Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Jó 7


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Militia est vita hominis super terram,
et sicut dies mercenarii dies ejus.
1 La cavalleria è vita dell' uomo sopra la terra; e sì come lo dì del mercenaio, così li dì suoi sono.
2 Sicut servus desiderat umbram,
et sicut mercenarius præstolatur finem operis sui,
2 Come lo servo desidera l'ombra, e sì come lo mercenaio aspetta la fine del lavorio suo,
3 sic et ego habui menses vacuos,
et noctes laboriosas enumeravi mihi.
3 così io ebbi li mesi vôti, e le fatichevoli notti annumerai a me.
4 Si dormiero, dicam : Quando consurgam ?
et rursum expectabo vesperam,
et replebor doloribus usque ad tenebras.
4 Se io dormiroe, dirò: quando mi leveroe? E una altra volta aspetteroe lo vespro, e riempirommi di dolori insino alle tenebre.
5 Induta est caro mea putredine,
et sordibus pulveris cutis mea aruit et contracta est.
5 Vestita è la carne mia di puzza, e di bruttura di polvere; la cutica mia è secca, e contratta.
6 Dies mei velocius transierunt quam a texente tela succiditur,
et consumpti sunt absque ulla spe.
6 E li di miei più velocemente trapassano, che dal tessente la tela sia tagliata; e consumati sono senza alcuna (altra) speranza.
7 Memento quia ventus est vita mea,
et non revertetur oculus meus ut videat bona.
7 Ricorditi che vento è la vita mia; e non itornerà l'occhio mio, ch' elli vegga le buone cose.
8 Nec aspiciet me visus hominis ;
oculi tui in me, et non subsistam.
8 E non riguarderà me lo vedere dell' uomo; gli occhii tuoi in me, e non starò su.
9 Sicut consumitur nubes, et pertransit,
sic qui descenderit ad inferos, non ascendet.
9 Si come sarà consumata la nuvola, e trapassata; così colui che scenderà di sotto non salirà.
10 Nec revertetur ultra in domum suam,
neque cognoscet eum amplius locus ejus.
10 Nè più oltre tornerà nella casa sua, nè conoscerà più oltre il luogo suo lui.
11 Quapropter et ego non parcam ori meo :
loquar in tribulatione spiritus mei ;
confabulabor cum amaritudine animæ meæ.
11 Per la quale cagione non perdoneroe alla bocca mia; favelleroe nella tribulazione del spirito mio, e confabulerò con l' amaritudine dell' anima mia.
12 Numquid mare ego sum, aut cetus,
quia circumdedisti me carcere ?
12 E sono io mare e balena, perciò che tu hai intorniato me di prigione?
13 Si dixero : Consolabitur me lectulus meus,
et relevabor loquens mecum in strato meo :
13 Se dirò consolerà me lo letto mio, e sarò levato, e parlerò meco nel mio letto,
14 terrebis me per somnia,
et per visiones horrore concuties.
14 spaventerai me in sogni, e per visioni con ispaventamento mi scuoterai.
15 Quam ob rem elegit suspendium anima mea,
et mortem ossa mea.
15 Per la quale cagione hae eletto la uccisione l'anima mia, e le ossa mie la morte.
16 Desperavi : nequaquam ultra jam vivam :
parce mihi, nihil enim sunt dies mei.
16 Dispera'mi; già mai non viverò più oltre; perdona a me, Signore; certo nulla sono li dì miei.
17 Quid est homo, quia magnificas eum ?
aut quid apponis erga eum cor tuum ?
17 Che cosa è l'uomo, perciò che tu fai grande lui? ovvero perchè poni appo lui lo cuore tuo?
18 Visitas eum diluculo,
et subito probas illum.
18 Tu visiti lui nel fare del dì, e sùbito provi lui.
19 Usquequo non parcis mihi,
nec dimittis me ut glutiam salivam meam ?
19 Perchè non perdoni a me, e non lasci me, che io inghiotti la saliva mia?
20 Peccavi ; quid faciam tibi, o custos hominum ?
quare posuisti me contrarium tibi,
et factus sum mihimetipsi gravis ?
20 Io hoe peccato; che faroe io a te, o guardiano delli uomini? Perchè hai tu posto me contrario a te, e fatto son a me medesimo grave?
21 Cur non tollis peccatum meum,
et quare non aufers iniquitatem meam ?
ecce nunc in pulvere dormiam,
et si mane me quæsieris, non subsistam.
21 Perchè non togli lo peccato mio, e perchè non porti via la iniquitade mia? Ecco ora nella polvere dormirò; e se la mattina addomanderai me, non mi leveroe, (io anzi starò fermo nella bruttura mia con dolore).