Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 10


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1 Allora Maccabeo, e quelli che eran con lui protetti dal Signore ricuperarono il tempio, e la città:1 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, aiutandogli il Signore, ricevette la città e il templo.
2 E gettarono a terra gli altari eretti per le piazze dagli stranieri, e i templi.2 Ma li altari, li quali le genti forestiere aveano edificato per le piazze, e li templi degl' idoli destrussero.
3 E purificato il tempio fecero un altare nuovo, e battuto il fuoco per via di pietre focaie offersero sagrifizj, e l'incenso dopo due anni, e vi poser le lampane, e i pani della proposizione.3 E purgato il templo, fecero uno altro altare; e tratto il fuoco delle pietre da trar fuoco, offersero sacrificii dopo due anni; e posero lo incenso, le lucerne e li pani della proposizione.
4 Fatte queste cose, prostati per terra pregavano il Signore, che non avesser mai più a cadere in simili sciagure, e che ove mai avesser peccato ricevesser gastigo più mite, e non fosser dati in potere di uomini barbari, e bestemmiatori.4 Le quali cose fatte, prostrati In terra pregavano Iddio, che non permettesse che cadessero più in così fatti mali; e s' egli accadesse che alcuna volta peccassero, che con più pietà li castigasse, e che non fussero dati nelle mani di uomini barbari e bestemmiatori.
5 Or egli avvenne, che nel giorno in cui il tempio era stato profanato dagli stranieri, nello stesso giorno ne fu fatta la purificazione ai venticinque del mese di Casleu.5 E (accadette) in tal dì nel quale il templo fu corrutto e contaminato, in simil dì fu purgato; e fu questo a' XXV dì del mese di decembre.
6 E con letizia fecer festa per otto giorni, come pei tabernacoli, rammemorando come poco prima aveano passato il di dei tabernacoli stando per le montagne, e nelle caverne a guisa di fiere.6 E con letizia e gaudio fecero festa otto giorni, secondo il modo (della festa) de' tabernaculi, arricordandosi che poco dinanzi aveano fatto la solennità. de' tabernaculi nelli monti e nelle spelonche, in modo di bestie.
7 Per la qunl cosa portavavano dei tirsi, e dei rami verdeggianti, e delle palme in onore di lui, che diede loro la fortuna di purificare il suo tempio.7 Per la qual cagione portavano li tronchi e li rami verdi e le palme dinanzi a colui il qual prosperò di mondare il luogo suo.
8 E d'unanime consenso fecer pubblico decreto per tutta quanta la nazione Giudea, che que' giorni siano solennizzati tutti gli anni.8 E deliberarono per comun comandamento e (universal) statuto alla gente de' Giudei, che (tutto il tempo) ogni anno fossero celebrati questi giorni.
9 La morte di Antioco soprannominato Epifane, fu come dicemmo.9 E lo eccesso della vita di Antioco, chiamato il Nobile, terminò a questo modo.
10 Adesso poi racconteremo le geste di Eupatore figliuolo dell'empio Antioco, riepilogando i mali avvenuti nelle guerre.10 Ora veramente i fatti di Eupatore, figliuolo dello empio Antioco, narreremo, abbreviando li mali li quali furono fatti nelle battaglie.
11 Perocché egli entrato al possesso del regno diede il maneggio degli affari a un certo Lisia capitano delle milizie della Siria, e della Fenicia.11 Essendo dunque Eupatore succeduto nel reame, ordinò sopra le faccende del regno uno chiamato Lisia, principe della gente d'arme di Fenice e di Siria.
12 Perocché Tolomeo detto il Magro avea risoluto di osservare esattamente la giustizia riguardo agli Ebrei, e di mantener loro la pace particolarmente a motivo dell'ingiustizie fatte contro di essi.12 E instituì Tolomeo, il qual si chiamava il Magro, tenace del giusto sopra li Giudei, e massimamente per la iniquità la qual era stata fatta contra di loro, (e comandò) che si portasse con loro pacificamente.
13 Ma accusato perciò sovente presso Eupatore dagli amici del re, e tacciato sovente di traditore per avere abbandonata Cipro, di cui gli era stato affidato il governo da Filometore, e perché dopo essere passato al servizio di Antioco Epifane avea disertato anche da lui, finì la vita col veleno.13 Ma per questo accusato dagli inimici appresso Eupatore, avendo udito molte volte ch' elli era. traditore, però che essendoli dato Cipro in custodia da Filometore lui l'abbandonò, e menato al re Antioco (chiamato il) Nobile, anco da lui si parti, poi si morì di veneno.
