Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Giuditta 9


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Partiti quelli, entrò Giuditta nel suo oratorio, e vestita di cilicio sparse di cenere la sua testa, e prostratasi dinanzi al Signore, a lui alzava sue voci dicendo:1 - Partiti che furono quelli. Giuditta rientrò nel suo oratorio; vestitasi di cilizio si sparse di cenere il capo, e prostratasi innanzi al Signore alzò a lui la voce dicendo:
2 Signore Dio del padre mio Simeon, il quale gli mettesti in mano la spada per punire quegli stranieri, i quali per infame passione violaromo, e maltrattano una vergine facendole vergogna:2 « Signore Dio di Simeon mio padre, che gli desti la spada per castigar gli stranieri i quali nella loro immondezza avevan violata ed oltraggiata con sua confusione una vergine;
3 Onde le loro donne divenner preda, e le figliuole loro divennero ancelle, e tutte le loro sostanze furono acquisto de servi tuoi, che arsero di zelo dell'onor tuo; dà (ti prego) aiuto a me vedova, o Signore Dio mio.3 tu che facesti divenir preda le loro donne, andare schiave le loro figlie e tutte le loro sostanze esser divise fra i tuoi servi che avevano zelato l'onor tuo; soccorri, ti prego, a me vedova, Signore Dio mio.
4 Perchè da te quelle cose furon fatte in antico, e altre ne ideasti dopo di quelle; e quello fu che tu volesti.4 Poiché tu facesti quelle cose dapprima, ed altre ne pensasti dopo, e quel che tu volesti fu fatto.
5 Imperocchè tutte a te sono aperte le vie,e i tuoi giudizj gli hai fondati nella tua providenza.5 Poiché tutte le vie ti sono aperte, e nella tua provvidenza hai posti i tuoi giudizi.»
6 Volgi adesso lo sguardo sopra gli alloggiamenti degli Assiri, come una volta ti degnasti di volgerlo sopra gli alloggiamenti degli Egiziani, allorchè armati correvano dietro a tuoi servi confidati nei loro cocchi, e ne lor cavalieri, e nella moltitudine de combattenti.6 Guarda ora al campo degli Assiri come già degnasti guardare a quello degli Egiziani, quando armati inseguivano 1 tuoi servi, fidando ne' loro carri, nella loro cavalleria, e nella moltitudine dei loro armati.
7 Ma tu gettasti lo sguardo sopra i loro allogiamenti, e furono involti nelle tenebre.7 Ma tu ti voltasti verso il loro campo, e le tenebre li avvolsero.
8 L'abisso arrestò i loro passi, e le acque li ricopersero.8 L'abisso fermò i loro passi, e le acque li ricoprirono.
9 Lo stesso sia di costoro, o Signore, i quali confidano nella lor moltitudine, e de' loro cocchi, e delle lance, e degli scudi, e delle frecce, e delle aste si gloriano.9 Cosi, Signore, accade anche a questi, che confidano nel loro numero, e si gloriano de' carri e delle aste e degli scudi e dei dardi e delle lance,
10 Ed essi non hanno, come Dio nostro se tu, il quale fin ab antico struggi gli eserciti, e ti nomi il Signore.10 e non sanno che sei tu il nostro Dio il quale sin da principio hai disperso gli eserciti, ed il nome tuo é "Il Signore".
11 Alza il tuo braccio, come già altre volte, e colla tua virtù conquidi la loro possanza vada a terra ai colpi dell'ira tua il poter di costoro; i quali si promettono di violare il tuo Santuario, di contaminare il tabernacolo, che porta il tuo nome, e di recidere colla spada il corno del tuo altare.11 Alza il tuo braccio come da principio, e spezza con la tua forza la forza loro. La tua collera fiacchi la potenza di quelli che si ripromettono di violare i tuoi santuarli, di profanare il tabernacolo del nome tuo, e d'abbattere con la loro spada i corni del tuo altare.
12 Fa, Signore, che la sua propria spada serva a troncare la sua superbia:12 Fa', Signore, che dalla sua stessa spada venga recisa la sua superbia.
13 I suoi occhi sieno il laccio, al quale egli sia preso da me, e tu lo percuoterai colle affettuose parole della mia bocca.13 Sia egli preso da me al laccio de' suoi occhi, e tu percuotilo con la dolcezza del mio parlare.
14 Dà al mio spirito fermezza per disprezzarlo, e virtù per abbatterlo.14 Da' all'animo mio fermezza per disprezzarlo, e forza per abbatterlo.
15 Imperocchè monumento al tuo nome sarà, che lo abbia steso al suolo la mano di una donna.15 Sarà invero un monumento al tuo nome, che la mano d'una donna l'abbia atterrato.
16 Imperocchè non sta il tuo potere nelle molte schiere, nè ti ti compiaci nelle forze dei cavalieri: e ab antico dispiacquero a te i superbi, ma gradisti mai sempre l'orazione degli umili, e de mansueti.16 La tua potenza, Signore, non sta nel numero; nè la tua compiacenza nella forza de' cavalli; sin da principio i superbi non ti piacquero, e sempre invece ti piacque la preghiera degli umili e dei mansueti.
17 Dio de'cieli, creatore delle acque, e Signore di tutte le creature, esaudisci me miserabile, che a te ricorro, e tutto spero dalla tua misericordia.17 Dio de' cieli, creatore dell'acque, Signore di tutte le creature, esaudisci me miserabile che ti supplico e confido nella tua misericordia.
18 Ricordati, Signore, della tua alleanza, metti in bocca a me le parole, e fortifica il mio cuore in questa impresa, affinchè la tua casa resti sempre santificata al tuo culto.18 Ricordati del tuo patto, Signore; poni tu le parole nella mia bocca, e rafforza nel mio cuore la risoluzione, affinchè la casa tua rimanga a te consacrata,
19 E le genti tutte conoscano, come Dio se tu, e altro non havvenne fuori di te.19 e tutte le genti riconoscano che tu sei Dio, e non ve n'è altri fuori di te »,