Scrutatio

Lunedi, 12 maggio 2025 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Numeri 11


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BIBBIA VOLGAREDIODATI
1 Infra questo tempo nacque la mormorazione del popolo contro Iddio, per la fatica dello andare. E udendo Iddio questo, adirossi contra di loro; e accese lo suo fuoco nell'ultima parte delle loro abitazioni, e arse quella parte ultima.1 OR il popolo mostrò di lamentarsi agli orecchi del Signore, come per disagio sofferto. E il Signore l’udì, e l’ira sua si accese, e il fuoco del Signore si apprese fra esso, e consumò una della estremità del campo.
2 E lo popolo cominciò a gridare a Moisè. E Moisè oroe a Dio, e lo fuoco si levò via.2 E il popolo sclamò a Mosè. E Mosè pregò il Signore, e il fuoco fu ammorzato.
3 E perciò si chiamò quello luogo LUOGO D' ARDORE, perchè il fuoco di Dio era acceso verso di loro.3 E fu posto nome a quel luogo Tabera; perciocchè il fuoco del Signore si apprese quivi in essi
4 E lo popolo minuto d'uomini e di femine, i quali erano iti con loro, si lamentavano per volontà che aveano della carne. E sedendo piangeano, uniti con loro i figliuoli d'Israel, e dissero: chi ci darà della carne, acciò che noi possiamo mangiare?4 OR la turba della gente accogliticcia ch’era fra il popolo, si mosse a concupiscenza; e i figliuoli d’Israele anch’essi tornarono a piagnere, e dissero: Chi ci darà a mangiar della carne?
5 Noi ci ricordiamo de' pesci che mangiammo in Egitto in grande copia e abbondanza; nella mente si vengono li cucumeri, i peponi, e li porri e le cipolle e gli agli.5 E’ ci ricorda nel pesce che noi mangiavamo in Egitto per nulla, de’ cocomeri, de’ poponi, de’ porri, delle cipolle, e degli agli.
6 Perciò la nostra anima si è trista, che non possiamo vedere se non manna.6 Laddove ora l’anima nostra è arida; e non abbiam nulla; noi non possiamo volger gli occhi sopra altro che sopra la Manna.
7 E quella manna si era come seme di co riandri, fatta nel colore (d'una gumma lucida, la quale si chiama) BDELLIVM.7 Or la Manna era simile al seme di coriandolo; e il suo colore simile al color delle perle.
8 E lo popolo la coglieva (la mattina), e macinavala al mortaio; e poi la coceano e faceano a modo di pane; e lo sapore era come pane unto con olio.8 E il popolo si spandeva, e la raccoglieva; poi la macinava con le macine, o la pestava nel mortaio; e la coceva in pentole, o ne facea delle focaccie; e il sapore di essa era come il sapor di pastello oliato.
9 E in questa ora della notte, che discendea la rugiada,9 E, quando cadeva la rugiada in sul campo di notte, sopra essa cadea ancora la Manna.
10 udie Moisè lo popolo piangere per tutte le famiglie e per le case; e ciascuno stava all'uscio delle loro tende; però che Iddio s'adirò molto; e a Moisè parea cosa meravigliosa.10 E Mosè intese che il popolo piagneva per le sue famiglie, ciascuno all’entrata del suo padiglione. E l’ira del Signore si accese gravemente. Ciò dispiacque eziandio a Mosè.
11 E perciò disse a Dio: perchè hai tu afflitto il servo tuo? Perchè non trovo io grazia nel cospetto tuo? Perchè mi desti tutta questa fatica di questo popolo?11 Ed egli disse al Signore: Perchè hai tu fatto questo male al tuo servitore? e perchè non ho io trovata grazia appo te, che tu mi abbi posto addosso il carico di tutto questo popolo?
12 Oime! fui io quelli che li concepii e che li generai, che tu m' hai detto ch' io li sostenga, come sostiene la femina lo fanciullo che genera, vuoli ch' io li porti nella terra che tu promettesti a' padri loro?12 Ho io conceputo tutto questo popolo? l’ho io generato, perchè tu mi dica che io lo porti in seno, come il balio porta il fanciullo che poppa, nel paese che tu hai giurato a’ padri loro?
