Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Primo libro dei Re 8


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LA SACRA BIBBIABIBBIA MARTINI
1 Allora Salomone convocò gli anziani d'Israele a Gerusalemme per trasportare dalla Città di Davide, cioè da Sion, l'arca dell'alleanza del Signore.1 Allora si adunarono tutti i seniori d'Israele co' principi delle tribù, e i capi delle famiglie de' figliuoli d Israele presso al re Salomone a Geru­salemme, per fare il trasporto dell'arca del testamento del Signore, dalla città di Davidde, cioè da Sion.
2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone, per la festa della luna di Etanim, ch'è il settimo mese.2 E tutto Israele si congregò davanti al re Salomone nel dì solenne del mese Ethanim, che è il settimo mese.
3 Venuti dunque tutti gli anziani d'Israele, i sacerdoti presero l'arca,3 E andarono tutti gli anziani d'Israele e i sacerdoti presero l'arca,
4 la tenda del convegno e tutte le suppellettili del santuario che erano in essa.4 E portarono l'arca del Signore, e il tabernacolo dell'alleanza, e tutti i vasi del Santuario, che erano nel ta­bernacolo: e li portavano i sacerdoti, e i Leviti.
5 Il re Salomone e tutta la comunità d'Israele, che s'era radunata presso di lui, sacrificavano davanti all'arca pecore e buoi in quantità incalcolabile.5 E il re Salomone, e tutta la mol­titudine d'Israele, che si era adunata presso di lui, andavano con lui innanzi all'arca, e immolavan pecore, e bo­vi in copia inestiiàabile, e senza nu­mero.
6 I sacerdoti frattanto portarono l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto, nella cella del tempio, cioè nel santo dei santi, sotto le ali dei cherubini.6 E i sacerdoti portaron l'arca del testamento del Signore al luogo desti­natole, nell'oracolo del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ale dei Che­rubini.
7 I cherubini infatti stendevano le ali sul luogo dell'arca e dall'alto ricoprivano l'arca con le sue stanghe.7 Perocché i Cherubini stendevano le loro ale sopra il sito dell'arca, e adombravano superiormente l'arca, e le sue stanghe.
8 Queste erano così lunghe che le loro estremità si potevano vedere dall'aula antistante alla cella, non però di fuori. Lì sono rimaste fino ad oggi.8 E le stanghe, le quali spuntavano in fuora (talmente che le loro estremità si vedevano fuori del Santuario dinanzi all'oracolo) non comparivan più al di fuori, ed elle vi son rimase fino al dì d'oggi.
9 Nell'arca non c'era nulla, eccetto le due tavole di pietra che Mosè vi aveva depositato all'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza che il Signore aveva sancito con i figli d'Israele nel loro esodo dal paese d'Egitto.9 E nell'arca non v' era altra cosa, se non le due tavole di pietra postevi da Mosè a Horeb, quando il Signore fece l'alleanza co' figliuoli d'Israele, dopo che furono usciti dalla terra d'Egitto.
10 Quando i sacerdoti stavano uscendo dal santuario, una nube riempì il tempio del Signore10 Or egli avvenne, che quando i sacerdoti furono usciti dal Santuario, la casa del Signore fu ingombrata da una nebbia.
11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere le loro funzioni a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il suo tempio.11 E i sacerdoti non potevano resi­stere a fare gli uffici loro a cagion della nebbia: perocché la gloria del Signore avea ripiena la casa del Signore.
12 Allora Salomone disse: "Il Signore ha deciso di abitare nella densa nube;12 Allora disse Salomone: Il Signore ha detto, che avrebbe abitato nella nebbia.
13 perciò io ti ho edificato un'eccelsa dimora, un luogo dove tu risieda per sempre".13 Io con tutto l'affetto ho fabbri­cato una casa (o Dio) per tua abita­zione, per tuo trono saldissimo in sem­piterno.
14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele che se ne stava in piedi.14 E il re si rivolse per augurare ogni bene all'adunanza d'Israele: pe­rocché tutta l'adunanza d'Israele stava presente.
15 Disse: "Benedetto il Signore Dio d'Israele che ha promesso di sua bocca a Davide mio padre e ha compiuto di sua mano quanto aveva promesso:15 Indi disse Salomone: Benedetto il Signore Dio d'Israele, il quale di sua propria bocca predisse a Davidde mio padre quello, che egli colla sua possan­za adempì. Or egli disse:
16 "Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto non ho scelto nessuna città fra tutte le tribù d'Israele per edificare un tempio in cui risieda il mio nome, bensì ho scelto Davide perché guidi il mio popolo Israele".16 Dal giorno, in cui io trassi il mio popolo d'Israele dalla terra d'Egitto, non mi elessi io una città tra tutte le tribù d'Israele, affinchè vi si edificass una casa, la quale portasse il mio no­me: ma elessi Davidde, affinchè fosse capo del mio popolo d'Israele.
