Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 11


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Sapientia humiliati exaltabit caput illius,
et in medio magnatorum consedere illum faciet.
1 La sapienza dello umiliato esalterà il capo suo, e farallo sedere nel mezzo de' grandi.
2 Non laudes virum in specie sua,
neque spernas hominem in visu suo.
2 Non lodare l' uomo secondo la forma sua, e non dispregiar l' uomo secondo l'aspetto suo.
3 Brevis in volatilibus est apis,
et initium dulcoris habet fructus illius.
3 L'ape è picciola nelli volanti, e il frutto suo hae il principato delle dolcezze.
4 In vestitu ne glorieris umquam,
nec in die honoris tui extollaris :
quoniam mirabilia opera Altissimi solius,
et gloriosa, et absconsa, et invisa opera illius.
4 Mai non ti gloriare nelle vestimenta, e non te ne esaltare nel dì dello onore tuo; però che maravigliose sono l'opere dello Altissimo, e gloriose e occulte sono tutte le sue opere.
5 Multi tyranni sederunt in throno :
et insuspicabilis portavit diadema.
5 Molti tiranni sederono in sedia regale, e tale di cui non si pensò portò corona.
6 Multi potentes oppressi sunt valide,
et gloriosi traditi sunt in manus alterorum.
6 Molti potenti furono fortemente oppremuti; e li famosi furono dati in mano ad altrui.
7 Priusquam interroges, ne vituperes quemquam :
et cum interrogaveris, corripe juste.
7 Prima che tu domandi, non vituperare alcuno; e quando averai addomandato, riprendi giustamente.
8 Priusquam audias, ne respondeas verbum :
et in medio sermonum ne adjicias loqui.
8 Non rispondere parola, prima che tu oda; in mezzo delli antichi non parlare.
9 De ea re quæ te non molestat, ne certeris :
et in judicio peccantium ne consistas.
9 Non contendere di quella cosa che non ti grava; e non istare nel piato delli peccanti.
10 Fili, ne in multis sint actus tui :
et si dives fueris, non eris immunis a delicto.
Si enim secutus fueris, non apprehendes :
et non effugies, si præcucurreris.
10 Figliuol mio, le opere [tue] non sieno in molti atti; per che tu sia ricco, non sarai sanza peccato. Se tu seguiterai molti, non piglierai; e se tu fuggirai, non scamperai.
11 Est homo laborans et festinans, et dolens :
impius, et tanto magis non abundabit.
11 Egli è uomo che lavora e studiasi, ed è rammaricoso e crudele, e tanto maggiormente non abbonderae.
12 Est homo marcidus egens recuperatione,
plus deficiens virtute, et abundans paupertate :
12 E sì è un altro uomo languido, e che ha bisogno d' essere ricomperato, molto mancante in forza, e abbondante in povertade.
13 et oculus Dei respexit illum in bono,
et erexit eum ab humilitate ipsius, et exaltavit caput ejus :
et mirati sunt in illo multi, et honoraverunt Deum.
13 E l'occhio di Dio guatoe colui in bene, e dirizzoe lui della umilitade sua, e levoe il capo suo (della tribulazione); in colui molti si sono maravigliati, e onorarono Iddio.
14 Bona et mala, vita et mors,
paupertas et honestas, a Deo sunt :
14 Li beni, li mali, la vita, la morte, la povertade la onestade sono da Dio.
15 sapientia, et disciplina, et scientia legis, apud Deum :
dilectio, et viæ bonorum, apud ipsum.
15 Sapienza e disciplina e scienza della legge sono appo Iddio; la dilezione e le vie de' buoni sono appo lui.
16 Error et tenebræ peccatoribus concreata sunt :
qui autem exsultant in malis consenescunt in malo.
16 L'errore e le tenebre sono concreate a'peccatori; coloro che si esaltano nelli mali, invecchiano in quelli.
17 Datio Dei permanet justis,
et profectus illius successus habebit in æternum.
17 Il dono di Dio sta fermo alli giusti, e le utilitadi di colui averanno prosperitade in eterno.
18 Est qui locupletatur parce agendo,
et hæc est pars mercedis illius.
