Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Isaiæ 64


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Utinam dirumperes cælos, et descenderes ;
a facie tua montes defluerent ;
1 Avessimo grato che tu rompessi li cieli, e iscendessi giuso; che li monti si movessono per la tua faccia,
2 sicut exustio ignis tabescerent,
aquæ arderent igni :
ut notum fieret nomen tuum inimicis tuis ;
a facie tua gentes turbarentur.
2 e diventasseno niente come l'arsione del fuoco, e il fuoco ardesse loro, acciò che si facesse manifesto lo tuo nome alli tuoi nimici, e che le genti si turbassono per la tua faccia (cioè per paura).
3 Cum feceris mirabilia, non sustinebimus ;
descendisti, et a facie tua montes defluxerunt.
3 E conciosia cosa che tu faccia le maraviglie, noi non ti sosterremo; tu iscendesti, e li monti iscorsono dalla tua faccia.
4 A sæculo non audierunt, neque auribus perceperunt ;
oculus non vidit, Deus, absque te,
quæ præparasti exspectantibus te.
4 Mai non fu udito, e non si ricevette mai in orecchie; e occhio non vidde sanza te quello che tu, Signore, apparecchiasti a quelli che ti aspettano, (cioè quelli che hanno speranza in te).
5 Occurristi lætanti, et facienti justitiam ;
in viis tuis recordabuntur tui.
Ecce tu iratus es, et peccavimus ;
in ipsis fuimus semper, et salvabimur.
5 Tu venisti contro a quelli che se ne rallegra e che fa la giustizia; egli si ricorderanno di te nelle tue vie (cioè nelle tue opere); ecco tu se' adirato, e noi peccammo; e fummo sempre nelli peccati, e pure ci salveremo.
6 Et facti sumus ut immundus omnes nos,
et quasi pannus menstruatæ universæ justitiæ nostræ ;
et cecidimus quasi folium universi,
et iniquitates nostræ quasi ventus abstulerunt nos.
6 E siamo fatti sì come l'uomo brutto tutti noi; e come lo panno della donna che hae partorito, così sono le nostre giustizie; e tutti cademmo come foglie, e le nostre iniquitadi tolsono noi come uno vento.
7 Non est qui invocet nomen tuum ;
qui consurgat, et teneat te.
Abscondisti faciem tuam a nobis,
et allisisti nos in manu iniquitatis nostræ.
7 E non è chi chiami lo tuo nome, e chi si levi e tenga te; tu nascondesti la tua faccia da noi, e percotesti noi nella mano della nostra malvagitade.
8 Et nunc, Domine, pater noster es tu,
nos vero lutum ;
et fictor noster tu,
et opera manuum tuarum omnes nos.
8 E ora, Signore, tu se' lo nostro padre, e noi siamo loto; e tu se' nostro facitore, e tutti siamo opera delle tue mani.
9 Ne irascaris, Domine, satis,
et ne ultra memineris iniquitatis nostræ ;
ecce, respice, populus tuus omnes nos.
9 O Signore, non ti adirare assai, e non ti ricordare più delle nostre malvagitadi; ecco, Signore, ragguarda noi, per ciò che siamo tutti il popolo tuo.
10 Civitas Sancti tui facta est deserta,
Sion deserta facta est,
Jerusalem desolata est.
10 La tua cittade santa sì è fatta deserta; Sion è fatta deserta; è desolata Ierusalem.
11 Domus sanctificationis nostræ et gloriæ nostræ,
ubi laudaverunt te patres nostri,
facta est in exustionem ignis,
et omnia desiderabilia nostra versa sunt in ruinas.
11 E la casa della nostra santificazione sì è desolata, e quella della nostra gloria, dove li nostri padri diedono laude a te; e quello luogo venne alle mani del fuoco, e tutte le nostre cose desiderabili sono rivolte in rovine.
12 Numquid super his continebis te, Domine ;
tacebis, et affliges nos vehementer ?
12 Signore, contenerai tu te sopra tutte queste cose, o tacerai tu? (istando così) darai tu così forte afflizione a noi?