17 Ora, Davide mio padre aveva intenzione di edificare un tempio al nome del Signore, Dio d'Israele;17 Or Davidde mio padre fabbricar voleva una casa al nome del Signore Dio d'Israele:
18 ma il Signore disse a Davide mio padre: "Tu hai deciso di costruire un tempio al mio nome, e hai fatto bene;18 Ma il Signore disse a Davidde mio padre: Quando tu pensasti in cuor tuo di edificare una casa al mio nome, ben facesti tu, formando nella tua men­te tal disegno:
19 però a costruirlo non sarai tu bensì tuo figlio, uscito dai tuoi lombi; egli edificherà il tempio al mio nome".19 Tu però non edificherai a me que­sta casa, ma sì il tuo figliuolo generato da te, egli edificherà una casa al nome mio.
20 Il Signore ha dunque realizzato la promessa che aveva pronunciato: io sono succeduto a Davide mio padre, mi sono seduto sul trono d'Israele come il Signore aveva detto e ho edificato il tempio al nome del Signore, Dio d'Israele.20 Il Signore ha condotta ad effetto la parola, che avea pronunziata, e io son venuto in luogo di Davidde mio padre, e mi sono assiso sul trono d'I­sraele, come avea detto il Signore, e ho edificata una casa al nome del Signore Dio d'Israele.
21 Là ho fissato un posto per l'arca nella quale si trova l'alleanza che il Signore ha concluso con i nostri padri quando li fece uscire dalla terra d'Egitto".21 E in essa ho scelto il suo luogo all'arca, in cui sta il testamento del Signore, fermato da lui co' padri nostri, allorché uscirono dalla terra d'Egitto.
22 Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, in presenza di tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo22 Indi Salomone si stette in piedi dinanzi all'altare del Signore al co­spetto di tutta l'adunanza d'Israele, e stese le mani sue verso del cielo.
23 e disse: "Signore, Dio d'Israele, non c'è alcun Dio simile a te né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu che mantieni l'alleanza e la benevolenza verso i tuoi servi quando essi camminano con tutto il loro cuore alla tua presenza,23 E disse: Signore Dio d'Israele, non v' ha Dio simile a te né su in cielo, nè quaggiù in terra: tu se', che il patta mantieni, e la tua misericordia a tuoi servi, i quali le tue vie han battute con tutto il cuor loro.
24 hai mantenuto la promessa fatta al tuo servo Davide mio padre e oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.24 Tu hai mantenute le parole dette da te al padre mio Davidde tuo servo: di tua bocca tu le dicesti, e colle mani tue le hai adempiute, come questo gior­no il dimostra.
25 E ora Signore, Dio d'Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso dicendo: "Non ti mancherà giammai un discendente che stia alla mia presenza, seduto sul trono d'Israele, purché i tuoi figli conservino la loro condotta e camminino alla mia presenza come hai fatto tu".25 Adesso adunque, o Signore Dio d'Israele, mantieni al tuo servo David­de padre mio la parola datagli da te, quando dicesti: Non mancherà di tua stirpe giammai chi segga dinanzi a me sul trono d'Israele: purché però vegli­no i tuoi figliuoli sopra i loro anda­menti, in tal guisa, che camminino di­nanzi a me, come tu hai camminato nel mio cospetto.
26 Orbene, Dio d'Israele, si realizzi la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre.26 Or adunque, Signore Dio d'Israe­le, stiano salde le tue parole dette da te al tuo servo Davidde mio padre.
27 Ma veramente Dio abita sulla terra? Ecco: i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno lo potrà questo tempio che ho costruito!27 E egli adunque credibile, che Dio abiti veracemente sopra la terra? Pe­rocché se il cielo, e gli altissimi cieli non posson capirti, quanto meno questa casa edificata da me?
