Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Isaia 44


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Et nunc audi, Iacob serve meus,
et Israel, quem elegi.
1 E ora tu, Iacob servo mio, odi (a me), e intendi tu, Israel, il quale io hoe eletto (a me).
2 Haec dicit Dominus, qui fecit te
et formavit te ab utero,
auxiliator tuus:
“ Noli timere, serve meus Iacob,
et dilecte, quem elegi.
2 Questo dice lo Signore, faciente e formante te: dal ventre della tua madre io fui tuo aiutatore; non temere, o servo mio Iacob, e diritto (che tu se'), il quale io elessi.
3 Effundam enim aquas super terram sitientem
et fluenta super aridam;
effundam spiritum meum super semen tuum
et benedictionem meam super stirpem tuam:
3 Sopra l'assetato io fonderoe l'acqua, e li fiumi sopra le cose aride; io spargerò lo mio spirito sopra lo tuo seme, e darò la mia benedizione sopra la tua schiatta.
4 et germinabunt inter herbas
quasi salices iuxta praeterfluentes aquas.
4 E germineranno fra l' erbe (e viveranno, cioè) come fanno li salici a lato all' acqua corrente.
5 Iste dicet: “Domini ego sum”,
et ille vocabit se nomine Iacob;
et hic scribet manu sua: “Domino”, et inscribetur nomine Israel ”.
5 Costui dirà: io son dello Signore; e colui chiamerà nel nome di Iacob; e questo scriverà colla sua mano: al Signore; e sarà assomigliato nel nome (di Dio) d' Israel.
6 Haec dicit Dominus, rex Israel
et redemptor eius, Dominus exercituum:
“ Ego primus et ego novissimus,
et absque me non est Deus.
6 Questo dice lo Signore, re d'Israel, e il suo ricompratore, Signore delli esèrciti: io sono lo primo, io sono l' ultimo, e sanza me non è più Iddio.
7 Quis similis mei? Conclamet et annuntiet
et exponat mihi,
ex quo constitui populum antiquum;
ventura et, quae futura sunt, annuntiet nobis.
7 Chi è simile a me? Chiami e annuncii, ed esponga a me l'ordine, da poi che io ordinai (e puosi per fermo) lo populo antico; annuncino elli loro le cose future.
8 Nolite timere neque conturbemini;
nonne ex tunc audire te feci et annuntiavi?
Vos estis testes mei.
Numquid est Deus absque me
aut Petra, quam ego non noverim? ”.
8 Non temete, e non vi turbate; da quel tempo io te 'l feci udire, e annunciai: voi siete i miei testimonii; or è egli altro Iddio sanza me, e fue alcuno formatore ch' io non sapessi?
9 Plastae idoli omnes nihil sunt, et pretiosa eorum non proderunt eis; testeseorum non vident neque intellegunt, ut confundantur.9 Le piastre delli idoli tutte sono niente; e le loro cose amantissime (cioè che loro amarono) non giovaranno loro; quelli sono loro testimonii, i quali non veggiono e non intendono, acciò che siano confusi.
10 Quis formavit deum etsculptile conflavit lucrum non quaerens?10 Chi formoe Iddio, e chi fece lo intaglio (cioè l'idolo) che non è (niente, e non è) utile ad alcuna cosa?
11 Ecce omnes participes eiusconfundentur; fabri enim sunt ex hominibus: conveniant omnes, stent; pavebunt,confundentur simul.11 Ecco tutti li suoi partecipi saranno confusi; e li loro fabri (cioè che faceano questi idoli) sono di quelli uomini; quando si ripresenteranno, tutti istaranno e temeranno, e insieme saranno confusi.
12 Faber ferrarius securim operatur in prunis et in malleisformat illam et polit eam in brachio fortitudinis suae; esurit et deficit, nonbibit aquam et lassescit.12 Lo fabro ferrario fece l'opera della lima; e formò quello con carboni (e col fuoco) e in martelli, e adoperossi nel braccio della sua fortezza; sarà affamato, e verrà meno; e non berà acqua, e affaticherassi.
13 Artifex lignarius extendit normam, describit illud stilo, operatur illudscalpellis et circino describit illud quasi imaginem viri, quasi speciosumhominem, qui resideat in domo.13 L'artefice legnaiuolo distese lo regolo, e formò quello colla subbia; e fecelo con instrumenti e torniollo col tornio; e fece una imagine d'uomo, come è uno bello uomo abitante nella casa.
14 Succidit sibi cedros et arripit ilicem etquercum, quae steterat inter ligna saltus; plantavit pinum, quam pluvianutrivit.14 Tagliò li cedri, e tolse la ilece e la quercia, li quali erano istati tra li legni del bosco; e piantò lo pino, lo quale egli nutricò colla piova.
15 Homini facta sunt ad comburendum; sumit ex eis, ut calefaciat, etsuccendit et coquit panes. De reliquo autem operatur deum et adorat; facitsculptile et curvatur ante illud.15 E fue fatto fuoco alle persone; e pigliò di quelle legne e accesele, e riscaldossi e cossene lo pane; e dello rimanente fecene uno iddio, e adorollo; e fecene uno idolo, e inginocchiossi innanzi a lui.
