Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Ester 8


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 - Quel giorno, il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Aman nemico de' Giudei, e Mardocheo si presentò dinanzi al re, avendo ormai Ester manifestato a questi che quegli era suo zio.1 Il re Assuero dette allora alla regina Ester la casa di Aman, il persecutore degli Ebrei, e Mardocheo fu introdotto alla presenza del re, perché Ester gli aveva detto chi era per lei.
2 Il re prese l'anello che aveva fatto togliere ad Aman, e lo dette a Mardocheo. Ester poi mise Mardocheo a capo della sua casa. Editto reale a favore de' Giudei2 Il re si tolse l'anello che aveva ripreso ad Aman e lo dette a Mardocheo, ed Ester lo nominò capo della casa di Aman.
3 Non contenta di questo, si gettò a' piedi del re, e piangendo gli parlò, e lo pregò a dar ordini affinchè la malizia di Aman agagita e le scellerate sue macchinazioni ordite contro i Giudei andassero a vuoto.3 Ester parlò ancora al re, prostrata a terra, pianse e supplicò perché annullasse il malvagio progetto di Aman, l'agaghita, e quanto egli aveva macchinato contro gli Ebrei.
4 Il re stese verso di lei lo scettro d'oro, col quale, secondo il costume, si dava segno di benevolenza. Essa allora si alzò in piedi davanti a lui,4 Il re tese a Ester lo scettro d'oro, ed Ester si levò in piedi davanti al re
5 e disse: «Se piace al re, se ho trovato grazia a' suoi occhi, se la mia preghiera non gli dispiace, supplico che con nuove lettere s'annullino le antiche di Aman nemico ed insidiatore dei Giudei.5 e disse: "Se sembra bene al re e se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa pare conveniente al re e se io sono gradita ai suoi occhi, si scriva di ritirare le lettere, frutto del pensiero di Aman, figlio di Ammedàta, l'agaghita, che egli scrisse per sterminare gli Ebrei, che si trovano in tutte le province del re.
6 Come infatti potrei io sopportare la strage e l'uccisione del popolo mio?».6 Come potrei infatti contemplare la disgrazia che colpirebbe il mio popolo e come potrei contemplare lo sterminio della mia stirpe?".
7 Ed il re Assuero rispose alla regina Ester ed a Mardocheo giudeo: «Ho donato ad Ester la casa di Aman, e lui ho fatto appiccare ad una croce, perchè osò levare la mano contro i Giudei.7 Il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo l'ebreo: "Ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman e lui stesso ho impiccato al patibolo, perché volle stendere la mano sopra gli Ebrei.
8 Scrivete dunque ai Giudei come vi piace, a nome del re, e sigillate le lettere col mio anello». Questa infatti era la regola, che alle lettere mandate a nome del re, e sigillate col suo anello, niuno ardiva d'opporsi.8 Voi scrivete agli Ebrei come meglio vi sembra, a nome del re, e sigillate con il sigillo del re, perché le lettere scritte a nome del re e sigillate con l'anello regale non possono revocarsi".
9 Chiamati dunque gli scrivani e segretari del re (s'era nel terzo mese chiamato Siban), ai ventitrè del mese furono scritte lettere, secondo il volere di Mardocheo, ai Giudei ed ai principi governatori e giudici che presiedevano alle centoventisette province, dall'India sino all'Etiopia. E furono scritte provincia per provincia, popolo per popolo, ed ai Giudei, nella lingua e caratteri propri di ciascuno, acciò tutti potessero leggere e intendere.9 Allora, nel mese terzo, il mese di Sivan, il tredici del mese, furono chiamati gli scribi del re e, secondo gli ordini di Mardocheo, fu scritto agli Ebrei, ai satrapi, ai governatori e ai prìncipi delle centoventisette province, dall'India fino all'Etiopia, a ogni provincia secondo la propria scrittura e a ogni popolo secondo la propria lingua, e agli Ebrei nella loro scrittura e nella loro lingua.
10 Le lettere stesse, spedite in nome del re, e sigillate col suo anello, furon mandate per mezzo de' corrieri, i quali dovevano percorrere tutte le province, e coi nuovi editti annullare gli antichi.10 Fu scritto a nome del re Assuero e si sigillò con il sigillo regale e le lettere furono mandate per mezzo di corrieri a cavallo, che montavano superbi cavalli di razza.
11 Ed il re comandò loro che in ciascuna città andassero a trovare i Giudei, ed ordinassero loro di radunarsi insieme a difesa delle proprie vite, uccidendo e distruggendo tutt'i loro nemici, con le mogli ed i fanciulli e le loro case, e facendo preda delle loro spoglie.11 Il re dava agli Ebrei di ogni città il potere di riunirsi e di difendere le loro vite, distruggendo, uccidendo e sterminando ogni forza armata, popolo o provincia che li perseguitasse, bambini e donne, e i loro beni potevano darsi al saccheggio,
12 E fu stabilito in tutte le province un medesimo giorno per la vendetta: il giorno tredici del dodicesimo mese, detto Adar.12 Qualunque città e provincia che non abbia eseguito queste disposizioni sarà per vendetta consumata a ferro e a fuoco; essa diverrà inaccessibile non solo agli uomini, ma odiosa alle fiere e agli uccelli per sempre".
13 La sostanza di queste lettere era che in tutte le terre e genti sottoposte all'imperio del re Assuero, si rendesse noto come i Giudei eran pronti a vendicarsi de' loro nemici.13 La copia del rescritto doveva essere promulgata come legge in ogni provincia e doveva essere resa nota a tutti i popoli, perché gli Ebrei fossero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. I corrieri, montati su superbi cavalli, uscirono rapidi e svelti
14 Partiron dunque i corrieri a portare in gran fretta questi avvisi, e l'editto del re fu affisso in Susa.14 e corsero, secondo l'ordine del re, mentre la legge fu promulgata nella cittadella di Susa.
15 Mardocheo poi, uscendo dal palazzo e dalla presenza del re, era splendidamente vestito alla regale, di color giacinto e celeste, con in capo un diadema d'oro, e coperto di un manto di seta e di porpora. E tutta la città ne godè e se ne rallegrò.15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con vesti regali, celesti e bianche, con una grande corona d'oro e un mantello di bisso e di porpora e la città di Susa fu nella gioia e nell'allegria.
16 Quanto a' Giudei, parve loro che si levasse un nuovo sole, allegrezza, onore e tripudio.16 Per gli Ebrei fu un giorno di luce e di allegria, di gioia e di tripudio.
17 In tutti i popoli, città e province, dovunque arrivavano gli ordini del re, [era tra i Giudei] straordinaria allegrezza con banchetti e conviti e giorni di festa, così che molti, d'altra nazione e religione, abbracciavano la religione e le osservanze di loro. Tutti infatti erano presi da un gran timore del nome giudaico.17 In ogni provincia e in ogni città dove arrivava l'ordine del re e il suo editto, gli Ebrei si rallegravano e gioivano, facevano banchetti e feste, e molti fra i popoli del paese si fecero Ebrei, perché il timore degli Ebrei era caduto sopra di essi.