Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Qoelet 9


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LA SACRA BIBBIABIBBIA VOLGARE
1 Ho riflettuto su tutto ciò, e sono arrivato alla conclusione che i giusti, i sapienti e le loro azioni sono nelle mani di Dio. Gli uomini non conoscono nemmeno l'amore e l'odio; per quanto tutto si svolga davanti a loro.1 E tutte queste cose disputai io (e questionai) nel mio cuore, acciò che chiaramente io le sapessi, (e tutto integramente per propria ragione e veritade). Sono savie e giuste le tue opere, e sono in mano di Dio; e con tutto ciò non sa l'uomo, se è degno di amore ovvero di odio.
2 Una stessa è la sorte che tocca a tutti, al giusto e all'empio, al buono e al cattivo, al puro e all'impuro, a chi sacrifica e a chi non sacrifica. Come il buono, così il peccatore, come chi giura, così chi teme di giurare.2 Ma tutte le cose si riserba Iddio celatamente infino all' ultimo; onde veggiamo che ogni cosa viene mescolatamente al giusto e allo stolto, e al buono uomo e al reo, è al santo e al peccatore, e a chi fa sacrificio e a chi il biasima; e così diviene infermo il buono (come il cattivo, il giusto) come il peccatore, così il veritiero come colui che è mentitore.
3 Questo male investe tutto ciò che si fa sotto il sole: la stessa sorte tocca a tutti e, per di più, il cuore dell'uomo è pieno di male. La follia è nel suo cuore durante la vita; e dopo: via, nel soggiorno dei morti.3 E questa si è la peggiore cosa che intervegna sotto il sole, però che ogni cosa, bene e male, vegna ugualmente; per la quale cosa li cuori degli uomini (si turbano molto e) riempionsi di malizia, e hanno a vile (e tengono) il tempo di fare bene, e quasi inanzi che s' avveggano, muoiono e vanno allo inferno.
4 Finché uno è vivo, c'è speranza, perché sta meglio un cane vivo che un leone morto.4 E veggono bene che niuno è il quale sempre viva, e pure quello cotanto che qui deve vivere, non sa, e non ha credenza quale sia; meglio è il cane vivo, che il lione morto.
5 Infatti i vivi sanno che devono morire, ma i morti non sanno nulla; per loro non c'è più guadagno; il loro ricordo è andato nell'oblio.5 (E questa è la cagione, che) quando è vivo J'uomo (puote fare bene, e) sa bene ch' elli dee morire; ma coloro che sono morti (hanno trapassato il tempo del meritare, e) non sanno niuna cosa dond' elli si possano aiutare, e non hanno più mercede; e la loro condizione sì è fatta come fossa dimenticata.
6 Il loro amore, il loro odio, la loro ambizione, tutto ormai è scomparso. Non hanno ormai più parte alcuna con il mondo, con tutto ciò che si fa sotto il sole.6 E amore e odio e invidia insieme passarono; e (non v' hanno luogo) in questo secolo non hanno parte, nè delle cose che sono sotto il sole.
7 E allora, via, mangia nella gioia il tuo pane e bevi di buon animo il tuo vino, ché, con questo, Dio ti è già stato benigno.7 Or va dunque, e manuca con letizia il tuo pane, e il tuo vino bèi in allegrezza, se a Dio piaceranno l'opere tue.
8 In ogni tempo siano candide le tue vesti, né manchi l'olio sopra il tuo capo.8 D' ogni tempo siano bianchi li tuoi vestimenti, e l'olio non venga meno (e non scemi) del tuo capo.
9 Godi la vita con la donna che ami, giorno per giorno, durante la vita vana che ti è stata data sotto il sole. Ché questo è ciò che solo ti spetta nella vita e in tutta la fatica nella quale ti affatichi sotto il sole.9 Usa adunque il matrimonio con mogliata, la quale tu ami, per tutto il tempo della tua vita del tuo mutamento, il quale tempo ti fia dato sotto il sole, tutto il tempo della tua vanitade. Questa è la parte, nella vita tua, della fatica del sudore tuo sotto il sole.
10 Tutto ciò che fai, fallo finché hai forza, perché non c'è né azione né pensiero, né scienza né sapienza, negli inferi dove tu stai andando.10 Tieni mente che ciò che le mani tue possono fare (che sia bene), fallo incontenente; imperò che là dove tu vai, non vi vale senno nè ragione nè forza nè iscienza, cio è nello inferno.
11 Ho scoperto un'altra cosa sotto il sole: la corsa non la vince chi è veloce, né la battaglia la vincono i più forti. Non è ai sapienti che tocca il pane, né agli abili le ricchezze e neanche agli accorti il favore, perché a tutti tocca secondo il tempo e il caso.11 Anche mi volsi in altra parte, e vidi sotto il sole, che nè spigliato corriere ha tosto corso, nè uomini forti hanno vittoria, nè li savi hanno assai possessioni, nè li maestri sì sanno procacciare, nè artefici piacciono per loro grazia; ma ciò che fanno, per la loro avventura (o vero grazia) fanno, (se Iddio non lo dà loro per grazia).
12 E per di più, l'uomo non conosce il giorno della sua morte: è come i pesci che si acchiappano con la rete fatale, è come gli uccelli che si acchiappano col laccio. Allo stesso modo è acchiappato anche l'uomo in un malo giorno che gli piomba addosso all'improvviso.12 Non sa l'uomo', a che s' abbia a venire lo stato suo; però che così si pigliano gli uomini, disavventuratamente per tribulazione di tempo o d'altro, come si pigliano li pesci all' amo, e li uccelli al lacciuolo.
13 Ho visto anche quest'altro esempio di sapienza sotto il sole e per me ha molto valore:13 Questa altra sapienza vidi sotto il sole, e provai che era assai grande.
14 c'era una piccola città con pochi abitanti e un grande re venne contro di essa. L'assediò e costruì contro di essa grandi fortificazioni.14 Piccola cittade, e pochi uomini vi sono dentro; e vennevi ad assedio uno grande re, e cerchiolla dintorno, e assediolla.
15 In essa si trovò un uomo di umile origine, ma sapiente, che con la sua sapienza salvò la città. Eppure nessuno ha più ricordato quell'uomo umile.15 E trovasi uno povero uomo, il quale si è savio, che la difende per sua. sapienza; e perchè egli è povero (nullo gliene sa grado, e) niuno si ricorda poi di lui. (Or dunque se egli fosse ricco tutti gliene renderebbono onore).
16 Ho concluso allora che la sapienza vale più della forza, ma che la sapienza dell'umile è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate.16 E io dico che migliore è la sapienza, che la fortezza; dunque come la sapienza del povero è avuta (in disdegno e) in dispregio, e le parole del savio non sono ascoltate?
17 Le parole dei sapienti pronunciate con calma si capiscono meglio degli urli di un potente che parla in mezzo agli stolti.17 Parole de' savii devono essere ascoltate chetamente, più che le parole del principe stolto.
18 Vale più la sapienza che gli strumenti da guerra, ma un solo sbaglio può far perire un gran bene.18 Migliore è la sapienza, che l'arme di battaglia; e chi pecca in uno, perde molte buone cose.