28 Tu però volgiti propizio alla preghiera e alla supplica del tuo servo, o Signore mio Dio, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi dinanzi a te!28 Ma volgiti all'orazione del tuo servo, e alle sue suppliche, o Signore Dio mio: ascolta l'inno, e la preghiera, che fa oggi a te il tuo servo:
29 Che i tuoi occhi siano aperti notte e giorno su questo tempio, su questo luogo di cui hai detto: "Lì sarà il mio nome"; ascolta la preghiera che il tuo servo ti innalza in questo luogo.29 Siano aperti di notte, e di giorno i tuoi occhi sopra di questa casa, sopra la casa, di cui dicesti: Ivi sarà il nome mio: talmente che la preghiera, che a te fa in questo luogo il tuo servo, sia esaudita da te,
30 Ascolta dunque la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo, ascolta nel luogo della tua dimora, nel cielo, ascolta e perdona!30 E tu ascolti le suppliche del tuo servo, e del tuo popolo d'Israele, di qualunque cosa ti preghino in questo luogo: or gli esaudirai tu dai luogo di tua abitazione nel cielo, ed esauditili, farai loro misericordia.
31 Se qualcuno avrà peccato contro il suo prossimo e, dopo che gli sarà imposto un giuramento imprecatorio, verrà a giurare dinanzi al tuo altare in questo tempio,31 Se un uomo avrà peccato contro il suo prossimo, il quale esiga da lui, che si leghi con giuramento, ed egli verrà per fare suo giuramento nella tua casa dinanzi al tuo altare.
32 tu ascolta dal cielo e agisci, fa' giustizia con i tuoi servi condannando l'empio, con il far ricadere sul suo capo la sua condotta, e dichiarando giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia.32 Tu ascolterai dal cielo, e renderai, e farai giustizia a' tuoi servi, condan­nando l'empio, e facendo sul capo di lui cadere il suo fallo, e giustificando il giusto, e ricompensando la sua giustizia.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà battuto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se farà ritorno a te e darà lode al tuo nome, ti pregherà e supplicherà in questo tempio,33 Se il tuo popolo d'Israele sarà stato messo in fuga da' suoi nemici (perocché egli peccherà contro di te), e facendo penitenza, e dando gloria al nome tuo, verranno a porgere a te ora­zioni, e suppliche in questa casa;
34 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e riconducilo nel paese che hai donato ai suoi padri.34 Esaudiscili tu dal cielo, perdona il peccato al popol tuo d'Israele, e ri­conducilo a quella terra, che fu da te data ai padri loro.
35 Quando il cielo sarà chiuso e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e si ritrarranno dal loro peccato perché li hai afflitti,35 Se il cielo sarà chiuso, e pioggia non cadrà a motivo dei loro peccati, e orando in questo luogo faran peni­tenza in onor del tuo nome, e nella loro afflizione si convertiranno delle loro ini­quità;
36 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona via per cui dovranno camminare e invia la pioggia sulla terra donata in eredità al tuo popolo.36 Esaudiscili tu dal cielo, e perdona i peccati de' servi tuoi, e del popol tuo d'Israele: e mostra ad essi la buona strada, per cui debbano camminare, e dà pioggia alla terra, di cui desti il do­minio al tuo popolo.
37 Quando la carestia, la peste, il carbonchio e la ruggine colpiranno il paese, le locuste e i bruchi lo invaderanno, il nemico stringerà d'assedio una delle sue porte e scoppierà un flagello o un'epidemia qualsiasi,37 Se la fame, o la pestilenza inva­derà il paese, o l'aere corrotto, o la rug­gine, o le locuste, o il fuoco salvatico, s'ei sarà devastato dall'inimico, che assedii le sue città, in qualunque flagello, in qualunque calamità,
38 se qualcuno del tuo popolo Israele, avvertendo i rimorsi della propria coscienza, innalzerà una preghiera o una supplica e stenderà le mani verso questo tempio,38 Ogni volta che qualsivoglia uomo del tuo popolo d'Israele ricorrerà a te con voti, e preghiere, ogni volta che alcuno riconoscendo la piaga del pro­prio cuore, alzerà a te le sue mani in questa casa,
39 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, perdona e agisci rendendo a ciascuno secondo la sua condotta, perché tu conosci il suo cuore; tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli dell'uomo.39 Tu esaudirai dal cielo, da quel luogo di tua abitazione, e ti renderai propizio, e darai a ciascheduno secondo le sue operazioni, secondo quel, che vedrai nel suo cuore (perocché a te solo son manifesti i cuori di tutti i figliuoli degli uomini),
40 Così essi ti temeranno per tutti i giorni che vivranno sulla terra che hai donato ai nostri padri.40 Affinchè ti temano, finché vivono sopra la terra data da te ai padri loro.
