Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Giudici 19


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BIBBIA RICCIOTTIDIODATI
1 - Eravi un certo levita, che abitava sul fianco della montagna di Efraim e che aveva preso moglie in Betleem di Giuda.1 OR in quel tempo, non essendovi alcun re in Israele, avvenne che un uomo Levita, dimorando nel fondo del monte di Efraim, si prese una donna concubina di Bet-lehem di Giuda.
2 Costei abbandonò il marito e fece ritorno in Betleem a casa di suo padre e restò presso di lui quattro mesi.2 E questa sua concubina fornicò in casa sua, e si partì da lui, e se ne andò a casa di suo padre, in Bet-lehem di Giuda, ove stette lo spazio di quattro mesi.
3 Il marito, accompagnato da un servo e da due asini, la seguì, volendosi riconciliare e guadagnarla colle buone per ricondurla seco. La moglie lo accolse e lo introdusse in casa di suo padre. Avendo inteso ciò e avendolo visto, il suocero gli mosse incontro festante3 Poi il suo marito si levò, e le andò dietro, per piegare il cuor suo con dolci parole, e per ricondurla; e avea seco il suo servitore, e un paio d’asini. Ed ella lo menò in casa di suo padre; e il padre della giovane, come l’ebbe veduto, gli si fece lietamente incontro.
4 e lo abbracciò e per tre giorni trattenne in casa il genero, mangiando e bevendo famigliarmente.4 E il suo suocero, padre della giovane, lo ritenne; ed egli dimorò con lui tre giorni; e mangiarono, e bevvero, e albergarono quivi.
5 Al quarto giorno il levita si levò che era ancor notte e volle partire; ma il suocero lo trattenne e gli disse: «Prendi un po' di pane per ristorarti lo stomaco e poi partirai».5 E, al quarto giorno, si levarono la mattina; e il Levita si mise in ordine per andarsene; ma il padre della giovane disse al suo genero: Confortati il cuore con un boccon di pane, e poi voi ve ne andrete.
6 Sedettero insieme e mangiarono e bevettero. Poi il padre della fanciulla disse al genero: «Te ne prego, resta qua oggi e stiamo allegri insieme».6 Così si posero amendue a sedere, e mangiarono, e bevvero insieme; e il padre della giovane disse a quell’uomo: Deh! piacciati star qui questa notte, e il cuor tuo si rallegri.
7 Ma egli, levatosi, voleva andarsene. Tuttavia il suocero con grandi istanze lo fece restare presso di sè.7 Ma quell’uomo si levò per andarsene; ma pure il suo suocero gli fece forza, talchè egli se ne ritornò, e stette quivi quella notte.
8 Il mattino seguente il levita erasi preparato per andarsene e il suocero ancora gli disse: «Te ne prego, prendi un po' di cibo e ristorati le forze; quando il giorno sarà più inoltrato, potrai andare». Mangiarono adunque insieme8 E al quinto giorno, egli si levò la mattina per andarsene; e il padre della giovane gli disse: Deh! confortati il cuore. E, postisi amendue a mangiare insieme, indugiarono finchè il giorno fu calato.
9 e poi il giovane, levatosi, fece per partire colla moglie e col servo. Di nuovo gli venne detto dal suocero: «Guarda che il giorno è più vicino al tramonto e s'avvicina la sera; resta con me anche oggi e passa allegramente la giornata, e domani partirai per tornare a casa tua».9 Allora quell’uomo si levò, per andarsene con la sua concubina, e col suo servitore. Ma il suo suocero, padre della giovane, gli disse: Ecco ora, il giorno vien mancando e fassi sera; deh! state qui questa notte: ecco, il giorno cade; deh! sta’ qui questa notte, e rallegrisi il cuor tuo; e domattina voi vi leverete per andare a vostro cammino, e tu te ne andrai a casa tua.
10 Ma il genero non volle accondiscendere alle parole del suocero e partì immediatamente. Venne davanti a Jebus, chiamata con altro nome Gerusalemme, conducendo seco i due asini carichi e la moglie.10 Ma quell’uomo non volle star quivi la notte; anzi si levò, e se ne andò; e giunse fin dirincontro a Iebus, che è Gerusalemme, co’ suoi due asini carichi, e con la sua concubina.
