Scrutatio

Venerdi, 7 giugno 2024 - Sant' Andronico di Perm ( Letture di oggi)

Salmi 48


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BIBBIA MARTINIBIBBIA VOLGARE
1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:1 In fine, per li figliuoli di Core.
2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.2 Tutte genti, udite queste cose; ricevete con le orecchie tutti che abitate la terra;
3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.3 tutti generati di terra, e gli figliuoli delli uomini; insieme il ricco e il povero.
4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.4 La mia bocca parlerà la sapienza; e il pensiero del mio cuore la prudenza.
5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.5 Nella parabola inchinerò la mia orecchia; nel salterio aprirò la mia proposizione.
6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.6 Il per che temerò nel malo giorno? la iniquità del mio calcagno mi circonderà.
7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,7 Quelli che si confidano nella sua virtù, e che si gloriano nelle moltitudini delle sue ricchezze.
8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,8 Il fratello non ricompra, ricomprarà l'uomo? a Dio non darà il suo prezzo,
9 E tuttavia viverà perpetuamente.9 e (darà) il prezzo della redenzione della sua anima; e affaticherassi in eterno,
10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.10 e ancora viverà nella fine.
11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
11 Quando vederà li sapienti morire, non vederà il pericolo; l' insipiente e il stolto insieme periranno.
12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.12 E agli altri lasceranno le sue ricchezze; e i loro sepolcri saranno loro case in eterno. Li loro tabernacoli saranno della progenie in progenie; nelle sue terre chiamorono il suo nome.
13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.13 E l'uomo, essendo in onore, non intese; assimigliato è alle bestie senza senno, e simile è fatto a quelle.
14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.14 Questa loro via è ad essi scandalo; e dopo si compiaceranno nella sua bocca.
15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.15 Sono posti nell' inferno come pecore; e la morte pascerà quelli. E nel mattutino signoreggeranno loro [i] giusti; e loro aiutorio invecchierassi nell' inferno dalla loro gloria.
16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.16 Nientemeno Iddio, quando mi riceverà, ricomparerà l'anima mia dalle mani dell' inferno.
17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.17 Non temere, quando l' uomo sarà fatto ricco, e quando sarà moltiplicata la gloria della sua casa.
18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.18 Imperò [che], quando sarà morto, non porterà ogni cosa; e la sua gloria non discenderà con lui.
19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.19 Per che nella sua vita sarà benedetta la sua anima; e a te confesserà quando gli avrai fatto bene.
20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.20 Entrerà insino alla generazione de' suoi padri; e già mai non vederà lume.
21 L'uomo, essendo in onore, non intese; agguagliato è alle bestie senza senno; è fatto simile a quelle.