Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Genesi 47


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1 Andò adunque Giuseppe a dire a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli colle loro pecore, e armenti, e con tutto quello che hanno, sono venuti dalla terra di Chanaan: e già sono fermi nella terra di Gessen.1 Venuto adunque Iosef, nunciò a Faraone, di cendo: lo padre mio e li fratelli e le pecore e l'armenta loro, e ogni cosa che posseggono, vennero della terra Canaan; ed ecco che stanno nella terra Gessen.
2 E presentò insieme al re cinque persone, gli ultimi dei suoi fratelli:2 E in verità cinque uomini menò dinanzi al re, li quali erano li ultimi fratelli suoi.
3 A' quali quegli domandò: Qual mestiere avete? Risposero: Siam pastori di pecore tuoi servi, e noi, e i padri nostri.3 E domandolli: che avete voi di lavorio? Respuosero: pastori delle pecore siamo, tuoi servi, noi e i padri nostri.
4 Siam venuti a star pellegrini nella tua terra: perché non vi è erba pe' greggi de' tuoi servi nella terra di Chanaan, e la fame va crescendo: e noi preghiamo, che comandi a noi tuoi servi di stare nella terra di Gessen.4 A peregrinare nella terra tua siamo venuti, perciò che non è dell' erba per le gregge de'servi tuoi, aggravante la fame nella terra Canaan; e addomandiamo che tu comandi, che noi siamo tuoi servi nella terra Gessen.
5 Disse pertanto il re a Giuseppe: Tuo padre, e i tuoi fratelli sono venuti a trovarti.5 Disse adunque lo re a Iosef: lo padre tuo e li fratelli tuoi sono venuti a te.
6 La terra d'Egitto è dinanzi a te: fa' che abitino in ottimo luogo, e da' ad essi la terra di Gessen. Che se conosci tra di loro degli uomini di capacità, eleggili soprintendenti de' miei bestiami.6 La terra d'Egitto è nel cospetto tuo; e in ottimo luogo fai abitare loro, e dà loro la terra Ges sen; la quale cosa, se tu conosci loro essere ammaestrati uomini, fa loro maestri delle pecore mie.
7 Dipoi Giuseppe condusse suo padre al re, e lo presentò a lui: Giacobbe augurò a lui ogni bene,7 Dopo queste cose menò Iosef lo padre suo al re, e produsse lui innanzi allo re; il quale benedicendo lui,
8 E interrogato da lui: Quanti sono i tuoi anni?8 e domandato da lui: quanti sono gli dì de gli anni della vita tua?
9 Rispose: I giorni del mio pellegrinaggio sono cento trent'anni, pochi, e cattivi, e non agguagliano il tempo del pellegrinaggio dei padri miei.9 rispuose: gli dì della peregrinazione mia sono di CXXX anni, di piccoli e rei, e non pervennero a' dì de' padri miei, ne'quali egli peregrinarono.
10 E augurato ogni bene al re, si ritirò.10 E benedetto lo re, venne fuori.
11 Giuseppe poi diede al padre, e a' suoi fratelli in Egitto una tenuta in luogo buonissimo in Ramesses, come avea comandato Faraone.11 Ma Iosef al padre suo e a' fratelli suoi diede possessione in Egitto nel più ottimo luogo della terra, siccome gli avea comandato Faraone.
12 Ed ei dava da mangiare ad essi, e a tutta la famiglia di suo padre, dando a ciascheduno di che cibarsi.12 E nutricava loro, e ogni casa del padre suo, dando li cibi a tutti.
13 Perocché mancava il pane in tutto il mondo, e la fame opprimeva la terra principalmente dell'Egitto, e di Chanaan.13 Certamente in tutto lo mondo lo pane era venuto meno; e avea oppremuto la fame la terra, e massimamente in Egitto ed in Canaan.
14 De' quali (paesi) Giuseppe prese tutto il denaro pel frumento venduto, e lo ripose nell'erario del re.14 Dalli quali raunò ogni pecunia per la vendizione delle biade; e misela colà dove si reponeva l'avere del re.
15 E i compratori non avendo più moneta, tutto l'Egitto andò a trovar Giuseppe dicendo: Dacci del pane: per qual motivo morremo sugli occhi tuoi per mancanza di denaro?15 E conciosia cosa che venisse meno a' compratori lo prezzo, vennero tutti quelli d'Egitto a Iosef, dicendo: dà a noi del pane, perchè moiamo innanzi a te, venendoci meno la pecunia.
16 Rispose loro: Menate i vostri bestiami, e in cambio di questi vi darò da mangiare, se non avete moneta.16 Ai quali quelli rispuose: menatemi le bestie vostre; e darò a voi per quelle de 'cibi, se voi non avete prezzo.
17 E quegli avendoli menati, diede loro da vivere in cambio de' cavalli, e delle pecore, e de' buoi, e degli asini: e quell'anno li sostentò colla permuta de' bestiami.17 Le quali conciosia cosa ch' egli le menassero, diede a loro li alimenti per li cavalli e pecore e buoi e asini; e sostentò loro quello anno per commutazione delle bestie.