41 Persino lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo nome --41 Ma lo straniero ancora, che non appartiene al popol tuo d'Israele, quan­do da rimoto paese verrà per amor del tuo nome (conciossiachè si spanderà dappertutto la fama del nome tuo gran­de, e della possente tua mano, e dell'operante tuo braccio),
42 giacché si udrà parlare del tuo grande nome e della tua mano potente e del tuo braccio teso --, verrà per pregare in questo tempio,42 Quando adunque egli verrà a far orazione in questo luogo,
43 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, e concedi ciò che lo straniero ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo vero nome è stato invocato su questo tempio che io ho edificato.43 Tu lo esaudirai dal cielo, dal fir­mamento, su cui tu risiedi, e farai tutto quello, che chiederà a te lo straniero: affinchè i popoli tutti del mondo im­parino a temere il tuo nome, come il popol tuo d'Israele, e riconoscano, co­me da te ha nome questa casa edificata da me.
44 Se il tuo popolo muoverà guerra contro i suoi nemici, seguendo le vie per cui l'hai mandato, e pregherà il Signore rivolto verso la città da te scelta e verso il tempio da me edificato al tuo nome,44 Se il tuo popolo anderà a far guerra a' suoi nemici, dovunque sarà mandato da te, e ti indirizzerà le sue preghiere rivolto alla città eletta da te, e alla casa edificata da me al tuo nome,
45 tu ascolta dal cielo la sua preghiera e la sua supplica e fa' giustizia.45 Tu esaudirai dal cielo le loro ora­zioni, e le loro suppliche, e renderai loro giustizia.
46 Se peccheranno contro di te, poiché non c'è uomo che non pecchi, e tu, sdegnato contro di loro, li abbandonerai in balia del nemico e i loro deportatori li deporteranno nel paese del nemico, lontano o vicino;46 Che se eglino peccheranno contro di te (perocché uomo non v'ha, che non pecchi), onde tu mosso a sdegno gli abbi abbandonati in potere de' torpi nemici, ed ei siano menati schiavi in terra nemica lungi, o dappresso,
47 se rientreranno in se stessi nella terra dove furono deportati, se si convertiranno e ti supplicheranno nella terra dei loro deportatori dicendo: "Abbiamo peccato e commesso iniquità, siamo colpevoli";47 Se nel luogo di loro schiavitù fa­ran di cuore penitenza, e si converti­ranno, e nel loro servaggio ti suppli­cheranno, e diranno: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, empie cose abbiam fatte:
48 se si convertiranno a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nella terra dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregheranno rivolti verso la terra che donasti ai loro padri, verso la città da te scelta e verso il tempio da me edificato al tuo nome,48 E ritorneranno a te con tutto il cuor loro, e con tutta l'anima, nel pae­se nimico, dove sono stati condotti in ischiavitù, e a te faranno preghiera rivolti verso del loro paese dato da te a' padri loro, e verso la città eletta da te, e verso il tempio edificato da me al tuo nome,
49 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica; fa' loro giustizia,49 Tu esaudirai in cielo, nel firma­mento, su di cui posa il tuo trono, le loro orazioni, e le loro suppliche, e prenderai le loro difese:
50 perdona ai membri del tuo popolo, che hanno peccato contro di te, tutte le ribellioni che hanno commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso i loro deportatori affinché questi usino loro clemenza,50 E propizio ti renderai al popol tuo, che peccò contro di te, e a tutte le iniquità, colle quali avranno prevari­cato contro di te, e ispirerai miseri­cordia a coloro, che fi tengono in ischiavitù, affinchè li trattino benigna­mente.
51 perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai tratto fuori dall'Egitto, di mezzo al crogiolo di ferro.51 Perocché eglino sono tuo popolo, e tua eredità, cui tu traesti dalla terra d'Egitto, dalla fornace di ferro.
52 I tuoi occhi siano aperti alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele per esaudirli in tutto quello che ti chiedono,52 Siano aperti i tuoi occhi alle pre­ghiere dei tuo servo, e del popol tuo d'Israele, ed esaudiscigli in qualunque occasione ti invocheranno;
53 poiché tu li hai separati quale tua eredità da tutti i popoli della terra, conforme a quel che dicesti per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore Dio".53 Perocché tu li separasti da tutti i popoli della terra, per esser tua eredità, come dicesti per bocca di Mosè tuo servo, allorché i padri nostri menasti fuora dell'Egitto, Signore Dio.
54 Quando Salomone ebbe terminata questa preghiera e supplica al Signore, si alzò davanti all'altare del Signore: stava infatti inginocchiato, con le mani tese verso il cielo.54 Or dopo che Salomone ebbe finito di fare tutta questa orazione, e preghie­ra al Signore, si alzò egli dal cospetto dell'altare del Signore: perocché avea posate sopra la terra ambedue le ginoc­chia, e teneva stese le mani verso del cielo.
