Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Jó 6


font
VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Respondens autem Job, dixit :1 Rispose Iob, e disse:
2 Utinam appenderentur peccata mea quibus iram merui,
et calamitas quam patior, in statera !
2 Dio il volesse, che li peccati miei fossero a peso, per li quali io meritai l'ira; e la miseria, ch' io patisco, nella stadera.
3 Quasi arena maris hæc gravior appareret ;
unde et verba mea dolore sunt plena :
3 Quasi come l'arena del mare, questa è più grave; donde le parole mie di dolore sono piene.
4 quia sagittæ Domini in me sunt,
quarum indignatio ebibit spiritum meum ;
et terrores Domini militant contra me.
4 Però che le saette del Signore in me sono, le indignazioni delle quali ha bevuto lo spirito mio; e le paure del (nostro) Signore cavalcano contro a me.
5 Numquid rugiet onager cum habuerit herbam ?
aut mugiet bos cum ante præsepe plenum steterit ?
5 Or raggirà l'asino, quando avrà l'erba? e muggerà lo bue, quando starà dinanzi alla mangiatoia piena?
6 aut poterit comedi insulsum, quod non est sale conditum ?
aut potest aliquis gustare quod gustatum affert mortem ?
6 Ovvero puote alcuno assaggiare quello che non era salato? (senza sale). Ovvero puote alcuno assaggiare quello, lo qual assaggiato dà la morte?
7 Quæ prius nolebat tangere anima mea,
nunc, præ angustia, cibi mei sunt.
7 (All' anima dello affamato ancora quelle cose che sono amare paiono dolci), quelle cose le quali in prima non volea toccare l'anima mia, ora per l'angoscia i cibi miei sono.
8 Quis det ut veniat petitio mea,
et quod expecto tribuat mihi Deus ?
8 Chi mi dà, che venghi a me la petizione mia, e quello ch' io aspetto dia a me Iddio?
9 et qui cœpit, ipse me conterat ;
solvat manum suam, et succidat me ?
9 E colui che cominciò, lui mi fracassi, sciolga la mano sua e uccida me?
10 Et hæc mihi sit consolatio, ut affligens me dolore, non parcat,
nec contradicam sermonibus Sancti.
10 E questo sarà a me consolazione, che tormentato me con dolore, non mi perdoni; e non contraddicerò alle parole del Santo.
11 Quæ est enim fortitudo mea, ut sustineam ?
aut quis finis meus, ut patienter agam ?
11 Che è adunque la fortezza mia, acciò ch' io sostenga? O vero quale è lo mio fine, ch' io mi stia pazientemente?
12 Nec fortitudo lapidum fortitudo mea,
nec caro mea ænea est.
12 Nè anco la fortezza mia è fortezza di pietre; nè anco la carne mia è di metallo.
13 Ecce non est auxilium mihi in me,
et necessarii quoque mei recesserunt a me.
13 Ecco, non è a me aiuto in me, e (alle mie cose bisognevoli) li miei amici si partiro da me.
14 Qui tollit ab amico suo misericordiam,
timorem Domini derelinquit.
14 E colui che toglie dall' amico suo la misericordia, la paura del Signore abbandona.
15 Fratres mei præterierunt me,
sicut torrens qui raptim transit in convallibus.
15 Li fratelli miei trapassarono me, sì come il torrente che ratto passa nella valle.
16 Qui timent pruinam,
irruet super eos nix.
16 Coloro che temono la brinata, cadrà sopra loro la neve.
17 Tempore quo fuerint dissipati, peribunt ;
et ut incaluerit, solventur de loco suo.
17 Nel tempo, nel quale saranno dissipati, periranno; e quando si scalderanno, saranno disciolti del suo luogo.
18 Involutæ sunt semitæ gressuum eorum ;
ambulabunt in vacuum, et peribunt.
18 Involte sono le vie delli andamenti loro; anderanno in vôto, e periranno.
19 Considerate semitas Thema, itinera Saba,
et expectate paulisper.
19 Considerate le vie di Tema, e gli andamenti di Saba; e aspettate uno poco.
20 Confusi sunt, quia speravi :
venerunt quoque usque ad me, et pudore cooperti sunt.
20 Confusi sono, perciò ch' io sperai; in verità vennero insino a me, e di vergogna coperti sono.
21 Nunc venistis ;
et modo videntes plagam meam, timetis.
21 Ora siete venuti; e ora vedete la piaga mia, e temete.
22 Numquid dixi : Afferte mihi,
et de substantia vestra donate mihi ?
22 Or non vi dissi: arrecate a me, e della sostanza vostra donate a me.
23 vel : Liberate me de manu hostis,
et de manu robustorum eruite me ?
23 O veramente: liberatemi della mano del nimico, e della mano delli robusti scampate me.
24 Docete me, et ego tacebo :
et si quid forte ignoravi, instruite me.
24 Ammaestrate me, e io tacerò; e se per avventura alcuna cosa io non ho saputo, ammaestratemi.
25 Quare detraxistis sermonibus veritatis,
cum e vobis nullus sit qui possit arguere me ?
25 Perchè detraeste alle parole della veritade, conciosia cosa che non sia alcuno di voi che mi possa riprendere?
26 Ad increpandum tantum eloquia concinnatis,
et in ventum verba profertis.
26 Di riprendere solamente lo parlare ragionevole voi fabbricate, e le parole alli venti voi proferite.
27 Super pupillum irruitis,
et subvertere nitimini amicum vestrum.
27 Sopra lo pupillo rovinate, e di subvertere vi sforzate l'amico vostro.
28 Verumtamen quod cœpistis explete :
præbete aurem, et videte an mentiar.
28 Ma impertanto quello che avete cominciato, compietelo; date le orecchie, e vedete se io mento.
29 Respondete, obsecro, absque contentione ;
et loquentes id quod justum est, judicate.
29 Rispondete, io ve ne prego, senza contenzione; e favellate, e quello ch' è giusto giudicate.
30 Et non invenietis in lingua mea iniquitatem,
nec in faucibus meis stultitia personabit.
30 E non troverete nella lingua mia iniquitade, nè nelle mascelle mie risuonerà sciocchezza.