13 Onde ho io carne, ch' io possa dare a tanta gente? E loro piangono in mia presenza, e dicono: dacci della carne, che noi mangiamo.13 Onde avrei io della carne, per darne a tutto questo popolo? conciossiachè egli mi pianga appresso, dicendo: Dacci a mangiar della carne.
14 Io non posso sostenere tutto quello popolo, perciò che m'è troppo grande fatica.14 Io solo non posso regger tutto questo popolo; perciocchè è troppo grave peso per me.
15 Se ti pare, io ti prego che tu mi occida; e questa grazia i'voglio trovare nel cospetto tuo, innanzi che sostenere tanta fatica.15 E se pur tu mi vuoi fare in cotesta maniera, uccidimi ti prego, se ho trovata grazia appo te; e non fare che io vegga il mio male
16 E Iddio disse a Moisè: raunami LXX uomini, li più vecchi del popolo i quali tu conosca, e fa che siano ammaestrati; e menera’gli dinanzi al tabernacolo del patto; e fagli stare ivi teco.16 E il Signore disse a Mosè: Adunami settant’uomini degli Anziani d’Israele, i quali tu conosci, essendo essi Anziani del popolo, e suoi rettori; e menali al Tabernacolo della convenenza; e compariscano quivi teco.
17 Ed io discenderò, e parlerò a te. Io piglierò dello spirito santo tuo, e daronne a loro, acciò che t'aiutino sostenere la fatica del popolo, e tu solo non sii gravato.17 E io scenderò, e parlerò quivi teco, e metterò da parte dello Spirito che è sopra te, e lo metterò sopra loro; ed essi porteranno teco il carico del popolo, e tu non lo porterai solo.
18 Va, e annuncia al popolo, e di’ a loro: siate buoni, perciò che domane mangerete della carne: io udio dire da voi; chi ci darà della carne da mangiare? meglio era di stare in Egitto. Che Iddio ci desse [ carne]18 Or di’ al popolo: Santificatevi per domani, e voi mangerete della carne; conciossiachè voi abbiate pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci darà a mangiar della carne? certo noi stavamo bene in Egitto. Il Signore adunque vi darà della carne, e voi ne mangerete.
19 uno die o due o cinque o vinti,19 Voi non ne mangerete sol un giorno, nè due, nè cinque, nè dieci, nè venti;
20 o pure insino ad uno mese! E io ve ne darò tanta, in fin a tanto che vi uscirà per lo naso,e che vi tornerà in fastidio; percio che voi cacciasti Iddio del mezzo di voi, e lamentastivi in sua presenza, e dicevate: perchè uscivamo d'Egitto?20 ma fino a un mese intiero, finchè vi esca per le nari, e che l’abbiate in abbominio; poichè voi avete sprezzato il Signore che è nel mezzo di voi, e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perchè siamo usciti di Egitto?
21 E disse Moisè a Dio: secento migliaia di pedoni sono in questo popolo; e tu mi di': io darò loro della carne, e per tutto un mese?21 E Mosè disse: Questo popolo, fra il quale io sono, è di seicentomila uomini a piè; e tu hai detto: Io darò loro della carne, ed essi ne mangeranno un mese intiero.
22 Ove si troveranno tanti buoi o tante pecore, che bastino loro per una volta? ovver si rauneranno tanti pesci, che bastassero loro?22 Scanneransi loro pecore e buoi, tantochè ne abbiano a sufficienza? rauneransi loro tutti i pesci del mare, tantochè ne abbiano quanto basti loro?
23 A cui rispuose Iddio: or non è la mano di Dio potente? Ora tu vederai se le mie parole saranno vere.23 E il Signore disse a Mosè: È forse la mano del Signore raccorciata? ora vedrai se la mia parola ti avverrà o no
24 Venne Moisè, e disse al popolo le parole di Dio; e raunò LXX uomini, de' più antichi del popolo, i quali fece stare dinanzi al tabernacolo.24 E Mosè se ne uscì fuori, e rapportò al popolo le parole del Signore; e adunò settant’uomini degli Anziani del popolo, i quali fece stare in piè intorno al Tabernacolo.
