Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 26


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BIBBIA TINTORILA SACRA BIBBIA
1 Agrippa disse quindi a Paolo: Puoi parlare in tua difesa. Allora Paolo, stesa la mano, cominciò a giustificarsi:1 Agrippa disse a Paolo: "Ti è accordata la parola per difenderti!". Allora Paolo, stesa la mano, incominciò a parlare in sua difesa:
2 O re Agrippa, io mi stimo fortunato di potermi oggi difendere, dinanzi a te, di tutte le accuse fattemi dai Giudei,2 "Da tutte le accuse che mi sono rivolte dai Giudei, io mi stimo fortunato, o re Agrippa, di potermi oggi difendere davanti a te;
3 specialmente perchè tu conosci tutte le consuetudini e le questioni che ci sono tra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza.3 tanto più che tu conosci assai bene i costumi e le controversie proprie dei Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con longanimità.
4 Quanto alla mia vita che ho menato nella giovinezza, tra quei della mia nazione, in Gerusalemme, fin da principio essa è nota a tutti i Giudei.4 Quale sia stato il mio tenore di vita fin dalla mia giovinezza, trascorsa tutt'intera in mezzo al mio popolo e nella stessa Gerusalemme, lo sanno bene tutti i Giudei.
5 I quali, se vogliono rendere testimonianza, essi sanno da un pezzo che io dapprima vissi fariseo, secondo la più rigida setta della nostra religione.5 Essi mi conoscono da lunga data e, se vogliono, possono testimoniare che sono vissuto come fariseo, secondo la setta più osservante della nostra religione.
6 Or poi sto sottoposto a giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai padri nostri,6 Ora mi trovo sotto processo per la mia speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri,
7 alla quale sperano di arrivare le nostre dodici tribù, servendo a Dio, giorno e notte. Per questa speranza, o re, sono accusato dai Giudei.7 quella promessa di cui le nostre dodici tribù, servendo incessantemente Dio notte e giorno, attendono il compimento. E' per questa speranza che io sono accusato dai Giudei, o re.
8 Come? da voi si giudica incredibile che Dio risusciti i morti?8 Come mai vi può sembrare incredibile che Dio risusciti i morti?
9 Ed io, del resto, avevo creduto di dover fare vera opposizione al nome di Gesù Nazareno;9 Quanto a me, io ritenni di dover fare molte cose contro il nome di Gesù di Nazaret.
10 come anche feci in Gerusalemme, e, avutone il potere dai principi dei sacerdoti, chiusi molti santi nelle prigioni, e, quando eran uccisi, io diedi il mio voto,10 Ed è ciò che ho fatto in Gerusalemme: molti dei santi li ho chiusi in carcere con l'autorizzazione avuta dai sommi sacerdoti, e quando si trattava di ucciderli io votavo contro di loro.
11 e, andando per le sinagoghe, spesso a forza di tormenti li costringevo a bestemmiare; e sempre più infuriando contro di essi, li perseguitavo anche nelle città straniere.11 E in tutte le sinagoghe molto sovente li sforzavo con supplizi a bestemmiare e nell'eccesso del mio furore li perseguitavo anche nelle città straniere.
12 Or mentre, a cotesto scopo, me ne andavo a Damasco, con potere e commissioni dei principi dei sacerdoti,12 Con questo scopo me ne stavo andando a Damasco, munito dell'autorizzazione e del permesso dei sommi sacerdoti,
13 di mezzogiorno, nella strada, vidi, o re, lampeggiare intorno a me e a quelli che erano meco, una luce dal cielo, più splendente del sole.13 quando, verso mezzogiorno, ho visto, o re, sul mio cammino, una luce del cielo più risplendente del sole, sfolgorare intorno a me e ai miei compagni di viaggio.
14 Ed essendo noi tutti stramazzati a terra, udii una voce dirmi in ebraico: Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? E' duro per te ricalcitrare contro il pungolo.14 Tutti cademmo per terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare contro i pungoli".
15 Allora risposi: Chi sei tu, o Signore? E il Signore disse: Io sono Gesù che tu perseguiti.15 Io dissi: "Chi sei, o Signore?". Il Signore rispose: "Io sono Gesù che tu perseguiti.
