuntur in armentis, et in ovibus tuis, quidquid est sexus masculini, sanctificabis Domino Deo tuo. Non operaberis in primogenito bovis, et non tondebis primogenita ovium.19 E tutti quanti gli animali primigeniti i quali nascono nelli tuoi armenti, e delle pecore tue tutti quelli che saranno maschii, santificherai (e offerirai) a Dio tuo Signore. E guarda che non faccia (arare, nè) operare alcuna cosa, il primogenito che nasce al bue; e non tonderai i primigeniti (ciò sono agnelli) che nascono delle pecore.
20 In conspectu Domini Dei tui comedes ea per annos singulos in loco quem elegerit Dominus, tu et domus tua.20 (Dinanzi e) in presenza di Dio, tuo Signore, li mangerai ogni anno, tu e la tua famiglia, in quello luogo il quale eleggerà Iddio tuo Signore.
21 Sin autem habuerit maculam, vel claudum fuerit, vel cæcum, aut in aliqua parte deforme vel debile, non immolabitur Domino Deo tuo :21 E se egli averà macchia alcuna (cioè che sia di diversi colori) ovvero flancato o cieco, ovvero in alcuna parte sozzo e debole, non lo sacrificherai (e non lo offererai) a Dio tuo Signore.
22 sed intra portas urbis tuæ comedes illud : tam mundus quam immundus similiter vescentur eis, quasi caprea et cervo.22 Ma dentro dalle porte della tua cittade sì lo mangerai: così quello che è mondo, come quello che è immondo, così gli mangeranno, come lo ca priolo e il cervio.
23 Hoc solum observabis, ut sanguinem eorum non comedas, sed effundes in terram quasi aquam.23 Questo solamente osserverai (e farai, cioè) che tu non mangerai il loro sangue; ma gittalo in terra, siccome fosse acqua.