18 Tornarono ancora il secondo anno, e gli dissero: Noi non celeremo al signor nostro, che, mancato il denaro, sono mancati insieme i bestiami: e tu ben vedi, che oltre i corpi, e la terra non abbiam nulla.18 Vennero l'anno secondo, e dissero a lui: non celamo al signor nostro, che vegnente meno la pecunia, li bestiami insieme sono venuti meno; nè nascoso è a te, che se non è li corpi e la terra, noi non abbiamo nulla.
19 Perché adunque morremo noi, veggente te? e noi, e la nostra terra saremo tuoi: compraci per ischiavi del re, e dacci da seminare, affinché periti i coltivatori, non si riduca la terra in deserto.19 Adunque perchè moiamo, te veggendolo? E noi e la terra nostra tuoi saremo: còmpera noi nella servitudine del re, e dacci li semi, acciò che non perisca lo lavoratore, e la terra ritorni soda.
20 Comprò adunque Giuseppe tutta la terra d'Egitto, vendendo ognuno le sue possessioni pel rigor della fame: e la rendé soggetta a Faraone,20 Comperò adunque Iosef ogni terra d'Egitto, vendendo tutti le possessioni loro per la gravezza della fame; e sottomise lei a Faraone,
21 Insieme con tutti i popoli da un'estremità dell'Egitto sino all'altra.21 e tutti li popoli suoi, da' più nuovi termini d'Egitto insino alli estremi confini suoi,
22 Eccettuata la terra de' sacerdoti data loro dal re, a' quali si davano da' pubblici granai i viveri, e perciò non furon costretti a vendere le loro tenute.22 se non è la terra de preti, la quale dal re fu data a loro; a'quali li stanziati cibi dai publici granai erano dati; e imperciò non sono costretti di vendere le possessioni loro.
23 Disse adunque Giuseppe a' popoli: Ecco che, come vedete, Faraone è padrone di voi, e della vostra terra: prendete da seminare, e seminate i campi,23 E disse Iosef alli popoli: certamente, come voi vedete, e voi e la terra vostra possiede Faraone; tollete li semi e seminate li campi,
24 Affinché possiate raccogliere. Darete al re il quinto: le altre quattro parti le lascio a voi per seminare, e per mantenere le famiglie, e i figliuoli vostri.24 acciò che voi possiate avere delle biade; la quinta parte allo re darete, l'altre quattro reman ghino per merito a voi, in sementi e in cibi alli servi e figliuoli vostri.
25 Risposer quelli: La nostra salute è nelle tue mani: solamente rivolga a noi lo sguardo il signor nostro, e serviremo con piacere al re.25 Li quali respuosero: la salute nostra è nella mano tua; e riguardi noi solamente lo signore nostro, e allegri serviremo al re.
26 Da quel tempo fino al dì d'oggi in tutta la terra d'Egitto si paga il quinto a' regi: lo che è divenuto come legge, eccettuata la terra sacerdotale, che è libera da questa servitù.26 E da quello tempo insino al presente dì, in tutta la terra d'Egitto, al re la quinta parte è pagata; e fatta è quasi come legge, se non è la terra sacerdotale (cioè quella de'preti) la quale fu libera da questa condizione.
27 Abitò adunque Israele in Egitto, cioè nella terra di Gessen, e ne fu possessore, e s'ingrandì, e moltiplicò formisura.27 Abitò adunque Israel in Egitto, cioè nella terra Gessen, e possedeo quella; ed aucto e molti plicato è molto.
28 Ed ivi egli visse per diciassette anni: e tutto il tempo di sua vita fu di anni cento quaranta sette.28 E vivette in quella XVII anni.
29 E veggendo, che si appressava il giorno della sua morte, chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: Se ho trovato grazia dinanzi a te, poni la tua mano sotto la mia coscia: e userai meco di tua bontà, e fedeltà, e non darai a me sepoltura in Egitto;29 E conciosia cosa che cernesse che s' approssimava lo di della morte sua, chiamò lo suo figliuolo Iosef, e disse a lui: se io ho trovato grazia nel cospetto tuo, puoni la mano tua sopra lo fianco mio; e farai a me la misericordia e la verità, che tu non mi sotterrerai in Egitto,
30 Ma io dormirò co' padri miei, e tu mi torrai da questa terra, e mi riporrai nel sepolcro de' miei maggiori. Rispose Giuseppe: Io farò quel che hai comandato.30 ma ch' io dorma coi padri miei; e porterai me di questa terra, e riporrai me nel sepolcro dei maggiori miei. Al quale rispuose Iosef: e io farò quello che hai comandato.
31 Ed egli: Fanne adunque a me giuramento. E avendo quegli giurato, Israele rivolto al capo del letticciuolo adorò Dio.31 E quegli disse: giuralo adunque a me. Il quale giurando, adorò Israel Iddio, e rivolsesi al capo del letto.