16 Ma levati su e stai ritto sui tuoi piedi, perchè ti sono apparso per questo: per costituirti ministro e testimonio delle cose che hai vedute e di quelle per le quali ti apparirò,16 Ma ora àlzati e sta' dritto in piedi, poiché ecco il motivo per cui ti sono apparso: per costituirti ministro e testimonio delle cose che tu hai veduto di me e di quelle che io ancora ti mostrerò.
17 liberandoti da questo popolo e dai Gentili, tra i quali ora ti mando,17 Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali io ti mando,
18 ad aprir i loro occhi, affinchè passino dalle tenebre alla luce, e dal potere di Satana a Dio e ricevano per la fede in me la remissione dei peccati e l'eredità tra i santi.18 per aprire loro gli occhi perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, perché ottengano per la fede in me la remissione dei peccati e partecipino all'eredità dei santi".
19 Per questo, o re Agrippa, non fui restìo alla celeste visione; 119 Pertanto, o re Agrippa, io non volli resistere alla visione celeste;
20 ma prima di tutto a quelli di Damasco e di Gerusalemme e di tutto il paese della Giudea e poi anche ai Gentili sono andato predicando che si pentano e si convertano a Dio o faccian degne opere di penitenza.20 anzi, prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea, infine ai pagani ho predicato che dovevano pentirsi e convertirsi a Dio, facendo opere di vera penitenza.
21 Per questa cagione, i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d'uccidermi.21 Per questi motivi i Giudei si impadronirono di me nel tempio e hanno cercato di uccidermi.
22 Ma coll'aiuto divino ho durato fino ad oggi, insegnando ai piccoli ed ai grandi, non dicendo altro che quello che i profeti e Mosè han detto dover succedere:22 Ma con l'aiuto di Dio fino a questo giorno io ho continuato a rendere testimonianza agli umili e ai potenti, non dicendo nient'altro se non ciò che i profeti e Mosè dissero che doveva avvenire,
23 che il Cristo doveva patire, ed essendo lui il primo a risorgere dai morti, deve annunziare la sua luce al suo popolo ed ai Gentili.23 che il Cristo doveva soffrire e che, risuscitato per primo da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e ai pagani".
24 Mentre Paolo così parlava in sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi, la molta dottrina tifa dare in pazzie.24 Mentre egli diceva queste cose in sua difesa, Festo alza la voce e gli grida: "Tu stai delirando, Paolo: il tuo gran sapere ti ha dato alla testa".
25 Ma Paolo replicò: Non son pazzo, ottimo Festo, ma proferisco parole di verità e di saggezza.25 E Paolo: "Non sto sragionando, eccellentissimo Festo, ma dico parole veritiere e sensate.
26 Sa bene il re, davanti al quale parlo francamente, queste cose, e son persuaso che niente di ciò gli è occulto. Infatti nessuna di queste cose è stata fatta alla chetichella.26 Infatti il re è bene informato di queste cose, e così parlo davanti a lui con piena fiducia, perché non penso che alcuna di queste cose possa essergli ignota. In realtà non si tratta di fatti avvenuti in qualche angolo remoto.
27 Credi tu, o re Agrippa, ai profeti? So che ci credi.27 Credi tu, o re Agrippa, ai profeti? Lo so che ci credi".
28 Ma Agrippa disse a Paolo: Quasi quasi mi persuadi a diventar cristiano.28 E Agrippa a Paolo: "Ancora un poco e mi persuadi a farmi cristiano".
29 E Paolo: Che manchi poco o molto, bramo da Dio che non solo tu, ma anche quelli che mi ascoltano, diventiate oggi, quale son io, da queste catene infuori.29 E Paolo: "O poco o molto, Dio volesse che non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano diveniste come io sono, all'infuori di queste catene".
30 E si alzò il re, il preside e Berenice e quelli che sedevan con essi.30 Allora il re, il governatore, Berenice e quanti erano seduti con loro si alzarono.
31 E, ritiratisi, discorrevan tra loro dicendo: Questo uomo non ha fatto nulla degno di morte o di prigionia.31 Allontanandosi parlavano tra loro e dicevano: "Un uomo come questo non può far nulla che meriti la morte o le catene".
32 Agrippa disse a Festo: Questo uomo poteva esser messo in libertà, se non avesse appellato a Cesare.32 Anzi Agrippa soggiunse a Festo: "Quest'uomo avrebbe potuto essere rilasciato, se non avesse fatto appello a Cesare".