11 Arrivato adunque presso Jebus, e avvicinandosi la notte, il servo disse al padrone: «Vieni, te ne prego, dirigiamoci alla città dei Jebusei e tratteniamoci in essa».11 Come furono presso a Iebus, il giorno era molto calato; laonde il servitore disse al suo padrone: Deh! vieni, riduciamoci in questa città de’ Gebusei, e alberghiamo in essa.
12 Ma il padrone rispose: «Non entrerò in una borgata di gente straniera, che non è dei figli d'Israele, ma passerò fino a Gabaa;12 Ma il suo padrone gli disse: Noi non ci ridurremo in alcuna città di stranieri, che non sia de’ figliuoli d’Israele; anzi passeremo fino a Ghibea.
13 e giuntivi pernotteremo colà oppure nella città di Rama».13 Poi disse al suo servitore: Cammina, e arriviamo ad uno di que’ luoghi, e alberghiamo in Ghibea, o in Rama.
14 Oltrepassarono adunque Jebus e continuando l'incominciato cammino, il sole tramontò presso Gabaa, che è nella tribù di Beniamino.14 Essi adunque passarono oltre, e camminarono; e il sole tramontò loro presso a Ghibea, la quale è di Beniamino.
15 Si diressero colà per fermarvisi ed, entrati nella città, sedettero nella piazza, ma nessuno li volle ospitare.15 Ed essi si rivolsero là, per andare ad albergare in Ghibea. Ed essendo quel Levita entrato nella città, si fermò in su la piazza; e non vi fu alcuno che li accogliesse in casa per passar la notte
16 Quand'ecco apparve un uomo vecchio, di ritorno la sera dal campo e dal lavoro, il quale era pure della montagna di Efraim e forestiero abitava in Gabaa, mentre tutti gli uomini di quella regione erano figli di Jemini.16 Ma ecco, un uomo vecchio, che veniva in su la sera dal suo lavoro da’ campi, il quale era della montagna di Efraim, e dimorava in Ghibea; gli abitanti del qual luogo erano Beniaminiti.
17 Alzati gli occhi, il vecchio vide l'uomo seduto coi suoi bagagli nella piazza della città e gli chiese: «Donde vieni? E dove vai?».17 Ed esso, alzati gli occhi, vide quel viandante nella piazza della città; e gli disse: Ove vai? ed onde vieni?
18 Al che egli rispose: «Siamo partiti da Betleem di Giuda e siamo incamminati verso casa nostra, che sta all'estremità del monte di Efraim, donde eravamo partiti per Betleem ed ora ce ne andiamo alla casa del Signore. Ma nessuno ci ha voluto accogliere sotto il suo tetto;18 Ed egli gli disse: Noi passiamo da Bet-lehem di Giuda, per andare al fondo della montagna di Efraim; io sono di là, ed era andato fino a Bet-lehem di Giuda; e ora me ne vo alla Casa del Signore; e non vi è alcuno che mi accolga in casa.
19 eppure abbiamo paglia e fieno per foraggio degli asini, e pane e vino per me, per la mia ancella e per il servo che è meco; non abbiam bisogno che dell'ospitalità».19 E pure abbiamo della paglia, e della pastura, per li nostri asini; e anche del pane e del vino, per me, e per la tua servente, e per lo famiglio che è co’ tuoi servitori; noi non abbiamo mancamento di nulla.
20 Il vecchio gli rispose: «La pace sia con te; io ti darò tutto ciò che ti è necessario; ma te ne prego, non restar nella piazza».20 E quell’uomo vecchio gli disse: Datti pace; lascia pur la cura a me d’ogni tuo bisogno; sol non istar la notte in su la piazza.
