Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Qoelet 2


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA RICCIOTTI
1 - Dissi [allora] in cuor mio: «Suvvia, nuoterò nelle delizie e godrò la felicità!». E m'accòrsi che pur questo è vanità.1 - Dissi [allora] in cuor mio: «Suvvia, nuoterò nelle delizie e godrò la felicità!». E m'accòrsi che pur questo è vanità.
2 Il riso reputai scipitaggine, e alla gioia dissi: «Perchè vanamente t'illudi?».2 Il riso reputai scipitaggine, e alla gioia dissi: «Perchè vanamente t'illudi?».
3 Tentai in cuor mio d'attirare la mia carne al vino, - pur gridando con sapienza il mio cuore -e d'appigliarmi a follia, fin ch'io vedessi quel ch'era meglio per gli uominie necessario a farsi sotto il sole ne' giorni di lor vita.3 Tentai in cuor mio d'attirare la mia carne al vino, - pur gridando con sapienza il mio cuore -e d'appigliarmi a follia, fin ch'io vedessi quel ch'era meglio per gli uominie necessario a farsi sotto il sole ne' giorni di lor vita.
4 Feci opere grandiose, mi fabbricai palazzi, e piantai vigne;4 Feci opere grandiose, mi fabbricai palazzi, e piantai vigne;
5 mi feci giardini e verzieri, e ci piantai ogni sorta d'alberi[fruttiferi];5 mi feci giardini e verzieri, e ci piantai ogni sorta d'alberi[fruttiferi];
6 mi costrussi peschiere d'acquaper irrigare il bosco germogliante di piante;6 mi costrussi peschiere d'acquaper irrigare il bosco germogliante di piante;
7 acquistai schiavi e schiave ed ebbi servitù numerosa;[possedetti]anche armati e greggi copiosi, più di quanti furon prima di me in Gerusalemme;7 acquistai schiavi e schiave ed ebbi servitù numerosa;[possedetti]anche armati e greggi copiosi, più di quanti furon prima di me in Gerusalemme;
8 m'ammassai argento e oroe tesori di re e di province; mi procurai cantori e cantatricie delizie d'uomini, coppe e vasi da mescere i vini.8 m'ammassai argento e oroe tesori di re e di province; mi procurai cantori e cantatricie delizie d'uomini, coppe e vasi da mescere i vini.
9 E superai in ricchezze quanti furon prima di me in Gerusalemme: anche la sapienza restò con me.9 E superai in ricchezze quanti furon prima di me in Gerusalemme: anche la sapienza restò con me.
10 Di tutto quello che desiderarono i miei occhi, nulla sottrassi loro, nè vietai al mio cuore di goder d'ogni gioia, e d'allietarsi di tutte le cose da me preparate; chè questa credetti esser la mia parte, fruir del mio lavoro.10 Di tutto quello che desiderarono i miei occhi, nulla sottrassi loro, nè vietai al mio cuore di goder d'ogni gioia, e d'allietarsi di tutte le cose da me preparate; chè questa credetti esser la mia parte, fruir del mio lavoro.
11 Ma voltomi a [considerar] le opere tutte delle mie manie le fatiche con le quali vanamente m'ero travagliato, vidi in tutto vanità e afflizione di spirito, e come nulla v'ha di durevole sotto il sole!11 Ma voltomi a [considerar] le opere tutte delle mie manie le fatiche con le quali vanamente m'ero travagliato, vidi in tutto vanità e afflizione di spirito, e come nulla v'ha di durevole sotto il sole!
12 Mi volsi [allora] a contemplar la sapienzae l'insipienza e la stoltezza.«Che cos'è mai l'uomo - dissi -perchè possa tener dietro al Re, suo creatore?».12 Mi volsi [allora] a contemplar la sapienzae l'insipienza e la stoltezza.«Che cos'è mai l'uomo - dissi -perchè possa tener dietro al Re, suo creatore?».
13 E vidi che la sapienza di tanto vantaggia la stoltezza, quanto la luce differisce dalle tenebre:13 E vidi che la sapienza di tanto vantaggia la stoltezza, quanto la luce differisce dalle tenebre:
14 il saggio ha gli occhi in capo, lo stolto cammina tra le tenebre.E[ppure] dovetti accorgermi che una stessa morte gli aspetta entrambi!14 il saggio ha gli occhi in capo, lo stolto cammina tra le tenebre.E[ppure] dovetti accorgermi che una stessa morte gli aspetta entrambi!