14 Ma Gorgia, che aveva il governo di que' luoghi, assoldata gente straniera, frequentemente metteva alle strette i Giudei.14 Ed essendo Gorgia duca di quelli luoghi, congregata la gente forestiera (che gli era dintorno), spesse volte rompea i Giudei.
15 E i Giudei, che occupavano delle fortezze in luoghi opportuni accoglievano quelli, che venivano scacciati da Gerusalemme, e tentavano di far guerra.15 Ma li Giudei, che teneano le munizioni necessarie, ricevevano quelli ch' erano fuggiti di Ierusalem, e tentavano di far guerra.
16 Ma quelli che erano con Maccabeo, fatta orazione per chiedere al Signore, che li soccorresse, andarono ad assalire le fortezze degli Idumei:16 Ma quelli ch' erano con Maccabeo, pregando Iddio con orazione che li fusse propizio, fecero uno impeto contro alle munizioni degl' Idumei.
17 E combattendole vigorosamente si fecer padroni di que' luoghi, sconfissero quelli, che si opposero, e in tutto trucidarono nulla meno di venti mila persone.17 E contrastando con una grande forza, ottennero i luoghi, e uccisero tutti quelli che li veniano incontro; e tutti insieme non furono meno, quelli che uccisero, di venticinque milia.
18 Ed essendo fuggiti alcuni in due torri grandemente forti, fornite di rotte le provisioni per difendersi,18 Ed essendo alcuni fuggiti in due torri fornite e bene armate, avendo ogni preparazione per combattere,
19 Maccabeo lasciò la cura di espugnarle a Simone, e a Giuseppe, e anche a Zaccheo col sufficiente corpo di truppe, che eran con essi, ed egli andò dove i più urgenti bisogni della guerra il chiamavano.19 Maccabeo (si convertì) alla ioro espugnazione lasciando Simone e Iosefo e Zacheo, con coloro i quali erano con lui in assai buona quantità, lui si rivolse a quelle battaglie le quali più constrignea.
20 Ma la gente di Simone per la loro avarizia si lasciaron corrompere col denaro da alcuni che erano in quelle torri, e tirate settantamila di dramme permisero ad alcuni di andarsene.20 Ma quelli i quali erano con Simone, accecati dalla loro cupidità (e avarizia) furono persuasi da alcunì ch' erano nelle torri, con promissione di danari; e avendo avuto settanta milia dramme, lasciorono fuggire alcuni.
21 Ma riferito il fatto a Maccabeo, adunati i capi del popolo, accusò coloro di aver venduto per denaro i fratelli, lasciando che se n'andassero i loro nemici.21 Ed essendo questo nunciato a Maccabeo congregati i principi del popolo, accusò che alcuni aveano venduto i fratelli, avendo lasciato li suoi avversarii.
22 Per la qual cosa fece morire que' traditori, e subitamente si fece padrone delle due torri.22 Questi adunque traditori, avendo fatto tal cosa, li uccisero; e sùbito prese due torri.
23 E riuscendo ogni cosa felicemente alle sue armi, e alle sue mani, nelle due fortezze uccise più di venti mila uomini.23 E succedendo le cose prospere, così con l' arme come con le mani uccisero in queste due torri più di venti milia uomini.
24 Ma Timoteo, il quale era stato prima vinto da' Giudei, messo insieme un esercito di gente straniera, e raunata la cavallerìa dell'Asia, venne come per impadronirsi colle armi della Giudea.24 E Timoteo, il qual era stato prima superato dai Giudei, (chiamato e) radunato lo esèrcito delle genti forestiere, e congregato lo esèrcito di quelli da cavallo, se ne venne con Asinio per pigliare la Giudea con l' arme.
25 Ma Maccabèo, e i suoi, mentre egli si avvicinava, pregavano il Signore, spargendo sulle loro teste la terra, e avendo attorno ai fianchi il cilizio,25 (Avendo adunque udito questo,) Maccabeo e quelli ch' erano con lui, approssimandosi Timoteo, pregavano Iddio, gittandosi la terra sopra il capo, e cinti li cilicii alli lombi,
26 Prostrati appiè dell'altare, affinchè egli fosse propizio con essi, e nemico a' lor nemici, e avverso ai loro avversarj, come dice la legge.26 prostrati alla sommità dell' altare (per lo circuito), acciò che li fusse propizio, e alli suoi nimici li fusse inimico, e fusse avversario alli suoi avversarii, sì come dice la legge.
