Scrutatio

Sabato, 10 maggio 2025 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Ieremia 37


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1 E regnò lo re Sedecia, figliuolo di Iosia, in scambio [di Ieconia] figliuolo di Ioachim; il quale ordinò re Nabucodonosor, re di Babilonia, nella terra di Giuda.1 - E in luogo di Jeconia, figlio di Joachim, regnò il re Sedecia figlio di Josia, che Nabucodonosor, re di Babilonia costituì re nella terra di Giuda.
2 E non ubbidio esso, nè li suoi servi, [nè il populo] della terra sua, alle parole di Dio, le quali egli parlò in mano di Ieremia profeta.2 Ma nè lui, nè i suoi ministri, nè il popolo delle sue terre diedero ascolto alle parole del Signore che aveva pronunziate per Geremia profeta.
3 E mandò lo re Sedecia Iucal figliuolo di Selemia, e Sofonia figliuolo di Maasia, sacerdote, a Ieremia profeta, dicendo: ora per noi lo nostro Signore Iddio.3 E il re Sedecia mandò Jucal, figlio di Selemia, e Sofonia, figlio di Maasia, sacerdote, a Geremia profeta per dirgli: «Prega per noi il Signore Dio nostro!».
4 E Ieremia andava liberamente per lo mezzo del populo; e non lo aveano messo in guardia di carcere. Adunque lo esercito di Faraone sì è uscito fuori di Egitto; e udendolo i Caldei, i quali assediavano Ierusalem, a questo messaggio partironsi (e andorono) di Ierusalem.4 Geremia girava liberamente in mezzo al popolo, perchè non l'avevano rimesso in prigione. L'esercito di Faraone poi aveva varcato la frontiera di Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, ricevutone l'annunzio si erano ritirati da Gerusalemme.
5 E disse Iddio a Ieremia profeta:5 E il Signore comunicò la sua parola a Geremia profeta dicendogli:
6 Questo dice lo Signore Iddio 'd' Israel: così direte allo re di Giuda, che vi mandò a domandarmi: ecco lo esèrcito di Faraone, il quale è uscito in adiutorio di voi, ritornerà nella sua terra in Egitto.6 «Così dice il Signore Dio di Israele: - Così direte al re di Giuda che vi ha mandati a interrogarmi: "Ecco che l'esercito di Faraone che è uscito in vostro soccorso ritornerà nel suo territorio d'Egitto.
7 E ritorneranno i Caldei, e combatteranno incontro a questa città, e piglierannola, e incenderannola a fuoco.7 E i Caldei torneranno e daranno l'assalto a questa città e la prenderanno e la daranno alle fiamme".
8 E questo dice Iddio: non vogliate ingannare le vostre anime, dicendo: andanti anderanno, e partirannosi da noi li Caldei; però che non anderanno.8 Così dice il Signore: "Non v'illudete dicendo: Dovranno andarsene i Caldei e ritirarsi da noi, perchè non se ne andranno.
9 Ma se voi percoterete tutto lo esèrcito dei Caldei, i quali combattono incontro a voi, e saranno lasciati di loro alcuni feriti, ciascuno della sua tenda si leveranno, e accenderanno questa cittade a fuoco.9 Quand'anche avrete sconfitto tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi e saranno rimasti solo alcuni pochi feriti, risorgeranno ciascuno dalla sua tenda e daranno la città alle fiamme!"-».
10 Adunque quando fu partita l'oste de' Caldei da Ierusalem, per rispetto dello esèrcito di Faraone,10 Essendosi dunque l'esercito dei Caldei ritirato da Gerusalemme, a motivo dell'esercito di Faraone,
11 uscitte Ieremia di Ierusalem, e andò nella (sua) terra di Beniamin, per dividere ivi la possessione nel conspetto de' cittadini.11 Geremia volle uscire da Gerusalemme per andarsene nella terra di Beniamino e dividere ivi un fondo in presenza dei cittadini.
12 E quando venne alla porta di Beniamin, era ivi la guardia della porta uno che avea nome Ieria, figliuolo di Selenia, figliuolo di Anania, e pigliò Ieremia profeta, dicendo: tu fuggi a' Caldei?12 Ma giunto che fu alla porta di Beniamino c'era il custode di turno a guardia della porta, uno di nome Jeria, figlio di Selemia, figlio di Anania, e fermò Geremia profeta dicendo: «Tu vuoi fuggire ai Caldei!».
13 E rispose Ieremia: falsa cosa è, io non fuggo a' Caldei. E non lo udio (cioè non li credette): e pigliollo, e menollo ai principi.13 Ma Geremia rispose: «Non è vero, io non voglio fuggire ai Caldei!». E Jeria, senz'altro ascoltare, lo arrestò e lo condusse dai principi.
14 Per la quale cosa i principi, adirati contro a Ieremia, ferito lo misono in carcere, la quale carcere era nella casa di Ionatan scriba; ed elli era soprastante della carcere.14 I principi tutti indignati per questo contro Geremia, fattolo bastonare, lo rinchiusero nel carcere che era nella casa di Jonatan scriba, come colui che faceva la sorveglianza delle carceri.
15 Sì che Ieremia entrò nella (sua casa, ovvero nella) casa del lago e nell' ergastolo; e sede ivi molti dì.15 Geremia dunque fu fatto entrare nell'andito sotterraneo d'una segreta e vi rimase per molti giorni.
16 E mandovvi lo re Sedecia per tenerlo; e dimandollo di nascoso nella casa sua, e disse: che pensi? ecci parola niuna da Dio? E disse Ieremia: sì. E disse: tu sarai dato nelle mani dello re di Babilonia.16 E il re Sedecia mandò a prenderlo, e lo interrogò in casa sua segretamente, e gli disse: «C'è qualche parola da parte del Signore?». «Sì, c'è», rispose Geremia «tu sarai dato in mano del re di Babilonia!».
17 E disse Ieremia a Sedecia: in che peccai io a te o alli tuoi servi o allo tuo popolo, perchè mi mettesti nella casa della carcere?17 Poi Geremia disse al re Sedecia: «Che male ho fatto io a te e ai tuoi ministri e al popolo tuo da gettarmi in fondo a una prigione?
18 Dove sono li vostri profeti, che profetavano a voi, e diccano: non verrà lo re di Babilonia sopra di voi e sopra questa terra?18 Dove sono i vostri profeti che vi profetizzavano e dicevano: - Il re di Babilonia non verrà contro di voi, nè contro questa terra? -
19 Ora odimi, e priegoti, o Signore re; valga la mia orazione nel conspetto tuo, e non mi rimetti nella casa di Ionatan scriba, acciò ch' io non muoia ivi.19 Ma ora ascolta, o re, mio signore, te ne scongiuro: Valga questa mia preghiera nel tuo cospetto, e non rimandarmi nella casa di Jonatan scriba, affinchè ivi non muoia!».
20 E comandò lo re Sedecia, che Ieremia fusse dato all' antiporto della carcere, e fusseli dato una torta di pane ogni giorno (al continuo) senza alcuno polmento, (cioè dalla cucina), insino a tanto che si consumassono tutti li pani della città; e stette Ieremia all' antiporto della carcere.20 Allora Sedecia diede ordine che Geremia fosse mantenuto nel cortile del carcere e gli fosse data una pagnotta al giorno, salvo il companatico, fino a che non venisse a mancare pane in città; e Geremia restò nel cortile della carcere.