25 E Iddio discese per una nebbia, e parlogli, e tolse dello spirito di Moisè, e denne a quelli LXX vecchii. E quando ebbero lo spirito, profetarono e non cessarono più.25 E il Signore scese nella nuvola, e parlò a lui, e mise da parte dello Spirito, ch’era sopra lui, e lo mise sopra que’ settant’uomini Anziani; e avvenne che, quando lo Spirito si fu posato sopra loro, profetizzarono, e da indi innanzi non restarono.
26 Erano rimasi due uomini nelle abitazioni (di quelli che furono scritti in questi LXX); l'uno si chiamava Eldad, e l'altro Medad; e loro ebbero di questo spirito, perciò ch' erano stati scritti, e non poterono venire al tabernacolo.26 Or due di quegli uomini erano rimasti nel campo; e il nome dell’uno era Eldad, e il nome dell’altro Medad; e lo Spirito si posò sopra loro. Or essi erano d’infra quelli ch’erano stati rassegnati; ma non erano usciti, per andare al Tabernacolo. E profetizzarono dentro al campo.
27 E cominciarono a profetare in quelle loro abitazioni; e (profetando loro), uno fanciullo corse incontanente a Moisè, e dissegli: Medad ed Eldad profetano nel popolo.27 E un giovane corse, e rapportò la cosa a Mosè, dicendo: Eldad, e Medad, profetizzano dentro al campo.
28 Incontanente Iosuè, figliuolo di Nun, mini stro di Moisè ed eletto di molti, disse: Signore mio Moisè, cacciagli via.28 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, che avea servito a Mosè fin dalla sua giovanezza, fece motto a Mosè, e gli disse: Signore mio Mosè, divietali.
29 E Moisè rispuose: perchè vi date voi questa fatica per me? Chi dà a tutto il popolo, che profetizzi, se non Iddio che a loro ha dato lo spirito santo?29 Ma Mosè gli disse: Sei tu geloso per me? anzi, fosse pur tutto il popolo del Signore profeta: e avesse pure il Signore messo il suo Spirito sopra loro. Poi Mosè si ricolse nel campo insieme con gli Anziani d’Israele.
30 Tornò Moisè, e quelli maggiori del popolo d'Israel, nelle loro abitazioni.30 Mosè si ricolse nel campo insieme con gli Anziani d’Israele
31 Pigliò Iddio, e mandò d'ultra mare, tante pernici alle loro abitazioni, quanto per uno die si potrebbe andare per tutto lo circuito delle abitazioni (come piovesse acqua per tutte le loro abitazioni); e volavano per l'aria, dui gombiti sopra la terra.31 E un vento si levò, mosso dal Signore, e trasportò delle quaglie di verso il mare, e le gittò in sul campo, d’intorno a una giornata di cammino di qua, e una giornata di cammino di là, intorno al campo; e n’era l’altezza presso che di due cubiti in su la faccia della terra.
32 Levandosi lo popolo, tutte quello die e la notte e l'altro dì, congregò la moltitudine delle pernici, in tanto che colui che n' ebbe meno fu X cori (cioè misura grande); e seccavale intorno alle loro abitazioni.32 E il popolo si levò, e tutto quel giorno, e tutta quella notte, e tutto il dì seguente, raccolse delle quaglie; chi ne raccolse il meno, ne raccolse dieci omer; poi se le distesero al largo intorno al campo.
33 E avendo ancora la carne in bocca, e mangiando questo cibo, ecco lo furore di Dio venne sopra del popolo, e percossegli d'una piaga gravissima.33 Essi aveano ancora la carne fra’ denti, e non era ancora mancata, quando l’ira del Signore si accese contro al popolo; e il Signore percosse il popolo d’una piaga grandissima.
34 È perciò che chiamò quello luogo SEPOLTURA DI CONCUPISCENZA; però che ivi sotterrarono coloro che aveano desiderato la carne. E levati che furono da quello luogo, vennero in Aserot, e istettero quivi.34 E fu posto nome a quel luogo: Chibrot-taava; perciocchè quivi furono seppelliti que’ del popolo che si erano mossi a concupiscenza.
35 Da Chibrot-taava il popolo partì, traendo in Haserot, e si fermò in Haserot