21 E li introdusse in casa sua e diede foraggio agli asini e dopo che si furono lavati i piedi li ricevette a mensa.21 Ed egli lo menò in casa sua, e diè della pastura agli asini; ed essi si lavarono i piedi, e mangiarono e bevvero
22 Mentre essi mangiavano e dopo la fatica del viaggio si ristoravano il corpo col cibo e colla bevanda, giunsero gli uomini di quella città, figliuoli di Belial (vale a dire senza freno), e circondata la casa del vecchio, cominciarono a battere alla porta e a gridare al padrone della casa dicendo: «Menaci fuori l'uomo che entrò in casa tua, perchè abusiamo di lui».22 Mentre stavano allegramente, ecco, gli uomini di quella città, uomini scellerati, furono attorno alla casa, picchiando all’uscio; e dissero a quell’uomo vecchio, padron della casa: Mena fuori quell’uomo ch’è venuto in casa tua, acciocchè noi lo conosciamo.
23 Il vecchio se ne uscì verso di loro e disse: «Non vogliate, fratelli, non vogliate fare questo male così grande, poichè quest'uomo ha ricevuto da me l'ospitalità. Non commettete quest'infamia.23 Ma quell’uomo, padron della casa, uscì fuori a loro, e disse loro: No, fratelli miei; deh! non fate questo male; poichè quest’uomo è venuto in casa mia, non fate questa villania.
24 Ho una figlia vergine e costui ha la moglie; ve le condurrò fuori affinchè le disonoriate e soddisfacciate la vostra libidine: vi prego soltanto di non compiere su quest'uomo un delitto così grande contro natura».24 Ecco, la mia figliuola, ch’è vergine, e la concubina di esso; deh! lasciate che io ve le meni fuori, e usate con esse, e fate loro ciò che vi piacerà; ma non fate questa villania a quest’uomo.
25 E vedendo che essi non volevano lasciarsi persuadere dalle sue parole, l'uomo condusse a loro la moglie e l'abbandonò ai loro oltraggi; ed essi, dopo averne abusato per tutta la notte, la rimandarono verso il mattino.25 Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo; laonde quell’uomo prese la sua concubina, e la menò loro nella strada; ed essi la conobbero, e la straziarono tutta quella notte infino alla mattina; poi, all’apparir dell’alba, la rimandarono.
26 E la donna al farsi del giorno venne alla porta della casa dove si trovava il suo signore e ivi cadde per terra.26 E quella donna se ne venne, in sul far del dì, e cascò alla porta della casa di quell’uomo, nella quale il suo signore era; e stette quivi finchè fosse dì chiaro.
27 Fattosi giorno, l'uomo si levò e aprì la porta per proseguire il suo cammino e vide la donna sua giacer distesa dinanzi alla porta colle mani sul limitare.27 E il suo signore si levò la mattina, e aprì l’uscio della casa, e usciva fuori per andarsene a suo cammino; ed ecco, quella donna, sua concubina, giaceva alla porta della casa, con le mani in su la soglia.
28 E credendola riposare, le disse: «Lèvati e andiamocene». Ma, non ricevendo nessuna risposta, capì che era morta. Presala allora, la pose su un asino e se ne tornò a casa.28 Ed egli le disse: Levati, e andiamocene. Ma non v’era chi rispondesse. Allora egli la caricò sopra un asino, e si levò, e se ne andò al suo luogo.
29 Entrato che fu, prese una spada, tagliò il cadavere della moglie colle sue ossa in dodici parti e le mandò in tutto il territorio d'Israele.29 E, come fu giunto a casa sua, tolse un coltello, e prese la sua concubina, e la tagliò, per le sue ossa, in dodici pezzi, e la mandò per tutte le contrade d’Israele.
30 Tutti quelli che videro si fecero a gridare: «Non è mai stata fatta cosa simile in Israele dal giorno in cui i padri nostri salirono dall'Egitto fino a questo giorno. Raccoglietevi a consiglio e insieme decretate ciò che si debba fare».30 E chiunque vide ciò, disse: Tal cosa non è giammai stata fatta, nè veduta, dal dì che i figliuoli d’Israele salirono fuor del paese di Egitto, fino a questo giorno; prendete il fatto a cuore, tenetene consiglio e parlamento