Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Daniele 14


font
BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - E Daniele era commensale del re e onorato sopra tutti gli amici suoi.1 Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro, il Persiano.
2 Ora, presso i Babilonesi, c'era un idolo di nome Bel, pel quale si spendevano ciascun giorno dodici artabe di fior di farina e quaranta pecore e sei anfore di vino.2 Ora Daniele era intimo del re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re.
3 E anche il re gli prestava culto, e andava tutti i giorni ad adorarlo; Daniele però adorava il suo Dio. Onde il re gli disse: «Perchè non adori tu Bel?».3 I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
4 Gli rispose dicendo: «Perchè idoli fabbricati con le mani io non ne adoro, ma bensì il Dio vivente che creò il cielo e la terra e ha signoria sopra tutti gli uomini».4 Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio
5 Disse il re: «Non ti pare che Bel sia un dio vivo? non vedi quante cose mangia e beve tutti i giorni?».5 e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che ha potere su ogni essere vivente».
6 E Daniele in tono di derisione: «Non lasciarti ingannare, o re; poichè di dentro è di creta, di fuori è di metallo e non mangia mai!».6 «Non credi tu – aggiunse il re – che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?».
7 Irritato il re chiamò i sacerdoti del dio e disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto ciò che per lui qui si spende, voi morrete.7 Rispose Daniele ridendo: «Non t’ingannare, o re: quell’idolo di dentro è d’argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto».
8 E se farete vedere che se lo mangia Bel, morirà Daniele, perchè ha bestemmiato contro Bel». Daniele soggiunse al re: «Sia fatto secondo la tua parola».8 Il re s’indignò e convocati i sacerdoti di Bel disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel».
9 Or i sacerdoti di Bel, non contando le mogli, i bambini e i figliuoli, erano settanta. Si recò dunque il re e Daniele al tempio.9 Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». I sacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
10 Dissero i sacerdoti di Bel: «Eccoci, noi ce ne usciamo fuori, tu, o re, fa' apprestare le vivande, fa' mescere il vino e chiudere la porta e la sigillerai col tuo anello.10 Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel
11 Domani, rientrato che sarai, se non troverai tutto consumato da Bel, morremo noi; in caso diverso, morrà Daniele come quegli che ha mentito contro di noi».11 e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, o re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati».
12 Se ne facevano giuoco, perchè avevano praticato sotto la mensa un ingresso nascosto per il quale sempre entravano e divoravano quel che c'era.12 Essi però non erano preoccupati, perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola, per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13 Adunque dopo che quelli furono usciti il re fece porre le vivande davanti a Bel; e intanto Daniele ordinò ai suoi servi che recassero della cenere e la fece spargere in presenza del re per tutto il tempio, indi usciti, chiusero la porta e sigillatala coll'anello del re se ne andarono.13 Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel.
14 I sacerdoti, come solevano fare, entrarono durante la notte con le donne e i figli loro e mangiarono e bevettero tutto.14 Daniele ordinò ai servi del re di portare un po’ di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l’anello del re e se ne andarono.
15 Levatosi il re, se ne venne mattiniero e Daniele con lui.15 I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
16 E il re disse: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». rispose: «Sono intatti, o re».16 Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele.
17 E appena ebbe aperta la porta, il re corse coll'occhio alla mensa ed esclamò ad alta voce: «Grande sei, o Bel, e non c'è intorno a te alcuna impostura!».17 Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, o re», rispose.
18 Rise Daniele, e trattene il re che non si avanzasse più oltre e gli disse: «Ecco sul pavimento, guarda di chi siano queste orme!».18 Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!».
19 E il re: «Veggo delle orme di piedi d'uomini, di donne e di bambini!». E andò su tutte le furie.19 Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme».
20 Allora fece prendere i sacerdoti e le mogli e i figli loro, e dovettero mostrargli le porticine segrete per dove penetravano, consumando ciò che stava sopra la mensa.20 Il re disse: «Vedo orme di uomini, di donne e di ragazzi!».
21 Il re quindi li fece morire e diede Bel in potere di Daniele che lo atterrò insieme col suo tempio.21 Acceso d’ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli, e gli mostrarono le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
22 In quello stesso luogo vi era un gran dragone, e quei di Babilonia gli prestavano culto.22 Quindi il re li fece uccidere, consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme con il tempio.
23 E il re disse a Daniele: «Ecco che ora non potrai dire, che questo non sia un dio vivente! Adoralo dunque!».23 Vi era un grande drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 Rispose Daniele: «Io adoro il mio Signore Dio, perchè egli è davvero il Dio vivente, mentre questo non è dio vivente.24 Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque».
25 Concedimi, o re, facoltà ed io ammazzerò questo dragone senza spada nè bastone». E il re disse: «Sì, te lo concedo».25 Daniele rispose: «Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago».
26 Allora Daniele prese della pece, del grasso e dei peli e li mise a bollire insieme; e fattine dei bocconi li gettò in bocca al dragone e il dragone crepò. Allora disse: «Ecco quello che voi adoravate!».26 Soggiunse il re: «Te lo permetto».
27 Udita questa cosa, quei di Babilonia s'indignarono fortemente e adunatisi contro il re dissero: «Il re è diventato giudeo; ha distrutto Bel, ha ammazzato il dragone e uccisi i sacerdoti».27 Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
28 E accorsi dal re dissero: «Consegna nelle nostre mani Daniele, altrimenti ammazziamo te e tutta la tua famiglia!».28 Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti».
29 Il re vide che volevano assalirlo colla violenza, e costretto dalla necessità diede loro nelle mani Daniele.29 Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!».
30 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni dove rimase sei giorni.30 Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31 Or nella fossa vi erano sette leoni, e ogni giorno si gettavano loro due corpi e due pecore; ma in quei giorni non fu dato loro nulla, affinchè divorassero Daniele.31 Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
32 Viveva in quel tempo in Giudea il profeta Abacuc, e aveva preparato una zuppa e dei pani da intingere nella salsa e se ne andava in campagna per recarli ai mietitori.32 Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente, perché divorassero Daniele.
33 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: «Reca il pranzo che hai pronto, in Babilonia a Daniele che sta nella fossa dei leoni».33 Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori.
34 Disse Abacuc: «Signore, io non ho mai visto Babilonia e non so nulla della fossa!».34 L’angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni».
35 Allora l'angelo del Signore lo afferrò alla sommità e lo trasportò per la chioma e lo depose in Babilonia sull'orlo della fossa colla rapidità del suo spirito.35 Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco».
36 E Abacuc gridò dicendo: «Daniele servo di Dio, prendi il pranzo che Dio ti ha mandato».36 Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio.
37 Disse Daniele: «Ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai lasciato in abbandono quelli che ti amano».37 Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato».
38 Allora Daniele si alzò e mangiò; e intanto l'angelo del Signore riportò in un istante Abacuc al suo luogo.38 Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano».
39 Il settimo giorno venne il re per piangere sulla sorte di Daniele; si recò alla fossa e sporse dentro lo sguardo: ed ecco che Daniele stava seduto in mezzo ai leoni.39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra.
40 Mandando allora una gran voce il re disse: «Grande sei, Signore Dio di Daniele!». E lo trasse fuori dalla fossa dei leoni.40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
41 Ma quelli che avevano cercato la perdita di Daniele furono dal re gettati nella fossa, e sotto i suoi occhi in un momento furono divorati.41 Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c’è altro dio all’infuori di te!».
42 Allora il re disse: «Gli abitanti di tutta la terra temano il Dio di Daniele, egli è che salva, egli che opera portenti e miracoli sulla terra; perchè ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni».42 Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina, ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.