Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Giudici 19


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 In diebus illis non erat rex in Israel. Fuit quidam vir Levi tes habitans ut advena in extrema parte montis Ephraim, qui accepit concubinam de Bethlehem Iudae.1 Fue uno uomo della schiatta di Levi, il quale abitava nel lato del monte di Efraim; il quale si prese moglie di Betleem di Giuda.
2 Quae irritata reversa est in domum patris sui in Bethlehem mansitque apud eum quattuor mensibus.2 La quale sì lo abbandonò, e ritornò nella casa del padre suo in Betleem, e istette con esso lui quattro mesi.
3 Secutusque est eam vir suus volens loqui ad cor eius et secum reducere habens in comitatu puerum et duos asinos. Quae suscepit eum et introduxit in domum patris sui. Quem cum socer eius vidisset, occurrit ei laetus3 E andolle dietro il marito suo, volendola riconciliare e pacificare, e per menarla seco, avendo per sua compagnia uno garzone e due asini; la quale sì lo ricevette, e menollo in casa del padre suo. La quale cosa avendo udito il suocero suo, e avendo veduto, vennegli incontro tutto lieto,
4 et retinuit hominem. Mansitque gener in domo soceri tribus diebus comedens cum eo et bibens familiariter.4 e sì lo abbracciò. E istette il genero nella casa del padre suo tre dì a mangiare con lui e a bere (somigliantemente e) familiarmente.
5 Die autem quarto, cum de nocte consurrexissent, et ille proficisci vellet, socer ait ad eum: “ Gusta prius pauxillum panis et conforta cor tuum et sic proficisceris ”.5 Il quarto dì, levandosi di notte, sì se ne volea andare; il quale sì ritenne il suocero, e sì gli disse: manuca in prima uno poco del pane, e confòrtati lo stomaco; poi sì ti partirai.
6 Sederuntque ambo simul et comederunt ac biberunt. Dixitque pater puellae ad generum suum: “ Quaeso te, ut hodie hic maneas, pariterque laetemur ”.6 E sedettono insieme, e mangiarono e bevenno. E disse il padre della fanciulla al genero suo: io ti prego che tu istii oggi insieme meco, pigliando letizia (e allegrezza).
7 At ille consurgens coepit velle proficisci. Et nihilominus obnixe eum socer tenuit et apud se fecit manere.7 E levandosi suso, cominciò a volere andare via; e con tutto ciò per forza sì il tenne il suocero (suo), e fecelo rimanere con lui.
8 Mane autem facto, quinta die parabat Levites iter; cui socer rursum: “ Oro te, inquit, ut confortes cor tuum”. Et tardabant, donec declinaret dies; et ambo comederunt simul.8 E fatta la mattina, si apparecchiava questi della schiatta di Levi ad andare. Al quale disse un' altra volta il suocero (suo): io ti prego che tu pigli un altro poco di cibo, e tutto rinforzato, tanto che il dì cresca; poi sì va. E mangiarono insieme.
9 Surrexitque adulescens, ut pergeret cum uxore sua et puero. Cui rursum locutus est socer eius pater puellae: “ Considera quod dies ad occasum declivior sit et propinquet ad vesperum; manete apud me etiam hodie, pernocta hic et esto laeto animo, et cras mane proficiscemini, ut vadas in domum tuam ”.
9 E levossi suso il giovane per andare colla moglie sua e col suo garzone. Al quale un' altra volta favellò il suocero (e disse): considera che il dì si è molto presso al tramontare del sole, e appròssimasi al vespro (cioè alla sera); istatti ancora oggi meco, e mena (e abbi) uno lieto dì, e domani ti partirai per andare a casa tua.
10 Noluit gener acquiescere sermonibus eius, sed statim perrexit et venit contra Iebus, id est Ierusalem, ducens secum duos asinos onustos et concubinam.10 E non volse consentire il genero alle parole del suocero; ma incontanente si levò, e vènnesene verso Iebus, la quale sì ha un altro nome che si chiama IERUSALEM, menando seco due asini carichi e la moglie.
