Scrutatio

Venerdi, 7 giugno 2024 - Sant' Andronico di Perm ( Letture di oggi)

Psalmi 18


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 In finem. Psalmus David.1 In fine, Salmo di David.
2 Cæli enarrant gloriam Dei,
et opera manuum ejus annuntiat firmamentum.
2 I cieli raccontano la gloria di Dio, e il firmamento annuncia le opere delle sue mani.
3 Dies diei eructat verbum,
et nox nocti indicat scientiam.
3 Il giorno racconta la parola al giorno, e la notte manifesta la scienza alla notte.
4 Non sunt loquelæ, neque sermones,
quorum non audiantur voces eorum.
4 Non sono parole, nè sermoni, de' quali non siano udite loro voci.
5 In omnem terram exivit sonus eorum,
et in fines orbis terræ verba eorum.
5 In ogni terra è uscito loro suono, e nelle fini del mondo loro parole.
6 In sole posuit tabernaculum suum ;
et ipse tamquam sponsus procedens de thalamo suo.
Exsultavit ut gigas ad currendam viam ;
6 Ha posto il suo tabernacolo nel sole; e lui, come sposo procedente dalla sua camera, rallegrossi come gigante a correre la via.
7 a summo cælo egressio ejus.
Et occursus ejus usque ad summum ejus ;
nec est qui se abscondat a calore ejus.
7 Il suo uscire dal sommo cielo; e il suo corrimento insino al sommo cielo; e non è cui si asconda dal suo calore.
8 Lex Domini immaculata, convertens animas ;
testimonium Domini fidele, sapientiam præstans parvulis.
8 La legge del Signore, convertente le anime, è immacolata; fedele è il testamento del Signore, che a' piccoli dona la sapienza.
9 Justitiæ Domini rectæ, lætificantes corda ;
præceptum Domini lucidum, illuminans oculos.
9 Diritte sono le giustizie del Signore, rallegranti i cuori; lucido è il comandamento del Signore, illuminante gli occhii.
10 Timor Domini sanctus, permanens in sæculum sæculi ;
judicia Domini vera, justificata in semetipsa,
10 Il santo timore del Signore permane IN SECULUM SECULI; i veri giudicii del Signore sono giustificati in sè medesimi.
11 desiderabilia super aurum et lapidem pretiosum multum,
et dulciora super mel et favum.
11 Sono desiderabili sopra molto auro e pietra preziosa, e più dolci che il primo mele.
12 Etenim servus tuus custodit ea ;
in custodiendis illis retributio multa.
12 Per certo il servo tuo osserva quelli; osservandoli, hanne molta retribuzione.
13 Delicta quis intelligit ?
ab occultis meis munda me ;
13 Chi intende i peccati? Dalli miei occulti monda me (Signore);
14 et ab alienis parce servo tuo.
Si mei non fuerint dominati, tunc immaculatus ero,
et emundabor a delicto maximo.
14 E dalli estranei perdona al tuo servo. (Però che) se non mi signoreggeranno, allora sarò immacolato, e sarò mondato dal grande peccato.
15 Et erunt ut complaceant eloquia oris mei,
et meditatio cordis mei in conspectu tuo semper.
Domine, adjutor meus, et redemptor meus.
15 E saranno acciò che i parlari della mia bocca piacciano; e la meditazione del mio cuore sempre sarà nel tuo conspetto. Signore, sei mio aiutatore, e mio ricevitore.