1 Colui che non degna d' intendere dottrina nè castigamento di prode uomo, e hallo in dispetto, (quando meno sen guarderà) gli verrà misavventura, e alla fine morrà di morte subitana, (e sarà abbandonato e con piaga). | 1 μη καυχω τα εις αυριον ου γαρ γινωσκεις τι τεξεται η επιουσα |
2 Quando i prodi uomini accrescono (in alcuna terra, il Comune e) il popolo ne deve essere in gioia; ma ciò è grande dolore alle genti (del paese), quando i disleali uomini montano in signoria. | 2 εγκωμιαζετω σε ο πελας και μη το σον στομα αλλοτριος και μη τα σα χειλη |
3 L'uomo che ama (bene e) sapienza rallegra il padre suo, (fa bene, e li angioli e il nostro Signore è con lui; chi nutrica troppo sua carne, e dalle troppo diletto, perde tutto ciò che vi mette, ed anco come) colui che dae il suo aver a folle femiua, spesso adviene ch' egli è menato (o per l' uno o per l'altro) a grande povertà, (e alla fine alla morte dello inferno). | 3 βαρυ λιθος και δυσβαστακτον αμμος οργη δε αφρονος βαρυτερα αμφοτερων |
4 Il re che è prode uomo e savio, edifica sua terra e crescela; ma il malvagio uomo la strugge (e mettela a male). | 4 ανελεημων θυμος και οξεια οργη αλλ' ουδενα υφισταται ζηλος |
5 L'uomo che inganna il suo amico (che si fida di lui) e sì gli dice false parole e dolci per sembiante, il può molto gravare; (chè crede che ello l'ami, ha fidanza in ciò che gli dice; ma quando elli hae bisogno di suo aiuto e del suo consiglio, si gli falla apertamente; e fagli troppo peggio la falsità che trova in lui, che non fa d' un altro). | 5 κρεισσους ελεγχοι αποκεκαλυμμενοι κρυπτομενης φιλιας |
6 Colui che (troppo lungamente) dorme nel suo peccato, verrà meno quando non si guarderà; ma colui che odia il peccato loderà Iddio, e averà gioia di cuore. | 6 αξιοπιστοτερα εστιν τραυματα φιλου η εκουσια φιληματα εχθρου |
7 Il prode uomo intende volentieri il povero nomo; (quand' egli ha mestiero del suo consiglio, il consiglia del suo bene di ciò ch' egli gli dice); ma l'uomo che Iddio non teme non averà d'ascoltare (nè d'intendere) alcuna cosa che bene ne possa venire. | 7 ψυχη εν πλησμονη ουσα κηριοις εμπαιζει ψυχη δε ενδεει και τα πικρα γλυκεια φαινεται |
8 Come è più disleali uomini in uno paese, tanto più va la terra male, (e va a perdizione); e la apparenza de' prodi uomini fa tenere la terra in pace. | 8 ωσπερ οταν ορνεον καταπετασθη εκ της ιδιας νοσσιας ουτως ανθρωπος δουλουται οταν αποξενωθη εκ των ιδιων τοπων |
9 Se il savio uomo ha (parole o) questione col folle, che sembiante che il folle faccia, o lieto o adirato, (prenda sua intenzione che cosa dica, o bene o male, o s' egli il castiga o insegna diritta via), il folle non lo intenderà di cosa che gli dica. | 9 μυροις και οινοις και θυμιαμασιν τερπεται καρδια καταρρηγνυται δε υπο συμπτωματων ψυχη |
10 Gli uomini che sono pieni di dislealtadi e di tradigioni odiano molto lo semplice uomo (che non fa se non bene, e a male non si vuole accordare; ma molto misfa verso Iddio chi fa niente per ch' è tale uomo gravato nè peggiorato); ma gli giusti si gli addomandano, e vannogli caendo. | 10 φιλον σον η φιλον πατρωον μη εγκαταλιπης εις δε τον οικον του αδελφου σου μη εισελθης ατυχων κρεισσων φιλος εγγυς η αδελφος μακραν οικων |
11 (L'uomo non può conoscere) il folle (che acciò sia che) non sa niente celare (di cosa che voglia fare, sia bene o male; e quando egli è adirato, allora dice a volontà tutto suo pensiero, che avvenire gliene debba); ma il savio aspetterà tanto quanto può (che gli verrà, sanza molestare niente del suo coraggio). | 11 σοφος γινου υιε ινα ευφραινηται μου η καρδια και αποστρεψον απο σου επονειδιστους λογους |
12 Il principe che volentieri ama coloro che dicono male d' altrui e coloro che li riportano malvagie parole (e tradigioni), averà malvagia famiglia; (nè già prode uomo non averà buono riparare intorno tale signore). | 12 πανουργος κακων επερχομενων απεκρυβη αφρονες δε επελθοντες ζημιαν τεισουσιν |
13 Il povero e il creditore si riscontraro insieme; e ciascheduno fece messere Domenedio illuminare. | 13 αφελου το ιματιον αυτου παρηλθεν γαρ υβριστης οστις τα αλλοτρια λυμαινεται |
14 Il re che giudica lealmente, sanza piegarsi così al povero come al ricco, (sarà lodato da tutte genti), il suo reame durerà longo tempo in buono stato. | 14 ος αν ευλογη φιλον το πρωι μεγαλη τη φωνη καταρωμενου ουδεν διαφερειν δοξει |
15 Castigamento e riprensione dànno sano intendimento (a colui che volentieri lo riceve); e quello cui l'uomo lascia fare (volentieri) sua volontà in sua fanciullezza, sarà confusione (al padre e) alla madre. | 15 σταγονες εκβαλλουσιν ανθρωπον εν ημερα χειμερινη εκ του οικου αυτου ωσαυτως και γυνη λοιδορος εκ του ιδιου οικου |