11 Iamque aderant iuxta Iebus, et dies mutabatur in noctem; dixitque puer ad dominum suum: “ Veni, obsecro, declinemus ad urbem Iebusaeorum et maneamus in ea ”.11 E già erano presso a Iebus, e il dì si facea notte; e disse il garzone al signore suo: vieni, priegoti, andiamcene alla città de' Gebusei, e istiamvi dentro.
12 Cui respondit dominus: “ Non ingrediamur oppidum gentis alienae, quae non est de filiis Israel, sed transibimus usque Gabaa ”.12 Al quale sì respuose il signore (e disse): certo io non entrerò in castello d' altra gente (straniera), la quale non è de' figliuoli d' Israel, ma passerò oltre insino a Gabaa.
13 Dixitque puero suo: “Veni, accedamus ad unum de locis et manebimus in Gabaa aut Rama ”.
13 E quando saremo giunti, sì staremo quivi, ovvero certamente nella città di Rama.
14 Transierunt igitur Iebus et coeptum carpebant iter; occubuitque eis sol iuxta Gabaa, quae est in tribu Beniamin.14 E passarono Iebus, e faceano il viaggio loro; e tramontò loro il sole a lato a Gabaa, la quale si è nella schiatta di Beniamin :
15 Diverteruntque ad eam, ut manerent ibi; quo cum intrassent, sedebant in platea civitatis, et nullus eos recipere volebat hospitio.15 ed entrarovi dentro per istarvi (la notte); ed essendo entrati, sì istavano nella piazza della cittade; e non era veruno che loro volesse ricevere ad albergo.
16 Et ecce apparuit homo senex revertens de agro et de opere suo vespere, qui et ipse erat de monte Ephraim et peregrinus habitabat in Gabaa; homines autem loci illius erant de tribu Beniamin.16 Ed ecco che apparì nella piazza uno uomo antico, il quale tornava dal campo e dall'opera sua al tardi; il quale ancora era del monte di Efraim, e sì come peregrino abitava (e istava) in Gabaa; e gli uomini di quella contrada sì erano figliuoli di dui fratelli, nati carnalmente ad uno corpo.
17 Elevatisque oculis, vidit senex sedentem hominem viatorem in platea civitatis et dixit ad eum: “ Unde venis et quo vadis? ”.17 E levato in alto gli occhii, questo vecchio vidde questo uomo sedere nella piazza della città con li sacchetti e con la robba sua, e sì gli disse: onde vieni tu? e dove vai?
18 Qui respondit ei: “ Profecti sumus de Bethlehem Iudae et pergimus ad locum meum, qui est in extrema parte montis Ephraim, unde profectus sum in Bethlehem. Et nunc vado ad domum meam, nullusque sub tectum suum me vult recipere18 Il quale sì respuose: noi venimo di Betleem Giuda, e andiamcene a casa nostra, la quale si è dal lato dal monte di Efraim (di Giuda), onde eravamo iti in Betleem; e ora andiamo alla casa di Dio, e non è veruno che ci voglia ricevere sotto il [suo] tetto,
19 habentem paleas et pabulum pro asinis nostris et panem ac vinum in meos et ancillae tuae usus et pueri, qui cum servo tuo sunt; nulla re indigemus nisi hospitio ”.19 avendo noi la paglia e il fieno per dare agli asini, e il pane e il vino per me e per la donna mia e per il garzone che sono meco; di niuna cosa abbiamo bisogno, se non d'albergo.
20 Cui respondit senex: “ Pax tecum sit! Ego praebebo omnia, quae necessaria sunt; tantum, quaeso, ne in platea maneas ”.20 Al quale respuose questo vecchio: pace sia teco, io apparecchierò tutte le cose le quali sono bisogno; ma d' una cosa ti priego, che tu non stei in su la piazza.
21 Introduxitque eum in domum suam et commixtum migma asinis praebuit; ac, postquam laverunt pedes suos, recepit eos in convivium.
21 E si lo menò a casa sua, e diede la prebenda agli asini; e poi ch' ebbeno lavato i piedi loro, sì gli menò al convito (a mangiare).
