Scrutatio

Domenica, 9 giugno 2024 - Beata Anna Maria Taigi ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA MARTINIBIBBIA VOLGARE
1 Dio volesse, che sopportaste per un pocolino la mia stoltezza, ma pur sopportatemi:1 Dio volesse che un poco sofferiste la mia semplicità! pregovi che alquanto mi sopportiate.
2 Imperocché io son geloso di voi per izelo di Dio. Dappoiché vi ho sposati per presentarvi, qual pura vergine, a un solo uomo, a Cristo.2 Imperò che io vi amo di carità di Dio; ed hovvi sposata, una vergine casta, a uno uomo, cioè Cristo.
3 Ma io temo, che, siccome il serpente con la sua scaltrezza sedusse Eva, così non siano corrotti i vostri sensi, e decadano dalla semplicità, che è in Cristo.3 Ma ho paura, che secondo che il serpente ingannò Eva colle sue fraudi, così non si corrompano li vostri sensi, e (temo che) non si rimovano. dalla purità la quale è in Iesù Cristo.
4 Imperocché se chi viene, predica un altro Cristo non predicato da noi; o te un altro Spirito ricevete, cui non avete ricevuto; o altro vangelo, che non avete abbracciato: a ragione lo sopportereste.4 Che se verrà uno a predicarvi uno altro. Cristo, il quale noi non avemo predicato; ovver che vi prometta altro spirito, che voi non avete ricevuto; ovver che vi predichi altro evangelio, che noi non abbiamo predicato; (e voi attenderete a quelle tali cose) degnamente averete a patire male.
5 Io però mi penso di nulla aver fatto di meno de' grandi Apostoli.5 Chè io mi penso di non avere fatto meno a voi, che voi poteste avere ricevuto da' maggiori apostoli.
6 Imperocché quantunque rozzo nel parlare, nol son però nella scienza: ma siamo interamente conosciuti da voi.6 Chè se io non son maestro in parole, sì son savio di scienza; in tutte le cose sono palesato a voi.
7 Peccai forse, quando umiliai me stesso per esaltare voi? Quando vi annunziai il vangelo di Dio gratuitamente?7 Or feci io peccato umiliandomi a voi, perchè voi foste esaltati? che in dono e senza priego predicai a voi la parola di Dio?
8 Spogliai altre Chiese, tirandone lo stipendio per servire a voi.8 Ispogliai l'altre Chiese, ricevendo il stipendio nel vostro servizio.
9 E stando presso di voi, ed essendo in bisogno, non fui di aggravio a nissuno: imperocché a quello, che mi mancava, supplirono i fratelli venuti dalla Macedonia: e onninamente non vi ho recato aggravio, nè vel recherò.9 Ed essendo io appo voi, avendo povertà delle cose, a niuno feci gravezza del suo; chè certo quello che mi mancava, sì mi supplirono li fratelli che vennero di Macedonia; e in tutte le cose vo riguardato di non gravarvi, e così ancora voglio.
10 La verità di Cristo è in me, come non mi sarà chiusa la bocca su questo vanto ne' paesi dell'Acaia.10 Imperò che la verità di Cristo è in me; e questa allegrezza non si romperà per me nelle contrade d'Acaia.
11 E per qual motivo? Perché non vi amo? Sasselo Dio.11 E perchè? non v' amiamo? sallo Dio.
12 Ma quello, che io fo, lo farò tuttora, per troncar l'occasione a quegli, i quali un'occasione desiderano di essere (della qual cosa si gloriano) trovati simili a noi.12 Chè quello (che) io faccio e farò, per tagliare l'occasione di coloro li quali a voi dànno la cagione, [acciò che] in quel che si vantano siano trovati come noi.
13 Imperocché questi tali falsi Apostoli sono operai finti, che si trasfigurano in Apostoli di Cristo.13 Certo quelli tali son falsi apostoli; e operatori di fraude, transfiguransi in apostoli di Cristo.
14 Né ciò è da ammirarsi: mentre anche satana si trasforma in angelo della luce:14 E non è da meravigliare; chè Satana transfigurasi in angelo di luce.
15 Non è adunque gran cosa, che anche i ministri di lui si trasfigurino in ministri della giustizia: la fine de' quali sarà conforme alle opere loro.15 Adunque non è grande fatto, se li suoi servi transifiguranosi secondo che servi di giustizia; la fine delli quali sarà secondo loro opere.
16 Vel dico di nuovo (nissuno mi creda stolto, che se no, prendetemi anche per istolto, affinchè mi glorii anch'io un tantino)16 Ancora dico; chè niuno non mi tenga meno che savio, perchè io un poco possa priegare e gloriare:
17 Quello, che dico, non lo dico secondo Dio, ma come per istoltezza, in questa materia di vantamento.17 quel che io parlo, non parlo come Signore, ma quasi secondo ch' è meno che saviezza in questa sostanza di gloria (e di vantamento).