16 Quanto più sono disleali uomini in una compagnia, tanto vi viene più dolore; (ma vengono appunto a fine, quando egli hanno tanto regnato); e i prodi uomini, quando egli veggiono, se ne confortano più in Dio. | 16 βορεας σκληρος ανεμος ονοματι δε επιδεξιος καλειται |
17 (Prendi e) insegna al tuo figliuolo quanto più puoi, (e sì lo informa a buona maniera), egli t'averà a grande conforto, e sì ti sarae grande tuo diletto, (quando tu vedrai che sarà savio). | 17 σιδηρος σιδηρον οξυνει ανηρ δε παροξυνει προσωπον εταιρου |
18 Là dove non è savio uomo che insegni bene fare al popolo, va a male e a confusione; ma in quale stato l'uomo si sia, e sì tiene i comandamenti di Dio e la sua legge (e suo potere ne fa), è bene avventuroso. | 18 ος φυτευει συκην φαγεται τους καρπους αυτης ος δε φυλασσει τον εαυτου κυριον τιμηθησεται |
19 Quello che ha il cuore folle (e di picciola maniera) non puote essere di leggiero insegnamento; chè per parole intende bene ciò che tu dirai, [ma] suo disleale cuore non gliele lascia mettere in opera. | 19 ωσπερ ουχ ομοια προσωπα προσωποις ουτως ουδε αι καρδιαι των ανθρωπων |
20 L'uomo che troppo favella, (e dice in una volta ciò ch' elli fae e che non fa) sarà tenuto folle; più tosto si deve sperare il correggimento dello stolto, che di colui che è grande favellatore di sue sentenzie, (chè il troppo favellare dispiace anco all'uomo, come follia). | 20 αδης και απωλεια ουκ εμπιμπλανται ωσαυτως και οι οφθαλμοι των ανθρωπων απληστοι [20α] βδελυγμα κυριω στηριζων οφθαλμον και οι απαιδευτοι ακρατεις γλωσση |
21 (Quello che nutrisce delicatamente la sua carne, e che la costuma a menare folle vita, se avviene che se ne voglia rimanere, molto gli grava forte la vita ch' egli ha menata dinanzi, onde egli ha costumata la carne di mangiare e di bere e d'altra cattività donde il mondo è pieno; e così vuole l'anima buona menare vita; il corpo non vuole, e fagli ricordare i diletti ch' egli ha avuti; e ciò fue bene provato nella vita d' una vergine, che XLV anni fue nel deserto sanza avere conforto se none da Dio solamente; dond' ella medesima dice che li XVII anni primieri aggravarono più, che alcuna volta loro ricordava della vita ch' elli avevano menata, che non faceva il malagio e la penitenza ch' ella sofferiva. E perciò dice Salomone:) quello che daprima ha nutrito il suo servo delicatamente, elli il sentirà nella fine arigoglioso (e crudele verso di lui). | 21 δοκιμιον αργυρω και χρυσω πυρωσις ανηρ δε δοκιμαζεται δια στοματος εγκωμιαζοντων αυτον [21α] καρδια ανομου εκζητει κακα καρδια δε ευθης εκζητει γνωσιν |
22 L'uomo che è molto adiroso, sì muove molte genti a mettere in briga; (e ciò è per che l' uomo cade più tosto;) e l'uomo, tanto quanto egli è nel suo maltalento, non ha cura che faccia, pure che sua volontà sia fatta tosto. | 22 εαν μαστιγοις αφρονα εν μεσω συνεδριου ατιμαζων ου μη περιελης την αφροσυνην αυτου |
23 Spesso avviene che quello che è stato longo tempo in rigoglio, cade tosto per alcuna mala ventura, (donde non si guarda, e vale troppo peggio appresso che dinanzi ); ma dopo umilitade viene onore e gloria; (colui che tutto tempo, e che li avvegna quando Iddio dà avversitade, alla fine gli dona gloria sempiterna). | 23 γνωστως επιγνωση ψυχας ποιμνιου σου και επιστησεις καρδιαν σου σαις αγελαις |
24 L'uomo che consente ladronia (o falsità) pecca nell' anima; e quando elli sa cose d' altrui, e odele domandare, se non le insegna secondo la legge, elli è partecipe col ladro; (e colui che consente il male, e quello che il fa, sono uguali al peccato). | 24 οτι ου τον αιωνα ανδρι κρατος και ισχυς ουδε παραδιδωσιν εκ γενεας εις γενεαν |
25 (E però dice Salomone appresso): a quello che tanto teme uomo (che non consente tosto sua malizia a fare) tosto misavviene; ma quello che Iddio teme, e si guarda di peccare e di fare male ad altrui, Iddio gli renderà secondo ch' egli averà servito. | 25 επιμελου των εν τω πεδιω χλωρων και κερεις ποαν και συναγε χορτον ορεινον |
26 Molte genti portano onore al loro signore (e a' ricchi uomini; e molte genti fanno saviamente di fuori mostrando d' amare Iddio, e fanno orazioni e limosine, e niuno non sa a che intenzione egli lo fanno, se none a egli medesimi); ma da Dio sarà fatta giustizia ad ogni uomo. | 26 ινα εχης προβατα εις ιματισμον τιμα πεδιον ινα ωσιν σοι αρνες |
27 Niuno prode uomo non terrà già compagnia al disleale; i malvagi diranno male di coloro che fanno bene e sono in diritta via, (e portandoli odio per invidia). Quello che fa ciò che il prode uomo gl' insegna per bene, non averà già danno di perdita, (e quello che il dispregia non anderà già a bene). | 27 υιε παρ' εμου εχεις ρησεις ισχυρας εις την ζωην σου και εις την ζωην σων θεραποντων |