22 Illis laeto corde epulantibus, venerunt viri civitatis illius filii Belial et circumdantes domum senis fores pulsare coeperunt clamantes ad dominum domus atque dicentes: “ Educ virum, qui ingressus est domum tuam, ut abutamur eo ”.22 E mangiando loro, e dopo la fatica del cammino, col mangiare e col bere confortando i corpi loro, subitamente vennero gli uomini di quella cittade, figliuoli del demonio e senza freno; e attorniando la casa di questo vecchio, incominciarono a picchiare alle porte, gridando al signore della casa e dicendo: menate a noi fuori questo uomo, il quale è entrato in casa tua, acciò che abbiamo a fare con lui.
23 Egressusque est ad eos senex et ait: “ Nolite, fratres, nolite facere malum hoc, quia ingressus est homo hospitium meum, et cessate ab hac stultitia.23 E uscìo lui fuori questo vecchio, e disse: (pregovi, non fate) fratelli miei, (e) non vogliate fare tanto male; imperciò che questo uomo si è entrato nel luogo mio; partitevi da questa stoltizia.
24 Habeo filiam virginem, et hic homo habet concubinam; educam eas ad vos, ut humilietis eas et faciatis eis, quod vobis placuerit; tantum, obsecro, ne scelus hoc operemini in virum ”.24 Io hoe una figliuola vergine, e questo uomo sì ha una sua moglie; io le vi menerò fuori a voi, acciò che abbiate a fare (e istiate) con loro e satisfacciate alla vostra (tentazione e) carnalitade; ma di questo tanto vi prego, che questo peccato (e questa offesa) contro natura non facciate con questo uomo.
25 Nolebant acquiescere sermonibus eius; quod cernens homo apprehendit et eduxit ad eos concubinam suam. Qua cum abusi essent et tota nocte ei illusissent, dimiserunt eam mane.25 E non voleano consentire alle parole sue. La quale cosa veggendo questo uomo, mise la moglie in mano di costoro, acciò che satisfacessono alla loro mala volontade: la quale avendo tutta notte usata (e vituperata), in su la mattina la lasciarono andare.
26 At mulier, recedentibus tenebris, venit ad ostium domus, ubi manebat dominus suus, et ibi corruit.26 E la femina, partendosi la notte, venne all'uscio della casa dove stava suo marito e signore; e quivi cadde morta.
27 Mane facto surrexit homo et aperuit ostium, ut coeptam expleret viam; et ecce concubina eius iacebat ante ostium, sparsis in limine manibus.27 E fatto la mattina (il dì) si levò suso il marito suo, e sì aprì l'uscio, per volere compiere il viaggio il quale avea cominciato: ed ecco che la moglie sua si giacea dinanzi all' uscio colle mani distese in su il sogliare (dell' uscio).
28 Cui ille loquebatur: “ Surge, ut ambulemus ”. Qua nihil respondente, intellegens quod erat mortua, tulit eam et imposuit asino; reversusque est in domum suam.28 Alla quale dicea il marito, pensando ch' ella si riposasse (e dormisse): lièvati suso, che andiamo. La quale non rispondendo alcuna cosa, e conoscendo egli ch' era morta, sì la tolse e pose in su l'asino, e sì tornò a casa sua.
29 Quam cum esset ingressus, arripuit gladium et cadaver uxoris secundum ossa sua in duodecim partes ac frusta concidens misit in omnes terminos Israel.29 Ed essendo entrato in casa, sì pigliò uno coltello, e il corpo della moglie sì divise in dodici parti, e sì le mandò in tutti i termini (e confini, secondo che abitavano la schiatta de' figliuoli) d' Israel.
30 Quod cum vidissent singuli, conclamabant: “ Numquam res talis facta et visa est in Israel ex eo die, quo ascenderunt patres nostri de Aegypto, usque in praesens tempus! ”. Praeceperat enim viris, quos miserat, dicens: “ Haec dicite omni viro Israel: Si factum est quidquam tale ex die, quo ascenderunt filii Israel de terra Aegypti, usque ad praesentem diem? Attendite ad hoc, consiliamini et decernite quid facto opus sit!”.
30 La quale cosa udendo ciascheduno, tutti insieme gridavano: giammai in Israel non fu fatta una così fatta cosa, da quello dì che vennero i nostri padri d'Egitto insino al tempo (d' oggi) presente; onde date la sentenza, e tutti comunemente giudicate quello che fare si dee di questo fatto.