Scrutatio

Domenica, 11 maggio 2025 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Proverbi 14


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 La savia donna governa la sua casa (e la sua famiglia); ma la folle donna mette a male ciò ch' ella ha tra le mani.1 Sapientia mulierum aedificat domum suam,
insipientia eam manibus destruet.
2 Colui che teme Dio è tenuto vile da colui che tiene vita malvaglia e disleale.2 Ambulans recto itinere timet Deum;
despicit illum, qui infami graditur via.
3 La bocca del folle ha tuttavia arigogliosa parola; ma il savio si guarda da molto dire.3 In ore stulti virga superbiae,
labia autem sapientium custodiunt eos.
4 In qualunche luogo che il prode uomo sia, molte genti ne vagliono di meglio; ma la compagnia del malvagio non averà già mai bene alla fine.4 Ubi non sunt boves, praesepe vacuum est;
plurimae autem segetes in fortitudine bovis.
5 Il prode uomo e leale non mentirae per altrui, (e graverà); il malvagio non averà già cura di ciò che si dica, nè contro cui elli porti testimonianza.5 Testis fidelis non mentitur,
profert autem mendacium dolosus testis.
6 Il folle sì demanderà consiglio, e sì non lo troverà; e la dottrina del savio è molto leggiera ad intendere.6 Quaerit derisor sapientiam et non invenit;
doctrina prudentibus facilis.
7 Va contro al folle; e' non intende ciò che tu gli dici.7 Cede coram viro stulto,
quia nescies labia prudentiae.
8 Il savio guarderà molto bene quello che ha a fare; il folle tuttavia è d'una parte e dall' altra, di là e di qua, (e molto ha il savio pensiero, e diverse maniere).8 Sapientia callidi est intellegere viam suam,
et imprudentia stultorum errans.
9 Il malvagio si rallegra nel suo peccato (e nel suo dolore); ma tra li prodi uomini non averae se none grazia (di leggieri).9 Stulti parvipendent peccatum,
et inter iustos morabitur gratia.
10 Il cuore (che spesso guarda com' egli ha vivuto e che vita ha menata) se si sente in buono stato e sanza peccato, molto è in grande gioia; ma niuno strano non potrà già [partecipare] a sua gioia (nè a suo solazzo; chè niuno conosce sì bene l'uomo, come sè medesimo).10 Cor novit amaritudinem animae suae,
in gaudio eius non miscebitur extraneus.
11 La casa del malvagio (e' loro poderi) saranno distrutti (e anderanno a niente); e gli alberghi dei buoni uomini (e ciò ch' egli hanno fatto) anderanno tuttavia e saranno in buono stato.11 Domus impiorum delebitur,
tabernacula vero iustorum germinabunt.
12 Bene addiviene che l' uomo riguarda una maniera diritta, che assomiglia buona; ma s'egli vi stesse lungamente, egli n' anderebbe alla morte (dell' inferno. Però si deve ciascuno bene guardare, in che stato egli è, se mena vita per che si possa salvare).12 Est via, quae videtur homini recta,
novissima autem eius deducunt ad mortem.
13 La gioia (di questo secolo è molto picciola e) finisce in dolore, (quando conviene passare la sentenza della morte); e spesso addiviene che tutta sua vita è uno uomo in pena (in dolore e in malizia).13 Etiam in risu cor dolore miscebitur,
et extrema gaudii luctus occupat.
14 Il malvagio uomo sarà punito (e distrutto) secondo ciò ch' elli ha fatto; il prode uomo sarà signore sopra i malvagi.14 Viis suis replebitur stultus,
et super eum erit vir bonus.
15 Il semplice uomo crede tutto ciò che l'uomo gli dice; ma il savio riguarda bene il suo fatto (e la parola che l'uomo gli dice).15 Simplex credit omni verbo,
astutus considerat gressus suos.
16 Il savio teme, e sì si guarda di fare male; ma il folle non guarda che fa, se gli addiviene tosto.16 Sapiens timet et declinat a malo,
stultus transilit et confidit.
17 Quello che non è tenuto per sostenere è sostenuto per forza; e lo uomo malizioso è da schifare.17 Impatiens operabitur stultitiam,
et vir versutus odiosus est.
18 Il savio tiene piccolo il folle; il savio intende volentieri ragione.18 Possidebunt simplices stultitiam,
et astuti coronabuntur scientia.