27 Quindi dopo l'orazione prese le armi avanzandosi in qualche distanza dalla città, e avvicinatisi al nemico, si fermarono.27 E fatto questo, dopo la orazione presono l' arme; e allontanandosi molto dalla città, e fatti prossimi alli inimici, si fermarono.
28 E al primo spuntar debole vender gli uni, e gli altri a battaglia: e questi aveano col loro valore per mallevadore della vittoria, e del buon evento il Signore; quelli poi aveano per guida nella battaglia l'animo loro.28 E nel primo levar del sole furono l' una parte contro all' altra a' fatti, avendo Maccabeo con li suoi Iddio con la sua virtù favorabile della prosperità della vittoria, e l'altra parte avendo confidenza e l'animo grande in lo principio della battaglia.
29 Ma nel maggior caldo della zuffa gli avversari videro apparire dal cielo cinque uomini sopra cavalli ornati di briglie d'oro, che facevan figura di capitani de' Giudei:29 Ed essendo la battaglia molto grande, apparveno agli avversarii del cielo cinque uomini a cavallo, ornati con li freni d'oro, prestando favore al suo governo e alla sua defensione.
30 De' quali due, preso in mezzo Maccabeo, colle loro armi lo coprivano, e lo difendevano; ma dardi, e fulmini scagliavano contro gli avversari; per la qual cosa accecati, e confusi, e pieni di sbigottimento cadevan per terra.30 Dei quali due, avendo Maccabeo in mezzo di sè, lo conservavano salvo (e immacolato), fornito con le sue armi; e contro agli avversarii saetta[vano] dardi e folgori, mediante i quali, confusi di cecità e repleti di perturbazione, cadeano a terra;
31 E furono uccisi venti mila cinque cento fanti, e seicento cavalieri.31 intanto che ne furono morti venti milia e cinquecento, e cavalieri secento.
32 E Timoteo fuggì a Gazara piazza forte, di cui aveva il comando Cherea.32 Vedendo questo, Timoteo se ne fuggì in Gazara, la qual era (molto forte e) molto ben armata, la qual governava Cherea.
33 E Maccabeo colla sua gente piena di allegrezza assediarono quattro giorni quella piazza.33 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, rallegrandosi (molto per la vittoria) assediorono la fortezza (dove Timoteo era fuggito) per quattro dì.
34 Ma quelli, che v' eran dentro fidandosi della fortezza di quel luogo dicevano infinite villanie, e vomitavano parole da non dirsi.34 Ma quelli ch' erano dentro, confidandosi per la fortezza del luogo, maledicevano sopra modo (quelli di fuori), e con parole sceleratissime si laudavano.
35 Ma appena spuntò il quinto giorno, venti giovani di quelli che erano con Maccabeo, irritati dalle bestemmie di coloro, si accostarono animosamente alle mura, e con animo risoluto vi saliron sopra:35 E poi che si cominciò a chiarire il quinto dì, venti giovani di quelli ch' erano con Maccabeo erano accesi nell' animo per cagion delle blasfemie; e virilmente se n' andarono al muro, e accesi di animo feroce andando salivano.
36 E saliti degli altri nello stesso modo presero a dar fuoco alle torri, e alle porte, e a brugiar vivi quei bestemmiatori.36 E anco gli altri, similmente salendo suso le torri, andarono ad abbruciare le porte; e anco quelli che li maledissero, li arsero vivi.
37 E per due interi giorni devastarono la fortezza, e trovato Timoteo, che si era nascoso in un certo luogo, lo uccisero insieme con Cherea suo fratello, e con Apollofane.37 Guastando adunque il luogo continuamente per due giorni, trovato Timoteo il qual s'era nascosto, lo uccisero; e anco uccisero il suo fratello Cherea e Apollofane.
38 Condotte a fine queste imprese, con inni, e cantici benedicevano il Signore, il quale avea fatto cose grandi in Israele, e ad essi avea data la vittoria.38 Le quali cose così terminate, benedice vano il Signore Iddio con inni (e cantici) e confessioni, il qual avea fatte cose così maraviglios? in Israel, e avevali dato vittoria.