16 Medium eius comburit igne et medio eiuscarnes assat, manducat assaturam et saturatur et calefit et dicit: “ Vah,calefactus sum, vidi focum ”.16 E della metà del legno (che sopra avanzò dell' opera) arse nel fuoco, e dell' altra metà ne cosse la carne, e mangiò; e tolse lo brodetto, e saturossi, e disse rallegromi, però che io sono riscaldato e hoe veduto lo fuoco.
17 Reliquum autem eius deum fecit, sculptilesibi; curvatur ante illud et adorat illud et obsecrat dicens: “ Libera me,quia deus meus es tu ”.17 E dello rimanente fece iddio e idolo per sè; e inginocchiossi dinanzi a lui e adorollo, e pregollo e disse: fammi libero, però che tu se' mio iddio.
18 Nescierunt neque intellexerunt; nam clausit oculos eorum, ne videant et neintellegant corde suo.18 Non seppono e non intesono; e dimenticarono, acciò che non veggiano con li loro occhi, e non intendano con lo loro cuore.
19 Non recogitant in corde suo, scientia et intellegentiacarent, ut dicant: “ Medietatem eius combussi igne et coxi super carbones eiuspanes, coxi carnes et comedi et de reliquo eius abominationem faciam; antetruncum ligni procidam? ”.19 Non ripensano nella loro mente, e non conoscono, e non sentono, acciò che dicano io arsi la metà di lui col fuoco, e cossi sopra li suoi carboni li pani, e cossi la carne e manicai; e dello rimanente farò idolo? gitterommi in orazione dinanzi allo troncone dello legno?
20 Cinere vescitur; cor insipiens decepit eum, etnon liberabit animam suam neque dicet: “ Nonne mendacium est in dextera mea?”.
20 La parte di quello sì è cenere; e quello ch' è lo istolto cuore, adorerà lui, e non deliberarà l'anima sua, e non dirà: forse che bugia sta nella mano mia, (cioè che non conosce quale fosse vero Iddio).
21 Memento horum, Iacob,
et Israel, quoniam servus meus es tu;
formavi te, servus meus es tu,
Israel, non decipies me.
21 Ricordivi di costoro, Iacob e Israel, però che tu sei mio servo; io formai te; servo mio se' tu, Israel, e non ti dimenticare di me.
22 Delevi ut nubem iniquitates tuas
et quasi nebulam peccata tua;
revertere ad me,
quoniam redemi te.
22 Io ispensi le tue malvagitadi come una nuvola; e come una nebbia, così spensi li tuoi peccati; ritorna a me, però ch' io t'ho ricomperato.
23 Exsultate, caeli, quoniam hoc fecit Dominus;
iubilate, fundamenta terrae,
resonate, montes, laudationem,
saltus et omne lignum eius,
quoniam redemit Dominus Iacob
et in Israel glorificabitur.
23 O cieli, date laude a Dio, però ch' elli hae fatto misericordia; o voi, parti estreme della terra, cantate dolcemente; e voi, monti, risuonate in alta laude, il bosco e ogni suo legno; però che lo Signore hae ricomperato Iacob, e Israel sarà glorificato
24 Haec dicit Dominus, redemptor tuus et formator tuus ex utero:
“ Ego sum Dominus, qui feci omnia,
extendi caelos solus,
expandi terram; et quis mecum?
24 Questo dice lo Signore, tuo ricompratore, e che ti diede forma nel ventre della tua madre: io sono lo Signore, che fo tutte le cose che sono, e distendo li cieli, e do fermezza alla terra, e niuno è meco.
25 Qui irrita facio signa divinorum
et hariolos stultos reddo;
compello sapientes retrorsum
et scientiam eorum vanam facio;
25 Farò vani li segni delli indovini (cioè che non saranno veri), e rivolgerò in furore quelli della parte magica; e farò li savi stare a dietro, e la scienza loro farò che sarà matta;
26 qui suscito verbum servi mei
et consilium nuntiorum meorum compleo.
Qui dico Ierusalem: “Habitaberis” et civitatibus Iudae: “Aedificabimini”
et deserta eius suscitabo;
26 mettendo fuori la parola del suo servo, e compiendo lo consiglio de' suoi messaggieri; il quale dico a Ierusalem: tu sarai abitata; e alle cittadi di Giuda dico: voi sarete edificate; e li loro deserti farò risuscitare;
27 qui dico profundo: “Desolare,
et flumina tua arefaciam”;
27 il quale dico al profondo: tu sarai distrutto, e seccherò li tuoi fiumi;
28 qui dico de Cyro: “Pastor meus est
et omnem voluntatem meam complebit”;
qui dico Ierusalem: “Aedificaberis”,
et templo: “Fundaberis” ”.
28 il quale dico a Ciro: tu se' mio pastore, e tutta la mia volontà tu compirai; il qual dico a Ierusalem: tu sarai edificata, e al templo: tu sarai fondato.