Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 14


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Colui che è debole nella fede, accoglietelo, non per discutere sulle differenti opinioni.1 E ricevete l'uomo che non è fermo nella fede, non in le defensioni de' pensieri.
2 L'uno crede di poter mangiar d'ogni cosa; un altro che è debole non mangia che erbe.2 Chè un altro si crede mangiare tutte le cose; ma quello ch' è infermo manduca dell' erbe.
3 Or chi mangia non sprezzi colui che non mangia; e chi non mangia non voglia giudicar chi mangia, poichè Dio stesso l'ha accolto.3 E quelli che manduca non abbia a schifo colui che non manduca; e quelli che non manduca non giudichi quello che manduca; Dio adunque l'uno e l'altro ha ricevuto (alla fede).
4 O tu chi sei che vuoi giudicare il servo altrui? pel suo padrone, sta o cade; ma starà in piedi, perchè il Signore ha la potenza di sostenerlo.4 E tu [chi se'] che giudichi l'altrui servo? ch' egli al suo signore sta ritto, o ch' egli cade? ma egli pur sta dritto; chè Dio è potente di rifermare colui.
5 C'è chi giudica un giorno più d'un altro, c'è chi ritiene tutti i giorni uguali; ognuno nella propria mente abbia la sua piena sicurezza.5 E viene uno, e giudica il dì intra il dì; e un altro giudica tutto il dì; e ciascuno abbonda nel suo senno.
6 Chi bada al giorno, lo fa per il Signore, e chi mangia, mangia per il Signore; tant'è vero che ne ringrazia Dio, e chi non mangia s'astiene per il Signore, e così rende grazie a Dio.6 Imperò che chi cognosce il dì, per Dio il cognosce; e quelli che manduca, all' onore di Dio manduca....; e quelli che non manduca, non mangia per onore di Dio, e referisce grazie a Dio.
7 Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso;7 E niuno di noi vive a sè, e niuno muore a sè.
8 se viviamo, viviamo pel Signore, e se moriamo, moriamo per lui; sia che viviamo sia che moriamo, siamo del Signore.8 Chè se noi viviamo, a Dio viviamo; e se noi moriamo, a Dio moriamo; imperò che se noi viviamo, e se noi moriamo, del Signore siamo.
9 Per questo morì Cristo e risorse, per signoreggiare e morti e vivi.9 Per questo fu morto Cristo e resuscitò, per signoreggiare li vivi e li morti.
10 E tu, a che giudichi tuo fratello? O anche tu perchè disprezzi tuo fratello? Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio,10 Ma tu perchè giudichi il tuo fratello? e perchè l'hai a schifo? Chè tutti staremo, dinanzi alla sedia di Cristo, al giudicio.
11 poichè sta scritto: "Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà avanti a me, e ogni lingua liberamente confesserà Dio".11 Ed è scritto e dice il Signore: sì come io vivo, così ogni ginocchio s' inchinerà a me, e ogni lingua si confesserà al Signore.
12 Così dunque ognun di noi renderà conto di se stesso a Dio.12 Adunque (sappiate questo, che) ciascuno renderà ragione a Dio delli suoi fatti.
13 Dunque non giudichiamoci più gli uni gli altri, ma questo piuttosto decidete, di non porre inciampi al fratello o essergli cagion di caduta.13 Adunque non giudichiamo l'un altro; ma questo guardate, che non offendiate il vostro fratello, e non faccia uno all'altro scandolo.
14 Io so e son persuaso in Cristo Gesù, che nulla cosa è volgare di per sè; però chi ritiene qualche cosa come volgare, tale è per lui.14 Che io so, e ho speranza nel Signore Iesù, che niuna cosa il mio fratello non fa, che sia sozza.
15 Se per via del cibo il tuo fratello ha da aver un cruccio, tu non ti conduci più con amore. Non rovinare pel tuo cibo, colui per cui Cristo è morto.15 Chè certo, se tu contristi e fai scandolo al tuo fratello per alcuno cibo, tu già non vai per la via della carità; non perdere, per tuo cibo, colui per il qual Cristo fu morto.
16 Che quel che è vostro bene, dunque non sia oggetto di biasimo.16 Adunque non sia detto male del nostro bene.
17 Il regno di Dio non è cibo nè bevanda, ma giustizia e pace e gioia nello Spirito Santo.17 Chè il regno di Dio non è mangiare nè beveraggio; ma è giustizia e pace, e allegrezza nel Spirito Santo.
18 Chi serve a Cristo in questo, è gradevole a Dio e approvato dagli uomini.18 E quelli che in queste cose serve a Dio, quelli piace a Cristo, ed è lodato da tutti.
19 Seguiamo dunque le vie della pace e della scambievole edificazione.19 Adunque seguitiamo quelle cose che son di pace; e guardiamo di far uno all' altro quelle cose che si pertengono a edificazione.
20 Non distruggere per via d'un cibo, l'opera di Dio; tutte le cose son pure, ma è male per l'uomo che ne mangia se dà occasione di scandalo.20 E non vogliamo distruggere l'opera di Dio per nostro mangiare; chè per certo tutte le cose. son monde (a coloro che son mondi e netti), e male si è a colui che manduca per offendimento.
21 Bello è non mangiar carne, nè bere vino, nè far ciò in cui il fratello tuo riceve scandalo.21 E meglio è non manducare [carne], e bere vino, o altra cosa per la quale il tuo fratello possa avere scandolo, ovver fievolezza di fede.
22 La fede che tu hai, tientela per te stesso davanti a Dio. Felice chi non ha a condannare se stesso in ciò che approva;22 Che se tu hai fede, appo te medesimo abbi dinanzi da Dio; e beato colui il qual non giudica sè medesimo contra quelle cose che Dio dona.
23 e chi è incerto se debba mangiare, è condannato mangiandone, perchè non agisce secondo la sua fede; e tutto quello che non è secondo la fede è peccato.23 E quelli che manduca quella cosa della quale egli ha conscienza, sì è dannato; chè non è quella cosa di fede. E ogni cosa che non è di fede, peccato.