Michaeas 7
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NOVA VULGATA | BIBBIA CEI 2008 |
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1 Vae mihi, quia factum est mihi sicut congregata messe, sicut collecta vindemia! Non est botrus ad comedendum, nec praecoqua ficus, quam desideravit anima mea. | 1 Ahimè! Sono diventato come uno spigolatore d’estate, come un racimolatore dopo la vendemmia! Non un grappolo da mangiare, non un fico per la mia voglia. |
2 Periit pius de terra, et rectus in hominibus non est; omnes in sanguine insidiantur, vir fratrem suum rete venatur. | 2 L’uomo pio è scomparso dalla terra, non c’è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno in agguato per spargere sangue; ognuno con la rete dà la caccia al fratello. |
3 Ad malum manus eorum paratae sunt; princeps postulat, et iudex est pro mercede, et magnus manifestat desiderium animae suae; vae eis, qui pervertunt illud! | 3 Le loro mani sono pronte per il male: il principe avanza pretese, il giudice si lascia comprare, il grande manifesta la cupidigia, e così distorcono tutto. |
4 Qui optimus in eis, est quasi paliurus, et, qui rectus, quasi spina de saepe; dies speculatorum tuorum, visitatio tuavenit: nunc erit confusio eorum. | 4 Il migliore di loro è come un rovo, il più retto una siepe di spine. Nel giorno predetto dalle tue sentinelle, il tuo castigo è giunto, adesso è il loro smarrimento. |
5 Nolite credere amico, nolite confidere in proximo; ab ea, quae dormit in sinu tuo, custodi claustra oris tui; | 5 Non credete all’amico, non fidatevi del compagno. Custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto. |
6 quia filius contumeliam facit patri, filia consurgit adversus matrem suam, nurus adversus socrum suam: inimici hominis domestici eius. | 6 Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua. |
7 Ego autem ad Dominum aspiciam, exspectabo Deum salvatorem meum; audiet me Deus meus. | 7 Ma io volgo lo sguardo al Signore, spero nel Dio della mia salvezza, il mio Dio mi esaudirà. |
8 Ne laeteris, inimica mea, super me quia cecidi: consurgam; cum sedeo in tenebris, Dominus lux mea est. | 8 Non gioire di me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, il Signore sarà la mia luce. |
9 Iram Domini porto, quoniam peccavi ei, donec iudicet causam meam et faciat iudicium meum; educet me in lucem, videbo iustitiam eius. | 9 Sopporterò lo sdegno del Signore perché ho peccato contro di lui, finché egli tratti la mia causa e ristabilisca il mio diritto, finché mi faccia uscire alla luce e io veda la sua giustizia. |
10 Et aspiciet inimica mea et operietur confusione, quae dicit ad me: “ Ubi est Dominus Deus tuus? ”. Oculi mei videbunt in eam; nunc erit in conculcationem ut lutum platearum. | 10 La mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna, lei che mi diceva: «Dov’è il Signore, tuo Dio?». I miei occhi gioiranno nel vederla: sarà calpestata come fango della strada. |
11 Dies veniet ut aedificentur maceriae tuae; in die illa dilatabuntur fines tui. | 11 È il giorno in cui le tue mura saranno riedificate; in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini. |
12 In die illa usque ad te venient habitantes ab Assyria usque ad Aegyptum et ab Aegypto usque ad flumen et a mari usque ad mare et a monte usque ad montem. | 12 In quel giorno si verrà a te dall’Assiria fino alle città dell’Egitto, dall’Egitto fino al Fiume, da mare a mare, da monte a monte. |
13 Terra autem erit in desolationem propter habitatores suos et propter fructum operum eorum. | 13 La terra diventerà un deserto a causa dei suoi abitanti, per il frutto delle loro azioni. |
14 Pasce populum tuum in virga tua, gregem hereditatis tuae, habitantes solos in saltu, in medio hortorum; pascantur Basan et Galaad iuxta dies antiquos. | 14 Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi antichi. |
15 Secundum dies egressionis tuae de terra Aegypti ostende nobis mirabilia. | 15 Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto, mostraci cose prodigiose. |
16 Videbunt gentes et confundentur super omni fortitudine sua, ponent manum super os, aures eorum surdae erunt; | 16 Vedranno le genti e resteranno deluse di tutta la loro potenza. Si porranno la mano sulla bocca, i loro orecchi ne resteranno assorditi. |
17 lingent pulverem sicut serpens, velut reptilia terrae. Trementes exibunt de aedibus suis " ad Dominum Deum nostrum " formidabunt et timebunt te. | 17 Leccheranno la polvere come il serpente, come i rettili della terra; usciranno tremanti dai loro nascondigli, trepideranno e di te avranno timore. |
18 Quis Deus similis tui, qui aufers iniquitatem et transis peccatum reliquiarum hereditatis tuae? Non servat in aeternum furorem suum, quoniam volens misericordiam est. | 18 Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. |
19 Revertetur et miserebitur nostri, calcabit iniquitates nostras et proiciet in profundum maris omnia peccata nostra. | 19 Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. |
20 Dabis veritatem Iacob, misericordiam Abraham, quae iurasti patribus nostris a diebus antiquis. | 20 Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi. |