15 E dissi [allora] in cuor mio:«Se una stessa sarà la fine dello stolto e la mia, a che mi giova l'essermi maggiormente applicato alla sapienza?».E ragionando con la mia mente riconobbiche anche questa è vanità!15 E dissi [allora] in cuor mio:«Se una stessa sarà la fine dello stolto e la mia, a che mi giova l'essermi maggiormente applicato alla sapienza?».E ragionando con la mia mente riconobbiche anche questa è vanità!
16 Non c'è infatti ricordanza del saggio, come non c'è dello stolto, in eterno; ma i tempi avvenire tutto ugualmente seppelliranno nell'oblio: muore il saggio allo stesso modo dello stolto!16 Non c'è infatti ricordanza del saggio, come non c'è dello stolto, in eterno; ma i tempi avvenire tutto ugualmente seppelliranno nell'oblio: muore il saggio allo stesso modo dello stolto!
17 Perciò mi disgustai della vita, vedendo che tutti i mali son sotto il sole, e tutto è vanità e afflizione di spirito!17 Perciò mi disgustai della vita, vedendo che tutti i mali son sotto il sole, e tutto è vanità e afflizione di spirito!
18 E odiai tutta la fatica con cui m'ero travagliato sotto il sole, che dovrò lasciare in eredità a chi verrà dopo di me.18 E odiai tutta la fatica con cui m'ero travagliato sotto il sole, che dovrò lasciare in eredità a chi verrà dopo di me.
19 Io non so s'egli sarà saggio o stolto, e [tuttavia] sarà padrone di tutto il mio lavoro, nel quale mi sono affaticato e affannato. E v'ha egli maggior vanità di questa?19 Io non so s'egli sarà saggio o stolto, e [tuttavia] sarà padrone di tutto il mio lavoro, nel quale mi sono affaticato e affannato. E v'ha egli maggior vanità di questa?
20 Perciò smisi, e il mio cuore rinunziò a più travagliarsi sotto il sole.20 Perciò smisi, e il mio cuore rinunziò a più travagliarsi sotto il sole.
21 Dopo infatti che uno ha lavoratocon sapienza, scienza e premura, a un altro, che se n'è stato ozioso, ha da lasciare i suoi acquisti. Equest'è davvero vanità e miseria grande!21 Dopo infatti che uno ha lavoratocon sapienza, scienza e premura, a un altro, che se n'è stato ozioso, ha da lasciare i suoi acquisti. Equest'è davvero vanità e miseria grande!
22 Che vantaggio ha infatti l'uomo di tutta la sua faticae dell'affanno del suo cuore, onde si travagliò sotto il sole?22 Che vantaggio ha infatti l'uomo di tutta la sua faticae dell'affanno del suo cuore, onde si travagliò sotto il sole?
23 Son pieni di dolore e di cruccio tutti i suoi dì, e neppure la notte e' non riposa col cuore. E questo non è vanità?23 Son pieni di dolore e di cruccio tutti i suoi dì, e neppure la notte e' non riposa col cuore. E questo non è vanità?
24 Non è meglio [per l'uomo] mangiare e bere e procacciar benessere all'anima sua col proprio lavoro? E anche questo vien dalla mano di Dio.24 Non è meglio [per l'uomo] mangiare e bere e procacciar benessere all'anima sua col proprio lavoro? E anche questo vien dalla mano di Dio.
25 Chi si satollerà e se la godrà quanto me?25 Chi si satollerà e se la godrà quanto me?
26 All'uomo ch'è buono al suo cospettoIddio dà sapienza, scienza e godimento; ma al peccatore dà il travaglioe l'inutile ansia di raccogliere e ammassare, per lasciar poi [tutto ciò] a chi piace a Dio. Anche questo è vanità e inutile affanno di mente!26 All'uomo ch'è buono al suo cospettoIddio dà sapienza, scienza e godimento; ma al peccatore dà il travaglioe l'inutile ansia di raccogliere e ammassare, per lasciar poi [tutto ciò] a chi piace a Dio. Anche questo è vanità e inutile affanno di mente!