19 I buoni sopramontano tuttavia i malvagi (che non si vogliono mettere a fare bene).19 Procumbunt mali ante bonos,
et impii ante portas iustorum.
20 Al suo prossimo medesimo il povero è inodioso; ma molte genti fanno sembianti d'amare il ricco. (Il povero ha molti pochi amici; per sembianti il ricco tengono più genti caro).20 Etiam proximo suo pauper odiosus erit,
amici vero divitum multi.
21 Colui che dispregia il suo prossimo, pecca (molto gravemente); e colui che avrà pietade del povero uomo, bene incontrerà loro. Coloro che credono nel (nostro) Signore (bene averanno, e) sono pieni (di pietade e) di misericordia.21 Qui despicit proximum suum, peccat;
qui autem miseretur pauperis, beatus erit.
22 Coloro che fanno male, vivono in mala maniera; veritade e misericordia apparecchiano al buono vita perdurabile; (la veritade, cioè di guardarsi di misfare altrui, di ricordarsi della sua vita com' ella sta; la misericordia deve avere pietà del povero uomo che ha mestiere d' avere pietade di lui; e sarà giudicato senza peccato).22 Nonne errant, qui operantur malum?
Misericordia et veritas iis, qui praeparant bona.
23 In tutti i beni averà tuttavia abondanza, (abbiendo che vogliono fare onde bene avvenga); quegli che sono pieni di male parole, saranno tuttavia in povertade.23 In omni labore erit abundantia;
verbum autem labiorum tendit tantummodo ad egestatem.
24 Le buone ricchezze fanno tuttavia a' prodi uomini grande onore; e però che il folle non sa spesso provedere al tempo e al luogo, gli aggrava molto.24 Corona sapientium divitiae eorum,
fatuitas stultorum fatuitas est.
25 Colui che è leale testimonio, libera colui per cui egli è; ma il falso e il disleale non anderà già per diritta via.25 Liberat animas testis fidelis,
et profert mendacia versipellis.
26 Colui che teme Dio, ha grande fidanza (in Dio); e' suoi fanciulli saranno in buona sicurtade.26 In timore Domini fiducia fortis,
et filiis eius erit spes.
27 La dottrina del nostro Signore è fontana di vita, e fa alli savi lasciare il male, e gli disturba dalla morte dell' inferno.27 Timor Domini fons vitae,
declinans a laqueis mortis.
28 Quanto il popolo è più grande, tanto è maggiore sua dignità; e quando sono pochi nel popolo, è vergogna del prencipe.28 In multitudine populi dignitas regis,
et in paucitate plebis ruina principis.
29 Quello che è sofferente, governa le sue genti saviamente; colui che non è sofferente, sarà tenuto folle.29 Qui patiens est, multa gubernatur prudentia;
qui autem impatiens est, exaltat stultitiam.
30 Chi sta in pace di cuore, molto gli è buono ciò ch' egli ha; quello ch' è invidioso, non averà già mai se non dolore.30 Vita carnium sanitas cordis,
putredo ossium invidia.
31 Chi fa male al povero uomo, elli fa male al suo fattore (a colui che lo formò); e chi del povero ha pietade, somiglia bene ch' egli tema Dio, e lo onori.31 Qui calumniatur egentem, exprobrat Factori eius;
honorat autem eum, qui miseretur pauperis.
32 Il malvagio e disleale sarà gittato (del regno di Dio) per sua dislealtade; ma il prode uomo non teme punto la morte, (anzi l'attende lealmente quando Iddio gliela manda).32 In malitia sua impelletur impius,
sperat autem iustus in integritate sua.
33 Il savio uomo ha nel suo cuore sapienza, e castiga i folli per detti e per esempli.33 In corde prudentis requiescit sapientia,
at in medio stultorum agnoscetur?
34 Il bene fatto mette le genti ad onore (qui e nell' altro secolo); il peccato tiene l' uomo alla morte dell' inferno.34 Iustitia elevat gentem,
vituperium autem populorum est peccatum.
35 Al signore (che saviamente bene intende) sì è degno di servire chi (sempre) bene [intende; il folle] sostiene il suo mal talento (e il suo coraggio).35 Acceptus est regi minister intellegens,
et iracundia ei, qui turpiter agit.