18 Dappoiché molti si gloriano secondo la carne: io pare mi glorierò.18 Chè molti si gloriano (vantansi) secondo la carne; e io voglio quel medesimo.
19 Conciossiachè volentieri tollerate voi gli stolti, essendo voi saggi.19 Adunque, con ciò sia che voi siate savii, si sofferite coloro volentieri, che non son savii.
20 Imperocché sopportate chi vi pone in ischiavitù, chi vi divora, chi vi roba, chi fa il grande, chi vi percuote nella faccia.20 Chè voi sostenete, se alcuno vi rimena (come servi) in servitù; sofferite, se alcuno vi divora, se alcuno vi prende, se alcuno si leva contra voi, e se alcuno vi percote nella faccia.
21 Dico ciò quanto al disonore, quasi noi siamo stati da poco per questo lato. Ma per qualsivoglia cosa, che alcuno prenda ardimento (parlo da stolto) lo prendo ancor io:21 E questo dico per viltà, come se noi fussimo fragili in questo fatto. Ma (vogliovi favellare secondo che non savio, e dicovi che) in qualunque cosa altri s' ardisce di fare (e di sofferire per Dio), e io non meno (son di quelli falsi apostoli che vogliono ingannare).
22 Sono Ebrei, ancor io: sono Israeliti, ancor io: discendenti d'Abramo, ancor io:22 Ebrei sono? e io son ebreo. Son egli di schiatta d' Israel? e io. Son di seme d'Abraam? e io.
23 Son ministri di Cristo, (parlo di stolto) più io: da più ne' travagli, da più nelle prigionie, oltre modo nelle battiture, frequentemente in mezzo alle morti.23 E' son servi di Dio (e io), e dirovvi secondo che non savio, che più son io; chè io son in molte più fatiche, e in pregione spesse volte, in piaghe oltra modo, in morti spesse volte.
24 Da' Giudei cinque volte ricevei quaranta colpi, meno uno.24 Da giudei ricevetti cinque volte quaranta, una meno, (scuriate).
25 Tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, tre volte naufragai, una notte, e un giorno stetti nel profondo mare,25 E tre volte son battuto con le verghe, e una volta fui lapidato; tre volte son rotto in mare (e rimaso in sull' acqua), e una notte e uno di stetti nel profondo del mare.
26 Spesso in viaggi, tra' pericoli delle fiumane, pericoli degli assassini, pericoli da' miei nazionali, pericoli da'gentili, pericoli nelle città, pericoli nella solitudine, pericoli nel mare, pericoli da' falsi fratelli:26 In viaggi spesse volte son stato in pericoli di fiumi, in pericoli di ladroni, in pericoli di parenti, in pericoli di genti, in pericoli di città, in pericoli di luoghi salvatichi, in pericoli di mare, in pericoli di falsi fratelli.
27 Nella fatica, e nella miseria, nelle molte vigilie, nella fame, e nella sete, nei molti digiuni, nel freddo, e nella nudità:27 Son stato in fatiche, in angosce, in molte vigilie (e in veggiamenti), in fame, in sete e in molti digiuni, in freddo e in nudità;
28 Oltre a quello, che viene di fuora, le quotidiane cure, che mi vengono sopra, la sollecitudine di tutte le Chiese.28 senza quelle cose che son di fuori, la mia costanza, il perseveramento quotidiano e la sollecitudine di tutte le Chiese.
29 Chi è infermo, che non sia io infermo? Chi è scandalizzato, che io non arda?29 E quale è quello che inferma, e io non infermo? E qual è scandalizzato, che io non arda (di tribulazione)?
30 Se fa di mestieri di gloriarsi, di quelle cose mi glorierò, che riguarda la mia debolezza.30 Se bisogno è di lodare, in quelle cose mi voglio lodare le quali sono delle mie infermità.
31 Iddio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che è benedetto ne' secoli, sa, che io non mentisco.31 Iddio padre del Signore nostro Iesù Cristo, il quale è benedetto nelli secoli, sa bene che io non mento.
32 In Damasco colui, che governava la nazione a nome del Re Areta, aveva poste guardie intorno alla città di Damasco per catturarmi:32 Il proposto di Damasco della gente del re Areta guardava la città di Damasco per pigliarmi.
33 E per una finestra fui calato in una sporta dalla muraglia, e cosi gli fuggii di mano.33 E io fui per una fenestra del muro calato in una sporta (da' fratelli); e così campai delle sue mani.