Scrutatio

Sabato, 10 maggio 2025 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Ebrei 8


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1 Ma questo capitolo è sopra quelle cose che si dicono: tal pontefice avemo, il quale siede insieme, nella parte diritta della sedia della grandezza, nelli luoghi celestiali;1 La somma delle cose dette (si è): Abbiamo tal pontefice, che siede alla destra del trono della grandezza ne' cieli,
2 il quale è ministro di sante cose, e del tabernacolo, il quale fece Dio, e non uomo.2 Ministro delle cose sante, e del vero tabernacolo eretto da Dio, e non dall'uomo.
3 Veramente ogni pontefice è ordinato per of ferire a Dio ostie e doni; onde è mestieri ch' egli abbia alcuna cosa che offerisca.3 Imperocché ogni pontefice è destinato ad offerire doni, e vittime: onde fa di mestieri, che questi ancora abbia qualche cosa da offerire:
4 Adunque s' egli fosse sopra la terra, non sarebbe sacerdote; conciosia cosa che fosse chi offerisse munera secondo la legge.4 Se adunque egli fosse sopra la terra, neppur sarebbe sacerdote: rimanendovi quegli, i quali offerissero doni secondo la legge,
5 Li quali servono all' ombra e alla figura delle celestiali cose, sì come fu risposto a Moisè (da Dio) quando egli ebbe compiuto il tabernacolo così: guarda, (Moisè) e fa tutte le cose secondo l' esempio il quale è mostrato a te nel monte.5 I quali al modello servono, ed all'ombra delle cose celesti; come fu detto (da Dio) a Mosè, quando stava per compire il tabernacolo: bada (disse) fa' il tutto giusta il modello, che ti è stato fatto vedere sul monte.
6 Ma ora ha trovato meglior ministerio (dispensato), quanto egli è mediatore di megliore testamento, il quale è ordinato in megliore promissione.6 Ma (questi) miglior ministero ha avuto in sorte, quanto di miglior alleanza è mediatore, la quale su migliori promesse fu stabilita.
7 Che se quello fosse stato vôto (e vano) di colpa, per certo non sarebbe richiesto luogo di secondo testamento.7 Imperocché se quella prima non fosse stata manchevole, non si cercherebbe luogo ad una seconda.
8 Veramente vituperandolo (il profeta egli) dice (a quel popolo della legge vecchia): ecco li di che vengono, dice il Signore, e compirò sopra la casa di Iuda il testamento novo;8 Imperocché lagnandosi di loro, dice: ecco verranno i giorni, dice il Signore, quando io contrarrò colla casa d'Israele, e colla casa di Giuda una nuova alleanza,
9 non secondo il testamento il quale feci a' loro padri, nel dì ch' io presi la mano di coloro per menarli fuori della terra d' Egitto; imperò ch' egli non permanettono nel mio testamento, e io gli ho abbandonati, dice il Signore.9 Non secondo l'alleanza, che feci co' padri loro nel giono, in cui gli presi per mano per cavargli dalla terra d'Egitto: ed eglino non perseverarono nella mia alleanza, ed io gli ho disprezzati, dice il Signore.
10 Chè questo è il testamento, il quale io ho ordinato alla casa d' Israel dopo quel dì, dice il Signore; dando la mia legge, nelle menti loro e nei loro cuori la scriverò; e sarò loro Dio, ed egli saranno mio popolo.10 Imperocché questa è l'alleanza, che stabilirò colla casa d'Israele dopo que' giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente, e le scriverò sopra de' loro cuori: e sarò loro Dio, ed eglino saran mio popolo:
11 E non predicarà ciascuno il vicino suo e il fratello suo dicendogli: conosci il Signore; chè tutti mi conosceranno.11 Nè farà d'uopo, che insegni ciascuno di loro al suo prossimo, e ciascuno al loro al proprio fratello, dicendogli: riconosci il Signore: imperocché dal più piccolo di essi fino al più grande tutti mi conosceranno:
12 Imperò ch' io perdonarò le peccata loro, e di loro iniquità non mi ricordarò più,12 Perché io sarò propizio alle loro iniquità, e de' peccati loro non avrò più memoria.
13 dicendo: il nuovo invecchierà il primaio; chè quella cosa, ch' è antica e vecchia, si è presso al cadimento.13 Or col dire nuova, antiquò la prima. E quello, che è antiquato, ed invecchia, è vicino a finire.