55 Stando in piedi, benedisse ad alta voce tutta l'assemblea d'Israele:55 Stando adunque in piedi benedis­se tutta l'adunanza d'Israele ad alta voce, dicendo:
56 "Benedetto il Signore che ha concesso riposo al suo popolo Israele, secondo tutto quello che aveva detto. Neppure una di tutte le belle promesse fatte tramite il suo servo Mosè è andata a vuoto!56 Benedetto il Signore, che ha data la pace al popol suo d'Israele, secondo tutte le promesse, che avea fatte: neppur una parola non è caduta per ter­ra rispetto a tutti quei beni, che egli promise per bocca di Mosè suo servo.
57 Il Signore nostro Dio sia con noi come lo fu con i nostri padri; non ci abbandoni né ci rigetti;57 Sia il Signore Dio nostro con noi, come fu co' padri nostri, ed egli non ci abbandoni, e non ci rigetti.
58 ma inclini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, statuti e precetti che ha prescritto ai nostri padri.58 Ma i cuori nostri inclini verso di lui, affinchè nelle sue vie camminiamo senza riserva, e osserviamo i suoi pre­cetti, e le sue cerimonie, e gl'insegna­menti dati ai padri nostri.
59 Possano queste parole che ho pronunciato davanti al Signore rimanere presenti al Signore nostro Dio giorno e notte; egli ogni giorno renderà giustizia al suo servo e al suo popolo Israele.59 E le parole di questa orazione fat­ta da me dinanzi al Signore, siano pre­senti al Signore Dio nostro di giorno, e di notte, affinchè egli sia favorevole in ogni tempo al suo servo, e al popol suo d'Israele:
60 Così tutti i popoli della terra sapranno che il Signore solo e nessun altro è Dio,60 E riconoscano tutti i popoli della terra, come il Signore egli e Dio, e al­tro non havvene fuori di Lui.
61 e il vostro cuore sarà tutto intero per il Signore nostro Dio, camminando secondo i suoi statuti e osservando i suoi comandamenti, come fate oggi".61 E parimente il cuor nostro sia retto inverso il Signore Dio nostro, tal­mente che adempiamo i suoi comanda­menti, e osserviamo i suoi precetti, co­me pur oggi facciamo.
62 Il re e tutto Israele con lui offrirono sacrifici davanti al Signore.62 Il re adunque, e con lui tutto Israele immolavano vittime dinanzi al Signore.
63 Come sacrifici di comunione offerti al Signore Salomone immolò ventiduemila buoi e centoventimila pecore. In tal modo il re e tutti i figli d'Israele dedicarono il tempio del Signore.63 E Salomone scannò, e immolò al Signore in ostie pacifiche ventidue mila bovi, e cento venti mila pecore: e il re, e i figliuoli d'Israele dedicarono il tempio del Signore.
64 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile che sta di fronte al tempio del Signore; lì infatti offrì l'olocausto, l'oblazione e le parti grasse dei sacrifici di comunione, poiché l'altare di bronzo che è davanti al Signore era insufficiente a contenere l'olocausto, l'oblazione e le parti grasse dei sacrifici di comunione.64 In quel medesimo giorno il re con­sagrò la parte di mezzo dell'atrio, che era dinanzi alla casa del Signore: pe­rocché ivi offerse olocausti, e vittime, e il grasso delle ostie pacifice, perchè l'altare di bronzo, che era dinanzi al Signore, non era sufficiente a capire gli olocausti, e i sagrifizi, e il grasso dei ostie pacifiche.
65 In quell'occasione Salomone celebrò la festa; a lui si unì davanti al Signore, nostro Dio, per sette giorni, tutto Israele, un'assemblea grandiosa proveniente dall'ingresso di Camat fino al torrente d'Egitto.65 Fece dunque allora Salomone una celebre solennità, e con lui tutto Israele raunato in gran folla dalle strette di Emath fino al torrente d'Egitto, dinanzi al Signore Dio nostro, per sette giorni, e per sette altri giorni, viene a dire, per quattordici giorni.
66 Nel giorno ottavo congedò il popolo ed essi benedirono il re e ritornarono alle loro dimore, allegri e con il cuore contento per tutto il bene che il Signore aveva fatto a Davide suo servo e al suo popolo Israele.66 E l'ottavo giorno licenziò i popoli, i quali benedicendo il re, se ne tornarono alle loro tende col cuore lieto, e pien di gaudio per tutti i benefizi fatti dal Signore a Davidde suo servo, e ad Israele suo popolo.