18 Egli è chi arricchisce, temperatamente operando; e questa è la parte del merito suo,
19 In eo quod dicit : Inveni requiem mihi,
et nunc manducabo de bonis meis solus :
19 ch' elli dice: apparecchia'mi, e io mangeroe ora de' beni miei solo.
20 et nescit quod tempus præteriet, et mors appropinquet,
et relinquat omnia aliis, et morietur.
20 E non sa che il tempo passa, e la morte s' approssima, e ch' egli lascerae tutte le cose agli altri, e morrae.
21 Sta in testamento tuo, et in illo colloquere,
et in opere mandatorum tuorum veterasce.
21 Sta nel testamento tuo, e in quello favella (con noi), e nell' opera de' tuoi comandamenti invecchia.
22 Ne manseris in operibus peccatorum :
confide autem in Deo, et mane in loco tuo.
22 Non dimorare nell' opera de' peccatori; ma confidati in Dio, e sta nel luogo tuo.
23 Facile est enim in oculis Dei
subito honestare pauperem.
23 Lieve è nel conspetto di Dio sùbito arricchire il povero.
24 Benedictio Dei in mercedem justi festinat,
et in hora veloci processus illius fructificat.
24 La benedizione di Dio (sùbito) s' affretta a venire nel merito del giusto, e il provvedimento d'essa fruttifica in veloce onore.
25 Ne dicas : Quid est mihi opus ?
et quæ erunt mihi ex hoc bona ?
25 Non dire: di che ho io bisogno? e che arò io dopo questa vita?
26 Ne dicas : Sufficiens mihi sum :
et quid ex hoc pessimabor ?
26 Non dire: io son sufficiente a me stesso; e (avendo tanti beni) che mal mi puote avvenire?
27 In die bonorum ne immemor sis malorum,
et in die malorum ne immemor sis bonorum :
27 Nel dì de' beni non ti dimenticare de' mali, e nel dì de' mali non ti dimenticar de' beni.
28 quoniam facile est coram Deo in die obitus
retribuere unicuique secundum vias suas.
28 Però che lieve cosa è dinanzi da Dio, nel die della morte, meritare ciascuno secondo le sue vie.
29 Malitia horæ oblivionem facit luxuriæ magnæ,
et in fine hominis denudatio operum illius.
29 La afflizione sùbita fa dimenticare (l'onore e) li desideri carnali; e nella fine dell' uomo fia il palesamento delle sue opere.
30 Ante mortem ne laudes hominem quemquam :
quoniam in filiis suis agnoscitur vir.
30 Anzi la morte non lodare alcuno uomo; però che l'uomo si conosce ne' suoi figliuoli.
31 Non omnem hominem inducas in domum tuam :
multæ enim sunt insidiæ dolosi.
31 Non menare ogni uomo in casa tua; per che molte sono le insidie del fraudolente.
32 Sicut enim eructant præcordia f?tentium,
et sicut perdix inducitur in caveam, et ut caprea in laqueum :
sic et cor superborum,
et sicut prospector videns casum proximi sui.
32 Sì come li luoghi vicini del cuore delle pregne spirano e gettano fuori, e sì come la pernice s' induce nella gabbia, e sì come la cervia s' induce nel lacciuolo; così il cuore de' superbi, e così il ragguardatore vedendo il cadimento del prossimo suo.
33 Bona enim in mala convertens insidiatur,
et in electis imponet maculam.
33 Però che convertendo le cose buone in cattive, insidia e pone macula nelli eletti.
34 A scintilla una augetur ignis,
et ab uno doloso augetur sanguis :
homo vero peccator sanguini insidiatur.
34 Da una favilla s' accresce il fuoco, e da uno malizioso s'accresce il sangue; l'uomo peccatore agguata il sangue.
35 Attende tibi a pestifero, fabricat enim mala,
ne inducat super te subsannationem in perpetuum.
35 Guàrdati dal pestilenzioso, però ch' elli fabbrica il male; guàrdati da lui, acciò ch' elli non induca sopra te ischernimento in perpetuo.
36 Admitte ad te alienigenam :
et subvertet te in turbine,
et abalienabit te a tuis propriis.
36 Caccia lo straniero; e se tu non lo cacci, elli ti sovvertirae nelli ravvolgimenti suoi, e faratti smarrire nelle proprie vie.