Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Giobbe 29


font
BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - E continuò Giobbe, riprendendo la sua sentenza, e disse:1 E aggiunse ancora Iob, riassumendo la parola sua', e disse:
2 «Oh! se io potessi tornare come ai mesi di prima, come ai giorni in cui Dio mi custodiva!2 Chi mi darà ch' io sia appresso li mezi dinanzi, secondo li dì ne' quali guardava me Iddio,
3 Allorchè splendeva la sua lucerna sul mio capo, e alla sua luce camminavo fra le tenebre!3 quando splendeva la lucerna sua sopra lo mio capo, e al lume suo andava nelle tenebre?
4 Com'ero ai giorni di mia giovinezza, allorchè Dio segretamente stava nella mia tenda;4 Sì come io fui ne' dì della mia giovinezza, quando secreto era Iddio nel mio tabernacolo;
5 quando l'Onnipotente era meco, e attorno a me stavano i miei ragazzi;5 quando era l' Onnipotente meco, e dintorno a me li miei figliuoli;
6 quando i miei piedi guazzavano nella pannae dal sasso scaturivano per me ruscelli d'olio;6 quando lavava li piedi miei di butirro, e la pietra spandeva a me li rivi dell' olio;
7 quando, incamminandomi verso la porta della città, mi preparavano il seggio sulla piazza!7 quando andava alla porta della cittade, e nella piazza apparecchiavano la cattedra a me?
8 Vedendomi, i giovani si nascondevano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi;8 Vedeano me i giovani, e nascondevansi; e li vecchii si rizzavano e stavano.
9 i maggiorenti cessavano di parlare, mettendosi il dito sulla bocca:9 Li principi cessavano di favellare, e lo dito si ponevano alla sua bocca.
10 i nobili ritenevano la lor voce, e la lor lingua s'attaccava al palato.10 Li duchi constrigneano la loro voce, e la lingua loro s'accostava allo loro gorguzzolo.
11 L'orecchio che udiva mi proclamava beato, e l'occhio che vedeva mi testimoniava [la lode];11 E le orecchie udenti beatificavano me, e l'occhio vedente rendea testimonianza a me.
12 giacchè io liberavo il povero che gridava [al soccorso], e l'orfano che non aveva difensore:12 Chè io avea deliberato lo povero gridante, e lo pupillo il quale non avea aiuto.
13 la benedizione del pericolante veniva su di me, e al cuor della vedova porgevo io conforto;13 La benedizione di colui, che sì dovea perire, sopra me venìa; e ho consolato lo cuore della vedova.
14 di giustizia io m'ammantavo, e mi rivestivocome di manto e diadema del mio diritto.14 Di giustizia sono vestito; e vesti’mi, sì come di vestimento e di corona, del mio giudicio.
15 L'occhio io fui per il cieco, e il piede fui per lo storpio;15 Io fui occhio al cieco, e piede al zoppo.
16 dei poveri ero io il padre, e la difesa di chi m'era ignoto io m'assumevo con zelo;16 Padre era de' poveri; e la cagione, ch' io non sapea, diligentemente la investigava.
17 spezzavo io le zanne del malvagio, e da' suoi denti cacciavo fuori la preda.17 Tritava le mascelle delli malvagi, e delli denti suoi tolleva la preda.
18 E dicevo: - Nel mio niduccio io morirò, e come la palma moltiplicherò i miei giorni;18 E dicea: nel mio piccolo nido mi morirò, e sì come palma moltiplicherò i dì.
19 La mia radice s'espande verso l'acque , e la rugiada dimora sui miei rami;19 La mia radice aperta è appresso l'acque, e la rugiada starà nella mia mietitura.
20 la mia gloria sempre si rinnova, e l'arco mio in mia mano ringiovanisce! -20 La mia gloria sempre si rinnoverae, e l'arco mio nella mia mano (sempre) si ristorerà.
21 Coloro che mi ascoltavano aspettavano la decisione, e tacevano intenti al mio consiglio;21 Coloro che mi udivano, aspettavano la mia sentenza, e intenti tacevano.
22 dopo le mie parole non ardivano replicare, e su di essi cadeva a stille il mio discorso:22 Allo mio consiglio niuna cosa ardivano d'aggiugnere, e la mia parola sopra loro stillava.
23 aspettavano me come la pioggia, aprendo la loro bocca come [terreno] a pioggia tardiva.23 E aspettavano me, sì come la piova; e la bocca loro aprivano, sì come al vento piovoso serotino.
24 Se talvolta io sorridevo loro, ad essi non pareva vero, e lo splendore del mio volto non cadeva invano.24 Si quando rideva a loro, non credevano; e la luce del mio volto non cadeva in terra.
25 Quando gradivo andare da loro, mi assidevo per primo: e pur sedendo qual re in mezzo alle schiere, ero tuttavia consolatore degli afflitti.25 Se io avessi voluto ire a loro, sedeva nel primo luogo; e quando sedea, era sì come re, stanteli dintorno l'oste, ed era consolatore delli piagnenti.