Scrutatio

Venerdi, 10 maggio 2024 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Qoelet 9


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Tutte queste cose ho io agitate nella mia mente, ed ho cercato di chiarirle: vi sono dei giusti e dei sapienti, e le loro opere sono nelle mani di Dio, eppure l'uomo non sa se sia degno di amore o di odio.1 Tutte queste cose io disaminai nel mio cuore, affin di discernerle chiaramente. I giusti, e i sapienti, e le opere loro sono nella mano di Dio; eppur non sa l'uomo s'ei sia degno di amore, o di odio:
2 Tutto è incerto nel futuro, perchè tutto avviene ugualmente al giusto e all'empio, al buono e al cattivo, al puro e all'impuro, a chi immola vittime e a chi disprezza i sacrifizi; l'onesto e il peccatore, lo spergiuro e chi giura il vero (sono trattati ugualmente).2 Ma tutto rimane nell'incertezza sino al tempo, che verrà; perocché tutto succede del pari al giusto, ed all'empio, al buono, ed al cattivo, al mondo, e all'immondo, a colui, che immola vittime, e a colui che disprezza i sacrifizj, come l'uomo retto cosi il peccatore, e come è trattato colui, che spergiura, cosi quegli che giura secondo la verità.
3 Questa è la cosa peggiore di quelle che avvengono sotto il sole: l'accadere a tutti le medesime cose; per questo i cuori degli uomini si riempiono di malizia, di disprezzo nel tempo della vita, e dopo sono precipitati nell'inferno.3 Questa è la cosa più dolorosa di quante ne avvengono sotto del sole l'esser tutti soggetti a' medesimi avvenimenti: per la qual cosa eziandio i cuori de' figliuoli degli uomini si riempiono di malizia, e di petulanza nel tempo di loro vita, e dì poi sono strascinati nell'interno.
4 Non v'è nessuno che possa viver sempre, e che ne abbia la speranza. E' meglio un cane vivo che un leone morto.4 Non v' ha chi viva per sempre o di tal cosa si lusinghi: un cane vivo val più, che un lion morto.
5 Infatti quelli che vivono sanno di dover morire; ma i morti non san più nulla, non han più nulla da guadagnare, ed anche il loro ricordo è messo in oblìo.5 Perocché quelli, che vivono sanno d'avere; il morire: i morti poi non sanno più nulla, e non han più veruna mercede, e la loro memoria è stata messa in oblio;
6 Anche il loro amore, odio, invidie son finiti con loro, non ne hanno più che fare con questo secolo e colle cose che si fanno sotto il sole.6 l'amore, e l'odio, e le invidie son ancora unite insieme; ed ei non hanno parte a questo secolo, né a cosa che facciasi sotto del sole.
7 Va dunque e mangia con gioia il tuo pane, e bevi con allegria il tuo vino, perchè ciò che fai piace a Dio.7 Va adunque, e mangia lietamente il tuo pane, e bevi con letizia il tuo vino, mentre le opere tue a Dio sono accette.
8 In ogni tempo sian candide le tue vesti, e non manchi l'unguento al tuo capo.8 In ogni tempo sian candide le tue vesti, e non manchi unguento al tuo capo.
9 Godi la vita colla tua moglie diletta, per tutto il tempo della tua vita fugace, per quei giorni che ti sono dati sotto il sole, per tutto il tempo della tua vanità: questa è la tua sorte nella vita e nelle tue fatiche che ti affannano sotto il sole.9 Goditi la vita colla tua cara moglie per tutti i giorni della istabil tua vita conceduti a te sotto del sole per tutto il tempo di tua vanità: perocché questa è la tua sorte mentre vivi, e pe' travagli, che sopporti quaggiù.
10 Tutto quello che puoi fare coi tuoi mezzi, fallo presto, perchè nè attività, nè pensiero, nè sapienza, nè scienza ha luogo nella regione dei morti dove tu corri.10 Tutto quello, che può operai la tua mano, fallo con sollecitudine; perocché né azione, né pensiero, né saggezza, né scienza ha luogo nel sepolcro, verso del quale tu corri.
11 Mi volsi a considerare altre cose e vidi come sotto il sole la corsa non è dei veloci, nè la guerra dei forti, nè il pane dei sapienti, nè le ricchezze dei dotti, nè il favore degli artisti, ma che in tutto domina il tempo e il caso.11 Mi volsi ad altra parte, e osservai come sotto del sole né la corsa è serbata pei lesti di gamba, né la guerra pei valorosi, né il pane pei sapienti, né le ricchezze pei dotti, né il favore pei bravi artefici: ma l'occasione, ed il caso ha luogo in tutte le cose.
12 L'uomo non conosce il suo fine, e come i pesci son presi all'amo e gli uccelli al laccio, così son presi gli uomini dal tempo cattivo, quando all'improvviso piomba loro addosso.12 L'uomo non sa il suo fine, ma come i pesci son presi all'amo, e gli uccelli al laccio, così sono sorpresi gli uomini dal tempo cattivo, che lor sopraggiunge a un tratto.
13 Vidi ancora sotto il sole della sapienza che io stimo grandissima:13 Vidi ancora sotto del sole una sorta di saggezza, ch'io reputo grandissima:
14 v'era una piccola città con poca popolazione; andò contro di essa un gran re e l'assediò, costruì dei forti all'intorno, e l'assedio fu completo.14 Era una piccola città poco popolata: un re grande andò a campo sotto di lei, e aperse trinciera, e alzò de' fortini attorno, e strinse l'assedio.
15 Or in essa si trovò un uomo povero, ma saggio, il quale liberò la città col suo sapere: e nessuno poi si ricordò di quel povero uomo.15 E vi si trovò dentro un pover uomo, ma saggio, il quale col suo sapere liberò la città, ma nessuno di poi si ricordò di quel pover nomo.
16 Ma io concludevo che la sapienza vai più della fortezza. E come mai la sapienza del povero è disprezzata, e non sono ascoltate le sue parole?16 Or io concludeva, che val più la sapienza, che la fortezza: ma come mai la saggezza di quel pover uomo fu disprezzata, e non fu tenuto conto di sue parole?
17 Le parole del sapiente si ascoltano in silenzio più che le grida di uno che regna tra gli stolti.17 Le parole de' saggi si ascoltano in silenzio, più che le grida di uno che regna tra gli stolti.
18 La sapienza vai più delle armi da guerra, e chi sbaglia in una sola cosa perderà molti beni.18 Val più la sapienza, che le armi guerriere, e chi in una sola cosa difetta, perde molti vantaggi.